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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La SF-24 con Charles Leclerc e Carlos Sainz

Ferrari SF-24, prudenti per vincere: il Cavallino vuole il Mondiale prima dell'arrivo di Hamilton

di Giorgio Ursicino

Uno show inedito, ma sempre attesissimo. Nell’era della comunicazione globale il capo Frédéric Vasseur ha scelto un format agile, in linea con l’atteggiamento concreto e di basso profilo tenuto in questa delicata fase della Scuderia. Niente proclami. Nessuna dichiarazione di guerra. A Maranello, dopo anni di sconfitte almeno per quanto riguarda l’obiettivo grande, sanno bene che esporsi in anticipo non è una buona cosa, meglio lasciar parlare i fatti. Così è andato in onda uno spettacolo breve, ma intenso, che ha visto tutto il mondo sul sito Ferrari o su youtube. Un video tre secondi più lungo di un minuto e mezzo in cui l’unica protagonista era lei. La SF-24 si è presa tutta la scena.

Sono rimasti nell’ombra anche i piloti e il team manager di solito protagonisti di quest’evento. La monoposto è rossa, non potevano esserci dubbi. La tonalità scelta quest’anno è opaca, il “Racing Red 2024”. Quasi scomparso il nero, riservato alla parte bassa della carrozzeria, all’ala posteriore dove c’è il celebre nome e agli scivoli verso il basso che coprono le fiancate sempre più miniaturizzate, come ha richiesto il corso tecnico dei bolidi ad effetto suolo arrivato al suo terzo anno. Ricompaiono le linee longitudinali assenti nell’ultimo periodo, sono bicolori perché al bianco è stato affiancato il giallo, la seconda tinta della Rossa in onore della città di Modena.

Nell’ultra cortometraggio realizzato con una regia impeccabile, oltre ai cavallini che sfrecciano sulle piste di tutto il mondo, compare il Commendatore, l’Ingegnere fondatore della storica dinasty: «La vittoria più importante è quella che deve ancora arrivare». La filosofia del Drake è anche quella scelta da Vasseur che, non lo dice, ma sogna il Mondiale. Dal punto di vista estetico la vettura è curatissima, ma non proprio rivoluzionaria. Gli ingegneri, su indicazioni dei driver, non hanno copiato la Red Bull, ma hanno preferito conservare i concetti propri che non andavano tanto male. La SF-23 non è stato un brutto anatroccolo, era veloce nel giro secco. Aveva dei punti deboli che non permettevano di usare il potenziale in gara quando si acchiappa il bottino grosso, quello della domenica.

Era una monoposto sensibile che diventava scorbutica quando si avvicinava al limite, costringendo Charles e Carlos a guidare “abbottonati”. Poi soffriva troppo il vento e non andava molto d’accordo con le gomme sulla distanza. Ma, come ha fatto notare il grande capo, «le cose sono notevolmente migliorate nel finale di stagione», quindi la direzione intrapresa era quella giusta. Si è preferito dunque lavorare per eliminare i difetti impossibili da correggere nel corso del 2023 «cambiando il 90% delle componenti della macchina». Invariate le sospensioni, “push” davanti “pull” al retrotreno. Il musetto è più arretrato, secondo l’ultima tendenza si poggia sul secondo gradino dell’ala. Le fiancate hanno le bocche più piccole, con l’invito nella parte inferiore per facilitare l’ingresso dell’aria. Davanti sono più scavate ma non troppo, dietro scendono in modo più deciso, ma senza esagerare.

Insomma, qualcosa d’equilibrato, che non esaspera le tendenze estreme, non cerca rischi inutili come quelli fallimentari della Mercedes di due anni fa. Sotto il vestito le novità più importanti. Il telaio è stato allungato di 5 cm nella parte posteriore, alle spalle del pilota, realizzando una scatola cambio più corta, ma della stessa larghezza. In questo modo si pensa di far lavorare meglio i cinematismi delle sospensioni, migliorando il feeling con i pneumatici. Molto curato l’alleggerimento che dovrebbe aver portato al peso limite regolamentare. Alla kermesse era presente tutto lo stato maggiore dell’azienda rimasto però in disparte.

Il presidente Elkann, il Ceo Vigna, il vicepresidente Piero Ferrari. Mentre la neonata creatura faceva i primi 15 chilometri di riscaldamento concessi dal regolamento sulla pista amica di Fiorano con Sainz che ha avuto l’onore del debutto, i principali protagonisti hanno parlato via call: Fred, il principino, il ragazzo di Madrid, oltre a Cardile, Gualtieri e Ioverno, rispettivamente direttore tecnico, responsabile della power unit e direttore sportivo. Oggi si fa più sul serio con i 200 km del “filming day”, poi si prepareranno le valigie in direzione Bahrain.

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Mercoledì 14 Febbraio 2024 - Ultimo aggiornamento: 15-02-2024 18:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA