La Renault Rafale

Renault, si scalda Rafale, il gioiello che vola. dopo Austral ed Espace c’è il Suv-coupé

di Nicola Desiderio
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Una, cento, forse mille losanghe. Sono quelle che costituiscono la calandra tridimensionale della Renault Rafale, l’ultimo dei modelli presentato dalla casa francese. Un suv coupé lungo 4,71 metri che non esisteva, ma è l’immagine di un costruttore che sta vivendo uno slancio rinnovato. Lo dicono i dati di vendita dell’Unione Europea (+21,5%) nel primo quadrimestre, di immatricolazione da gennaio a maggio in Italia (+46,5%) e il fatturato del gruppo che è cresciuto del 30% nel primo trimestre dell’anno. Renault ha dunque imboccato la strada giusta con i nuovi modelli, a cominciare dal suv Austral che condivide piattaforma, tecnologia e linee produttive (Palencia, Spagna) con le nuove Espace e la già citata Rafale.

La prima è la discendente diretta della prima monovolume della storia che, giocoforza, si è trasformata in suv mantenendo i 7 posti, ma con un’efficienza migliorata del 35% grazie alle dimensioni più compatte (4,72 metri, -14 cm), al peso inferiore di 215 kg e al sistema full-hybrid con motore 3 cilindri 1.2 da 200 cv che permette di marciare fino all’80% in elettrico. La seconda invece è, come detto, un suv coupé lungo 4,71 metri che aggiunge altre due chicche: il tetto elettrocromatico Solarbay a 4 zone di opacizzazione e la versione ibrida plug-in da 300 cv a trazione integrale che si somma alle 4 ruote sterzanti già presenti sulle altre due sorelle per prestazioni e un comportamento stradale degno di un costruttore che ha conquistato 23 titoli in Formula 1, tra Costruttori e Piloti, direttamente e come fornitore di motori. Da Mégane in poi tutte le Renault sono dotate del sistema infotelematico basato su Android Automotive, facile e ricco da utilizzare come uno smartphone.

E a proposito di Mégane, parliamo della sesta auto elettrica più venduta in Italia, di fronte alla Twingo, a conferma che il lavoro iniziato oltre 10 anni fa ha un valore presso i clienti. Presto anche la nuova Scénic sarà svelata e anche lei diventerà elettrica al 100% in attesa di due attesissimi revival: la R4 e la R5 che sarà la prima Renault con ricarica bidirezionale V2G. Prima di questo, sta per debuttare il restyling della Clio, una delle best seller assolute del mercato, con nuovo stile, più sicurezza e tecnologia e la conferma di tutti i motori: 1.2 da 65 cv o 90 cv e GPL da 100 cv, il diesel 1.5 da 100 cv e l’ibrido da 145 cv. Dopo di lei, la rinfrescata di metà vita toccherà presumibilmente alla Captur. L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040 in Europa. Un lavoro che riguarda anche le altre materie prime, come quelle necessarie alle batterie, l’origine e l’utilizzo di metalli e plastiche riciclate per la costruzione delle vetture e il recupero alla fine della loro vita.

Accanto a questo c’è lo sviluppo delle nuove tecnologie con partner prestigiosi come Valeo per le piattaforme definite da software, con Google per i sistemi operativi, il Cloud e il Digital Twin e con Qualcomm per il Digital Chassis e i System-on-chip. In più c’è Software République, il gruppo composto da Renault, Atos, Dassault Systèmes, Orange, STMicroelectronics e Thales per sviluppare un ecosistema di innovazione e fungere da incubatore di nuove aziende. Il primo risultato è la H1st Vision, concept che presenta almeno 20 innovazioni tra cui il riconoscimento biometrico, l’ottimizzazione dell’autonomia e dei processi di ricarica, il monitoraggio dello stato di salute del conducente, la massima protezione degli occupanti e infine un’esperienza sonora immersiva che spazializza l’emissione e la ricezione di suoni verso l’esterno. Un concentrato di tecnologia per una visione della mobilità che guarda oltre l’automobile.

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Venerdì 30 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 11:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA