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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La Kia EV6 ad una stazione di ricarica Ionity

Kia, i servizi e i processi della mobilità sostenibile vanno molto oltre i veicoli all'avanguardia

di Giorgio Ursicino

In tutte le attività complesse la “visione” è fondamentale. Il futuro va preparato. Accolto con rispetto e garbo. Senza mai contrastarlo o mettersi di traverso. D’altra parte il progresso migliora la qualità della vita e, di solito, avanza come un rullo compressore. L’operazione “anticipo” ha fatto sempre la differenza. Specialmente in settori dove si inventano e progettano prodotti che saranno sottoposti al giudizio del pubblico solo fra qualche anno. O, addirittura, di più. Lo scenario sta cambiando radicalmente nel comparto automotive che si va velocemente integrando nel più vasto pianeta della mobilità. Avendo ormai “switchato” verso la lotta totale alle emissioni in favore del rispetto ambientale, puntando su veicoli che non inquinano quasi tutti elettrici, il domani accelera con impeto.

Il cambiamento sarà molto più incisivo di quanto si possa credere. Coinvolgerà i veicoli durante tutto il loro ciclo di vita. Dalla scelta delle materie prime, magari non rare, al riciclo, esaltando il business green dell’economia circolare. In più, verranno messi sotto i riflettori tutti i processi e servizi indispensabili durante l’esperienza di possesso che possono cambiare lo scenario, migliorando la quotidianità e dando un contributo importante all’aspetto ecologico. Connettività, piattaforme digitali, intelligenza artificiale, tutti argomenti un tempo marginalmente coinvolti nell’auto che, con la transizione, diventano asset di riferimento. I costruttori più ambiziosi, da parte loro, hanno deciso di controllare l’intera catena del valore.

Prendendosi responsabilità anche di “carattere morale” e creando un margine di profitto notevole, capace di attrarre i protagonisti e i capitali per alimentare gli investimenti dell’escalation virtuosa. In tutto questo tourbillon c’è chi vince e c’è chi perde. Chi uscirà rafforzato e chi, invece, dovrà ridimensionarsi. Kia, ne siamo certi, si muove nel primo gruppo. E non solo perché i suoi target sono parecchio corposi. Ha un piano a lungo respiro (Plan S) che cambia in meglio ogni “Investor Day” ed ha inserito anche un annuale “EV Day” per misurare la temperatura dell’azienda. Non c’è margine d’errore, anche la “vision” a lunga scadenza viene periodicamente monitorata. Nel 2030 Kia venderà 4,3 milioni di auto, il 35% in più delle consegne dell’esercizio in corso (3,2 milioni nel 2023), in netta crescita rispetto alle previsioni di un anno fa.

All’epoca oltre 1,6 milioni saranno EV (un milione nel 2026, oltre 250 mila quest’anno) con una gamma di 15 modelli già nel 2027. Sempre alla fine del decennio i veicoli elettrificati saranno 2,38 milioni, 300mila in più di quanto previsto nel 2022. Quelli solo a batterie addirittura 320mila unità in più e la produzione si allargherà a Cina, Stati Uniti, Europa e India. I primi tre mercati 100% elettrici nel 2040 e gli ultimi due dedicati ai modelli piccoli e medi. La strategia “EV revolution” prevede la visione “EV per tutti”. Lo stabilimento coreano di Gwangmyeong diventerà un riferimento mondiale per la produzione di BEV. Verranno utilizzate vernici ecologiche, materiali derivanti dal riciclo, componenti bio e non tossici.

La connettività estesa sarà su tutti i modelli già fra due anni, il “margine” salirà al 10% e, con la nuova fabbrica dedicata di Hwaseong, crescerà l’importanza dei PBV (Purpose-Built Vehicles, un robotaxi pronto nel 2025), come un tempo venivano chiamati i veicoli commerciali. Il 45% degli investimenti previsti per il prossimo quinquennio verranno indirizzati verso le «future aree di business». Il ceo Ho Sung Song ha ribadito che «Kia vuol diventare un “Sustainable Mobility Solutions Provider” (un fornitore di soluzioni di mobilità sostenibile), per rafforzare l’identità del brand e consolidare un modello di business innovativo e incentrato sul cliente». Gli utilizzatori avranno la possibilità di aggiornare e ottimizzare le prestazioni del veicolo via etere (OTA) essendo sempre collegati con il “Kia Connect Store”, senza passaggi in assistenza.

Sulla EV9 appena lanciata ci sono gli Adas corrispondenti alla guida autonoma di livello 3 che prevede, dove consentito, di guidare senza mani sul volante. Ci sarà inoltre una piattaforma dati integrata per fornire soluzioni personalizzate per le diverse esigenze e a sviluppare servizi di mobilità utilizzando il sistema Advanced Air Mobility (AAM). L’introduzione di plastiche riciclate e di biomateriali è testimoniata dalla partnership con Ocean Cleanup, un’organizzazione globale no-profit per l’ambiente che ha lo scopo di raccogliere i rifiuti di plastica dai mari in modo che Kia possa riutilizzarli, dopo apposita trasformazione, sotto forma di accessori e componenti. Non mancherà la presenza dell’Intelligenza Artificiale sulle vetture e con grande attenzione verranno affrontate le fasi di pre-acquisto, acquisto e post-acquisto.

I BEV Kia avranno e funzioni Vehicle-to-Load (V2L) e Vehicle-to-Grid (V2G). Con la prima la batteria ad alta tensione può fornire energia a dispositivi elettronici esterni. Con la seconda condividerà con la rete l’energia in eccesso della batteria. Infine, ma non ultima, c’è l’estrema cura delle infrastrutture di ricarica, considerate strategiche per il facile utilizzo dei veicoli a batteria. In Nord America è stato deciso di adottare lo standard Nacs così da poter accedere alla 12mila Supercharger di Tesla. L’azienda è entrata a far parte della coalizione che vede 7 costruttori globali impegnati ad installare 30mila stazioni di ricarica rapida entro il 2030, sempre in Nord America. Mentre in Europa, insieme ad altri 4 Oem che formano il consorzio Ionity, può già contare su 2.800 punti di ricarica rapida che saliranno a 7mila nel 2025.

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Venerdì 24 Novembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 26-11-2023 10:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA