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Stesso scheletro, ma caratteri e muscoli diversi. Le nuove BMW S 1000 XR ed M 1000 XR rappresentano due facce della stessa medaglia: una crossover sportiva con livelli di comfort e tecnologia altissimi da un lato; dall’altro la gemella contaminata da un pizzico di follia e una quantità enorme di adrenalina, pensata per divertire in strada ma anche in pista. Innanzitutto, tra le due cambia leggermente la posizione di guida: più comoda e rilassata sulla S, un po' più sportiva e d'attacco sulla M. D'altronde con la S 1000 XR vai a passeggio a passo svelto come se fossi in prima classe. Il propulsore è sempre pronto a regalare emozioni grazie ai suoi 170 cv e a una spinta vigorosa sin dai bassi-medi regimi. La ciclistica è molto sofisticata e in tutte le situazioni riesce a garantire ottime performance: difficile chiedere di più. Se ci aggiungiamo poi le borse e un cupolino in posizione rialzata, viaggiare, anche in coppia, diventa un piacere.
La M invece ha quel piglio sportivo in più che si percepisce anche da fermi. Basti pensare che non prevede borse laterali da montare: no, con lei al massimo si “viaggia” con uno zaino e una borsa serbatoio. Le alette aerodinamiche poi (che generano un carico sulle ruote anteriori di 12 kg a 220 km/h) la dicono lunga sulla sua indole. Motore e freni sono a tutti gli effetti da superbike e anche la ciclistica offre un pacchetto eccellente. Il telaio è lo stesso della S, mentre la forcella rovesciata all'anteriore con steli da 45 mm prevede sulla il Dynamic Damping Control, (mentre sulla S “solo” il Dynamic ESA). Il motore è sempre il quattro cilindri in linea da 999 cc, ma in questo caso sprigiona fino a 201 cv, controllati da una elettronica ancora più evoluta rispetto a quella della sorella “più umana”: modalità di guida pro, launch control, controllo della frenata dinamico, wheelie control e slide control. Per testarla nel pieno delle sue potenzialità, abbiamo girato con la M 1000 RR sul circuito di Varano de' Melegari, a pochi passi da Dallara, un'eccellenza automobilistica del nostro Paese. E tra i cordoli, nonostante il baricentro alto e i 223 kg di peso (227 kg per la S), la moto si è rivelata molto a suo agio.
Accelera fortissimo e stacca altrettanto forte. Non è un fulmine nei cambi di direzione, ma sarebbe sbagliato aspettarsi che lo sia. È sempre sincera, stabile e reattiva. Insomma, divertentissima ma allo stesso tempo comoda come nessun'altra moto da pista. Un po' come lo è anche la sorella “stradale” S, dove però il comfort percepito (sella, posizione di guida e protezione aerodinamica) è maggiore e anche il motore assume delle caratteristiche più “normali”, pur restando tra i più potenti della categoria. Con quest'ultima abbiamo percorso circa 150 km su strada a passo veloce senza mai affaticarci. Si può percepire ancora qualche leggera vibrazione ai medi regimi, ma decisamente più contenuta rispetto al modello precedente, mentre cambio elettronico, comfort, elettronica ed equilibrio generale sono ai massimi livelli. I prezzi partono da 26.690 euro per la M e da 19.950 euro per la S. Ma attingendo dall'ampio catalogo accessori si fa presto a farsi prendere la mano e a far lievitare entrambe le cifre di diverse migliaia di euro.