Tutto scorre, o quasi. In un mondo, quello dell’automotive, che comincia a rallentare, quantomeno a ripensare i tempi del futuro della mobilità elettrica e dello stop alla produzione dei motori endotermici fissato dall’UE per il 2035, colpisce comunque il dato delle immatricolazioni a emissioni zero tra le flotte nei 7 Paesi top in Europa. Le elettriche pure, infatti, hanno raddoppiato i volumi immatricolati dalle aziende. Volumi passati dalle 330.000 unità targate nel 2021 alle oltre 650.000 del 2023. Una realtà in controtendenza se si prendono in considerazione i numeri espressi dal mercato generale, guardando a tutta l’Europa (27 Paesi più Nafta e UK) che registrano un calo generale delle immatricolazioni elettriche che varia dal 17 al 24-25%.
Ed è corretto sottolineare come la diffusione delle auto a corrente immatricolate sia quasi pari alla somma delle ibride vere (full + plug-in hybrid) che sfiorano quota 700.000. Un dato complessivo dove comunque non poteva mancare l’eccezione del mercato italiano nel quale le elettriche nelle flotte rappresentano appena il 4,9% (ed erano al 6,6% di quota nel 2021). Dato che resta pur sempre migliore rispetto a quello del mercato generale, dove la quota è ferma al 4,2%, nonostante un incremento delle immatricolazioni a zero emissioni da noi passate in un anno da 49.564 a 66.679 per un +34,2%
Un 4.9% di quota elettrica aziendale, che in Italia fra le altre alimentazioni, fa meglio solo del gas (2%) e dove hybrid e plug-in hybrid si sono assestate entrambe sull’8% e dove a dominare restano Diesel (31%), mild hybrid (30%) e benzina (17%). Come fotografia generale, se delle 3,6 milioni di auto immatricolate nel 2023 dalle flotte nei 7 Paesi di maggior rilievo in Europa, un milione circa sono a benzina, va evidenziato che la seconda forza di questo mercato sono le auto elettriche che, sia pure per poche decine di migliaia di unità, hanno sopravanzato sia le Diesel, sia le mild hybrid.
La geografia europea dell’alimentazione delle auto immatricolate dalle flotte ripercorre più o meno quella dell mercato genereale, dove le vetture elettriche rappresentano una quota molto rilevante nei Paesi Bassi, Regno Unito, Germania e Belgio, con una crescita che per quanto rallentata continua ad avanzare. Mentre negli altri Paesi, in particolare Italia e Spagna, le elettriche rappresentano ancora quote di mercato marginali, come già descritto. E i motivi sono sempre gli stessi: prezzi troppo alti erispetti alle auto endotermiche, rete infrastrutturale di ricarica insufficiente, costo dell’energia in crescita. Un discorso che vale anche per le flotte aziendali, dove il Total Cost of Ownership (TCO) si scontra anche con lo scoglio dei valori residui delle auto a corrente, che rimane ancora ben al di sotto di quello delle altre motorizzazioni.