La mobilità individuale non sarà più soltanto “terrestre”. Nell’era dell’intelligenza artificiale, della connettività totale e del software amico, ci sposteremo con facilità anche in cielo, sfruttando inedite opportunità e prestando grande attenzione alla sicurezza ed al rispetto ambientale. Tecnologia elettrica, batterie ad elevata densità, contatto costante con reti satellitari sempre più fitte, portate nello spazio con moderni razzi, pubblici e privati, di numerosi paesi. I veicoli, di qualsiasi genere, faranno parte di ecosistemi in cui un’infinità di oggetti saranno in contatto costante fra di loro, coccolando l’individuo per tutte le sue esigenze e necessità. Esistono realtà più dinamiche di altre e non sarà facile tarare la rapidità del cambiamento e dell’innovazione in modo uniforme.
Il pianeta, per quanto si voglia, lo abbiamo reso globale ed è arduo relegare le trasformazioni più valide in determinate aree geografiche, a prescindere dalle spinte sociali ed economiche dei singoli Stati. In questa fase bisogna buttare un occhio ad Oriente e, in particolare, alla Cina. Che è diventata una nazione avanzata in tempi più recenti rispetto all’Occidente, ma mostra una capacità di recupero e di fughe in avanti davvero sorprendenti. Le motivazioni sono diverse e non è qui la sede per parlarne. Sta di fatto che, mentre molte aree del mondo devono gestire un presente radicato, eterogeneo e complesso, Pechino affronta i diversi dossier con maggiore aggressività. Dappertutto stano proliferando i veicoli volanti anche senza pilota, un settore nato non molti anni fa.
I così detti “droni” sono diventati numerosi ed indispensabili anche per usi militari come si può vedere nelle numerose guerre, più o meno calde, in essere. Anche nella realtà civile, è ormai chiaro, gli spostamenti volanti prenderanno sempre più piede, fornendo una concreta alternativa al tradizionale trasporto aereo che monopolizza il cielo da quasi un secolo. Tutte le tradizionali aziende automotive hanno afferrato la svolta e stanno portando avanti la sperimentazione, cercando di bilanciare il domani con il peso dell’attuale tecnologia. Un problema che sembra non avere la Cina, la mecca delle startup e di tutto quello che prima non c’era. Raccontando la storia di piccoli colossi emergenti non bisogna tornare indietro per più di un decennio ed anche il Paese pare molto reattivo quando si parla di novità. Così, per il nuovo tipo di volo effettuato con veicoli VTOL (Vertical Take-Off and Landing) o, se preferite, eVTOL a decollo verticale perché sono quasi tutti equipaggiati con motorizzazione elettrica.
Un settore che, a livello globale, secondo Morgan Stanley, potrebbe attrarre investimenti per 9 trilioni (9mila miliardi) di dollari entro il 2050. E nel grande Paese orientale esistono, al di là dei velivoli plasmati dalle new entry, piani statali e regionali su cosa accadrà fra le nuvole in vista del 2035. Una data boa come il 2050. In quest’ottica è sicuramente emergente Xpeng, una società con pochi anni di vita ma che ha già mostrato e collaudato, in oltre 15mila voli, diversi oggetti volanti pronti per essere venduti progressivamente già nel 2024. La Compagnia è presente, come quotazione primaria, sia al Nasdaq di New York, sia alla Borsa di Hong Kong e, nella Grande Mela, ha superato la capitalizzazione di 50 miliardi nel recente passato.
La Xpeng, chiamata anche “Guangzhou Xiaopeng Motors Technology”, è stata fondata nel 2014 da due ex dirigenti del costruttore automobilistico GAC con il supporto finanziario dell’ex top manager di Alibaba, He Xiaopeng (attuale presidente e ceo di Xpeng), e Lei Jun, fondatore di Xiaomi. L’azienda ha il target di emergere nella mobilità elettrica con due fabbriche a Zhaoqing e a Wuhan, il quartier generale con stabilimento a Guangzhou e Centri Ricerca e Sviluppo, oltre che in sede, a Pechino, Shanghai, Shenzhen, Yangzhou e, all’estero, a Mountain View, nella Silicon Valley, e a San Diego. In Europa, oltre che ad Amsterdam dove c’è il magazzino ricambi, sono nate “basi” ad Oslo e a Monaco di Baviera. Un’accelerazione decisamente globale.
La casa ha lanciato le berline P7 e P5 ed i Suv G3 e G9, oltre al recentissimo monovolume X9. Tutti modelli esclusivamente a batterie considerati lo stato dell’arte del movimento ad emissioni zero. Nel tempo ci sono state importanti iniezioni di capitali da parte di Foxconn e del vicepresidente di Alibaba, Joseph Tsai, entrato nel consiglio di amministrazione della new entry di Guangzhou. In seguito si sono uniti anche il Qatar Investment Authority e il fondo sovrano di Abu Dhabi Mubadala, oltre al finanziamento statale di 500 milioni proprio per i veicoli eVTOL. Il baricentro si è spostato su questo fronte. Le vetture senza tubo di scarico rappresentano l’attuale business per l’azienda in rapida ascesa, ma i riflettori sono puntati soprattutto altrove. Nel 2020 Xiaopeng ha messo la testa fra le nuvole fondando la Xpeng AeroHT che è già «la più grande azienda di macchine volanti in tutta l’Asia».
Certamente non è partito da zero acquisendo la società specializzata Heitech fondata, un anno prima della capogruppo (2013), da Zhao Deli, che è rimasto alla guida della Xpeng AeroHT. La Heitech non aveva prodotto e venduto quasi nulla, ma aveva lavorato sodo, progettando, sviluppando e collaudando eVTOL di vario tipo. I primi due gioielli sono stati l’X1 e l’X2, modelli molto simili, con 8 eliche e altrettanti propulsori ad elettroni, che si differenziano sostanzialmente per essere monoposto e biposto. I ragnetti volanti sono stati esposti nei principali “air show” in giro per il pianeta, anche nello Skydive di Dubai dove il più grande si è esibito in volo strappando applausi, con l’autorizzazione della Dubai Civil Aviation Authority, fra gli avveniristi grattacieli del Golfo. Questa macchina volante è di quinta generazione (tutte molto ravvicinate...), ma sono già realtà quelle di sesta mostrate agli “Xpeng Tech Day” rispettivamente del 2022 e 2023 dove il grande capo Xiaopeng He ha fatto la sua personale presentazione in tipico stile Steve Jobs.
Due sono i veicoli che fanno un notevole passo in avanti perché in grado di essere utilizzati sia su terra che in volo. Una è stata ribattezzata “Flying Car” ed è una sportiva in grado di decollare. L’altra, la più recente, è invece una “Land Aircraft Carrier” che è modulare ed è una vera “portaerei terrestre”. Così la parte che si alza da terra è più leggera ed agile. Il veicolo stradale ed off road è un inarrestabile 6x6 che ricorda molto il Cybertruck di Tesla. Quando serve, esce dal bagagliaio del tutto automaticamente, un eVTOL per raggiungere posti altrimenti inaccessibili. Gli eVTOL di Xpeng sono sicurissimi e nei numerosi voli di prova non hanno mai causato incidenti. Hanno 8 motori e possono tranquillamente volare anche se ne mancassero 2. Inoltre, hanno un sofisticato sistema di paracaduti che consente un atterraggio morbido e sicuro anche se attivato a soli 50 metri di altezza.