la Mercedes-AMG One al Nürburgring

Nürburgring, la Regina resta termica: è la Mercedes-AMG One, la supercar realizzata dal sistema ibrido della monoposto F1

di Nicola Desiderio
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Dalla pista alla strada e ritorno è senza dubbio la rappresentazione ideale dell’itinerario compiuto della Mercedes-AMG One, la supercar realizzata dalla Stella partendo dal sistema di propulsione ibrido della monoposto F1 W07 con la quale ha fatto l’en-plein nel 2016 con il titolo Piloti di Nico Rosberg e quello Costruttori grazie a 19 vittorie su 21 Gran Premi. Ebbene, quasi a ripetere le gesta di un team che ha di fatto monopolizzato la massima categoria motoristica sportiva dal 2014 al 2020, la GT One ha battuto subito i pugni sul tavolo conquistando il record assoluto per vetture targate sia al Nürburgring sia a Monza prendendoselo, in entrambi i casi, da un’altra illustre cittadina di Stoccarda: la Porsche.

Sul circuito tedesco la GT One ha staccato un 6’30”531 (variante da 20.600 metri e 71 curve) che batte il 6’38”835 della 911 GT2 RS (991.2) fornita di kit del team Manthey. Al Parco Reale invece la supercar con la Stella ha fermato i cronometri su 1’43”902 polverizzando l’1’55”30 della 911 GT3 RS (991.2). Tempi incredibili, degni di una Formula 1 vera degli anni ’70 e ottenuti invece con la tecnologia di una Formula 1 dei nostri tempi. Il motore infatti non ha ripreso solo i disegni del V6 1.6, ma è costruito dagli stessi tecnici nella sede di Brixworth. Nella versione stradale eroga 574 cv a 11.000 giri/min e, in mezzo alle bancate a 90°, ha un turbocompressore provvisto di motore elettrico da 90 kW – MGU-H in linguaggio tecnico – incaricato di accelerare la girante in accelerazione e recuperare l’energia dei gas di scarico.


Poi ci sono tre motori da 120 kW capaci di girare fino a 50.000 giri/min: uno collegato direttamente all’albero motore (MGU-K) e due alle ruote anteriori per un totale di 1.063 cv e la trazione integrale con torque vectoring. Persino il cambio a 7 rapporti è derivato dalla Formula 1 e ha una frizione a 4 dischi in carbonio. A Brackley, accanto alle monoposto, nascono la scocca, e l’aerodinamica, con l’alettone posteriore a scomparsa fornito di DRS, l’assetto con sospensioni push-rod che varia l’altezza da terra e gli sfoghi sui parafanghi anteriori che si aprono per far uscire il calore generato da pneumatici e freni.

Deriva dalla Formula 1 anche la batteria ricaricabile a 800 Volt da 8,4 kWh che permette, alla bisogna, di percorrere 18 km ad emissioni zero abbattendo le emissioni a livelli previsti per la normativa Euro 6 e i consumi a 8,7 litri/100 km pari a 198 g/km di CO2. Niente male per un’automobile che raggiunge 362 km/h, accelera da fermo a 100 km/h in 2,9 s e a 200 km/h in 7 s. Quanto all’affidabilità, i tecnici sono riusciti a portare a 50.000 km l’intervallo oltre il quale il V6 ha bisogno di una revisione. Ma che problema c’è per i 275 che hanno già sborsato 3 milioni per averla? Al massimo, l’invidia degli altri mille che avrebbero voluto portarsi questo pezzo di Formula 1 nel proprio box.

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Venerdì 30 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 06-08-2023 11:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA