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KUUSAMO - Più la tecnologia della macchina. Più il ritorno di un marchio amato dagli italiani che un modello di transizione aspettando quello nuovo e soprattutto quelli che verranno. Il ritorno di Mitsubishi in Europa - a tre anni dall’annuncio di un prematuro addio - “sponsorizzato” dal boss dell’alleanza con Renault e Nissan, Luca de Meo, era cosa risaputa e accertata dal debutto della nuova Colt, versione Mitsubishi della Renault Clio (con l’ASX su base Captur). Ma rivedere il logo rosso, sovrapposizione di due stemmi familiari, accompagnati all’ingresso sempre dal Gruppo Koelliker che per più di 40 anni ne aveva amorevolmente curato la distribuzione dalle nostre parti (400.000 unità venute, 250.000 circolanti) riappropriandosi del suo ruolo, è una bella sensazione. Perché sarebbe stato davvero un delitto mandare al macero decenni di pura passione italica per modelli come Lancer, Pajero, L200 e Outlander che gli appassionati ancora coccolano e cercano ovunque.
Così ritrovarsi con Mitsubishi e il partner Koelliker in Lapponia proprio a bordo della Outlander PHEV, cioè ibrid plug-in è stata un’esperienza da raccontare. Perché a 60 chilometri dal Circolo Polare Artico, il bianco assoluto di neve e ghiaccio della Lapponia esalta la conferma dell’identità, quella del Model Year 2023 del Suv Mitsubishi, erede di un passato quasi iconico, tra estetica, solidità ed efficienza motoristica. Intendiamoci, quella che abbiamo guidato ai confini del mondo non è una novità assoluta, tanto più che è già presente sul mercato americano.
Qualcosa che si avvicina molto a quello che sarà il Model Year 2025, atteso in Italia entro fine anno dopo altri aggiornamenti. La struttura base è quella vista e testata nell’oceano bianco della Lapponia, dove a mettersi in evidenza, al netto di tutto il resto, è stata la tecnologia. E cioè il sistema proprietario di Mitsubishi, S-AWC che sta per Super All-Wheel-Drive. Una super trazione integrale, fatta su misura per l’Outlander che da noi verrà commercializzata solo ibrida plug-in. Entrando nel dettaglio, il sistema Mitsubishi è composto da un motore termico 2,4 litri benzina da 131 cv che perlopiù funge da generatore per alimentare la batteria dei due motori elettrici (portata a 20 kWh, cioè un massimo di 80 km di autonomia in puro elettrico): uno da 85 kW (114 cv) sull’asse anteriore e l’altro da 100 kW (134 cv) su quello posteriore. Per una potenza di sistema di 248 cv.
A seconda delle modalità di guida previste - che sono 7, dalla Normal alla snow - a regolare la trazione tra le ruote dei due assi ci pensano i motori elettrici, mentre quella tra le ruote di ciascun asse è gestita dal sistema Active Yaw Control (AYC). Di fatto, si dividono i compiti: i motori elettrici operano in senso longitudianle, l’AYC in quello trasversale e rispetto al passato l’AYC lavora anche sull’asse posteriore e non solo su quello anteriore. Un facsimile delle funzioni di un differenziale autobloccante. Il risultato pratico sul lago ghiacciato della Juha Kankunnen Driving School a Kuusamo è che sia la Mitsubishi Outlander che l’Eclipse che abbiamo guidato riescono a stare dentro a tutte i 9 “testing ground” ghiacciati che senza l’ausilio di tanta elettronica avrebbero bisogno di portentosi interventi sullo sterzo per evitare di andare sempre dritti, regolarmente fuori pista. Interventi che invece ora sono ridotti davvero al minimo indispensabile.
Tornando alla vettura, la quarta generazione del Suv giapponese arriva a 4 metri e 71 cm di lunghezza, con un passo di 2,71 metri: dimensioni che regalano ampi e comodi spazi e che verranno declinati anche in una versione a 7 posti. Al netto di un bagagliaio di 331 litri che comprensibilmente ha meno spazi di quelli che ci si potrebbe aspettare per consentire l’alloggiamento del pacco batteria. L’altro salto di qualità arriva dalle dotazioni interne con una plancia digitale davvero ariosa e contornata da materiali di livello premium. Quadro stumenti digitale da 12,3”, display touch centrale da 9” con disponibilità di avere anche l’head-up display. Insomma, Mitsubishi è tornata sempre a braccetto col Gruppo Koelliker e con il piano prodotto già definito per i prossimi anni farà sentire il suo peso sul mercato.