Il progresso tecnologico ha reso le auto sempre più comode, sicure e rispettose dell’ambiente. Non c’è invece alcuna traccia di miglioramenti in materia di difesa dai ladri: i furti d’auto continuano ad aumentare in misura preoccupante e l’Italia è uno dei paesi più tartassati d’Europa, secondo solo alla Francia. Dal post-COVID in poi questo business criminale ha vissuto una fase di continua crescita e nel 2023 i furti di veicoli (non solo auto, anche furgoni e motocicli) sono cresciuti del 7%, con 131.679 unità “sparite” nel nostro Paese, contro una media europea inferiore a 40.000 l’anno.
Con 26.045 furti (+9% rispetto al 2022), la Campania è la regione più colpita, seguita da Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia. A conti fatti, 8 furti su 10 si concentrano in questi territori, e la Panda (con 12.571 sottrazioni) è di gran lunga l’auto più rubata, seguita dalla 500 (5.889), mentre sul fronte dei Suv/crossover le “preferenze” dei ladri vanno a 500X (1.997 unità rubate) e Jeep Renegade (1.653). Come se non bastasse, ai furti di veicoli si è aggiunta negli ultimi anni un’ulteriore piaga, quella dei furti parziali di specifiche componenti, alimentata dalla crisi produttiva e dalle strette commerciali determinate dai conflitti in corso.
Sono questi i principali trend che emergono dal dossier 2024 elaborato da LoJack Italia, società del Gruppo CalAmp, leader nelle soluzioni telematiche per l’automotive e nel recupero di veicoli rubati, che ha analizzato i dati forniti dal Ministero dell’Interno sul 2023 e li ha integrati con quelli provenienti da elaborazioni e report nazionali e internazionali. Un’analisi approfondita, dunque, secondo la quale negli ultimi 10 anni è sparito nel nulla, in Italia, quasi un milione di veicoli, in gran parte destinati alle direttrici balcaniche dell’Europa dell’Est oppure dirottate verso il Nord Africa e perfino in Medio Oriente. «I dati relativi al 2023 e ai primi mesi dell’anno in corso certificano e consolidano i segnali registrati negli scorsi anni di recrudescenza del business criminale dei furti», osserva Maurizio Iperti, presidente di LoJack per l’area EMEA.
E aggiunge: «Grazie alla nostra tecnologia e a un team di esperti che supporta sul campo le forze dell’ordine nella ricerca, oggi possiamo contare su percentuali di recupero doppie rispetto a quelle del mercato. Ciò detto, in alcune aree del nostro Paese il fenomeno assume contorni decisamente allarmanti, e solo un intervento rapido ed efficace può ridurre le possibilità che del veicolo si perdano le tracce per sempre». Sui furti incide l’utilizzo sempre più frequente da parte dei ladri di dispositivi hi-tech in grado di agevolare e rendere più rapida e meno vistosa la violazione delle auto di ultima generazione e la loro sottrazione.
Secondo lo studio di LoJack, si stima che oggi oltre un furto su 3 di veicoli dotati di sistemi di apertura e chiusura dell’auto senza l’inserimento della chiave venga portato a termine anche grazie all’impiego di device tecnologici, spesso acquistabili online per pochi euro. Se non bastasse, sono in aumento anche i furti di centraline e dispositivi elettronici, e lo studio è giunto alla conclusione che «ora avanza anche la minaccia hacker alla sicurezza dei veicoli».