E sei! La Red Bull è Campione del Mondo. Suzuka non è Singapore. Non c’è nulla del fascino esotico delle serate equatoriali, fra tosti muretti e grattacieli da favola. Una corrida nella Città Stato più ricca del mondo dove è possibile, con un colpo di genio, ribaltare le gerarchie consolidate. Non si tratta di fortuna, ma di interpretare il rebus nel modo più adeguato. Con competenza e fantasia. Utilizzare le strade normalmente aperte al traffico come alleate per camuffare le mancanze tecniche è un’arte sopraffina. Suzuka, invece, è l’unico tracciato ad “otto” nel panorama del Mondiale, disegnato nella campagna nipponica per sviluppare e collaudare le vetture della Honda. Un luogo ameno amato dai fenomeni, ma che mette in fila le monoposto migliori molto spesso capaci di viaggiare in coppia. Curvoni da prendere in pieno tipo la 130R o il “serpentone” iniziale dove, se non hai l’aerodinamica ed il telaio perfetti, sei costretto a remare come in canoa.
Così ieri Max Verstappen e la sua magnifica Red Bull sono risorti dalle impreviste ceneri di Singapore, umiliando tutti con una superiorità disarmante evidenziata per tutta la stagione. La Ferrari, da parte sua, è rimasta fuori dal podio dopo il trionfo di una settimana fa. Senza però rimediare brutte figure. Né con un passo di gara improponibile, né con una gestione delle gomme inadeguata che evidenzia un equilibrio dell’assetto precario ed un carico aerodinamico sbilanciato in grado di mettere uno contro l’altro avantreno e retrotreno. Mandando in crisi anche i driver più talentuosi che non si sentono confidenti di osare o superano con troppa facilità il limite attivando il carrozziere.
Il lavoro fatto, fra un sorriso ed una risata, da Vasseur inizia ad emergere. Quello sui rapporti umani all’interno del team e quello di comprensione della scorbutica SF-23 che, quando veniva messa alla frusta, reagiva come un cavallino ribelle. Super Max ha corso come un cannibale, in testa dall’inizio alla fine, come volesse cancellare in fretta il recente scivolone che impedirà alla RB di vincere tutti i GP della stagione. Perez, il suo compagno di squadra, ha sofferto il fatto di non essere vicino a lui e, un po’ per sfortuna un po’ per nervosismo, le ha combinate di tutti i colori prima che Chris Horner lo richiamasse ai box per evitargli altre figuracce. Dietro al fenomeno svettano le McLaren in posizioni diverse da quelle dalle quali avevano preso il via.
Secondo l’esperto Lando Norris (ha 23 anni...) a venti secondi, terzo il rookie australiano Oscar Piastri che di compleanni ne ha festeggiati 22 ed è salito per la prima volta sul podio nella sua stagione di esordio. Non è un’impresa tanto facile, né tanto comune. Quarto un buon Leclerc che ha conservato la posizione sulla griglia di partenza, ma non è mai stato realmente in grado di insidiare le monoposto papaia. Ai piedi del podio si sono classificate, come detto, una Ferrari, una Mercedes, unA Ferrari ed una Mercedes che in corsa a Suzuka avevano un passo molto simile e stanno lottando per la seconda piazza della classifica Costruttori con Maranello che ha accorciato le distanze a 30 lunghezze.
La notizia era nell’aria e pure parecchio scontata, ma è sempre sorprendente che uno dei due campionati venga assegnato quando si devono disputare ancora sei gare. La Red Bull ha conquistato il sesto titolo Costruttori, dopo i quattro di fila dell’era Vettel-Webber, i due consecutivi di quella Verstappen-Perez. In realtà, in Giappone il messicano non ha affatto festeggiato con una doppietta che, con un’astronave del genere, sembrava dovuta. E anche il contributo stagionale è stato scarso perché l’olandese avrebbe trionfato anche da solo visto che ha 400 punti tondi tondi contro i 305 della Mercedes al secondo posto. L’orange nel 2021 ha fatto suo anche il titolo Piloti, mentre quello Costruttori era finito a Stoccarda per l’ottava volta di fila.
Max, quasi sicuramente, vincerà il suo terzo Campionato consecutivo alla prossima gara in Qatar dove, per avere la certezza assoluta, deve fare tre punti in più dello spaesato compagno che pur è secondo in graduatoria. Il team principal della Ferrari è, come al solito, molto realista: «Soddisfatti? Non esageriamo. Non si può esserlo restando fuori dal podio e arrivando quarto e sesto. Ma forse era il massimo che potevamo fare ed abbiamo recuperato quattro punti sulla Mercedes...». Il principino ha aggiunto: «Le McLaren erano più veloci a Suzuka, c’era da aspettarselo. Ma non sono preoccupato perché è una pista perfetta per la loro vettura. Certo, se si confermassero pure in Qatar...».