Mauro Caruccio, l amministratore delegato di Toyota Italia in collegamento con alcuni ragazzi del Giffoni Film Festival

Toyota parla ai ragazzi del Festival di Giffoni. Caruccio: «Auto, città, clima, ambiente: il futuro è tra noi»

di Sergio Troise
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GIFFONI VALLE PIANA - Prius, dal latino Prima; Mirai, dal giapponese Futuro; Unbreakable, dall’inglese Invincibile. E’ attorno a queste tre parole chiave, i nomi di due auto rivoluzionarie (la prima ibrida e la prima a idrogeno) e di una campagna dedicata alle sfide impossibili, che Toyota, colosso mondiale dell’automotive, ha costruito la sua storia, la storia di un’azienda fondata nel 1935 da Kiichiro Toyoda e sviluppatasi fino a diventare leader nel mondo e modello d’innovazione per tutti. Un’escalation costruita su due valori fondamentali: il miglioramento continuo e il rispetto delle persone. Valori coltivati con tenacia e lungimiranza, fino a trasformare quella che era una “semplice” fabbrica di automobili in una mobility company pronta a recitare un ruolo da protagonista nella creazione di una società organizzata attorno alla persona, all’individuo, dove ognuno possa essere libero di lavorare, di muoversi, di vivere, senza fare danni a sé stesso e all’ambiente.

Di questi temi si parla spesso tra addetti ai lavori, nelle fiere, nei convegni dedicati agli investimenti su ricerca e sviluppo, nelle conferenze di presentazione di nuovi concept, di nuovi modelli e di nuovi progetti; raramente se ne parla ai ragazzi, ovvero agli utenti di quella “mobilità del futuro” che avanza a ritmi incalzanti, senza che la società se ne renda ben conto. E’ per questo che Toyota Italia ha accettato di buon grado di lasciarsi coinvolgere nel Giffoni Opportunity, emanazione del Giffoni Film Festival nato nel 1971 nella cittadina della provincia di Salerno per iniziativa di Claudio Gubitosi, direttore artistico di grandi vedute che ha trasformato l’evento cinematografico dedicato a ragazzi provenienti da ogni parte dell’Italia e del mondo in un vero e proprio happening della conoscenza, spaziando dal cinema al teatro, dalla musica al giornalismo, dall’ambiente all’innovazione.

L’edizione 2020 del Giffoni Opportunity è in programma dal 16 al 25 luglio (salvo rinvio imposto dalla situazione sanitaria). Ma per l’anniversario del 50° anno di attività è stato varato un programma di avvicinamento che prevede eventi preliminari dedicati a grandi temi d’attualità. Ed è in questa ottica che si è svolto nei giorni scorsi un “incontro via web” (causa pandemia) con Mauro Caruccio, l’amministratore delegato di Toyota Italia, che affiancherà l’edizione 2020 dell’evento. “La collaborazione – ha spiegato in proposito Claudio Gubitosi - nasce dalla volontà di condividere i nostri valori affinché diventino un patrimonio comune”. Più in dettaglio, Gubitosi ha parlato della “capacità di coltivare ambizioni che vanno oltre l’impossibile” e ha riconosciuto al partner giapponese di aver creato le condizioni giuste “per parlare ai giovani e lanciare un messaggio di incoraggiamento che possa spingere a superare difficoltà e ostacoli”.

Per una volta – sarà opportuno sottolinearlo – non solo parole di circostanza legate al banale rapporto tra organizzatore e sponsor, ma valutazioni legate alla realtà di un colosso della mobilità che ha fatto dell’innovazione il cavallo di battaglia delle proprie attività più recenti. Non per niente è stata ricordata la Toyota Way, una storia di successo fondata su due pilastri: il miglioramento continuo e il rispetto delle persone.

“Siamo l’azienda delle trasformazioni radicali - ha spiegato Caruccio – basti pensare all’introduzione dell’ibrido con il primo prototipo datato 1995. La sfida fu nei tempi di realizzazione: quest’auto, partendo da un foglio bianco, doveva essere realizzata in due anni. Il modello con due motori, uno a benzina e uno elettrico, fu messo in vendita nella versione di serie alla fine del 1997 in Giappone, nel 2020 in Europa. Prius ha rappresentano l’apripista di una nuova era e la piattaforma ibrida conferma l’impegno del gruppo per il sostegno dell’ambiente, da sempre pilastro del nostro gruppo”.

La capacità di precorrere i tempi si è ripetuta con Mirai, che in giapponese vuol dire futuro: come gli esperti del settore ben sanno è un’auto alimentata a idrogeno, l’elemento più presente in natura, ed emette solo vapore acqueo allo scarico. Caruccio ha raccontato ai ragazzi del Giffoni Opportunity che l’auto venne presentata nel 2015, ma in Italia se ne contano pochissime unità a causa della mancanza di distributori (al momento, com’è noto, ce n’è soltanto uno a Bolzano), ma ha tenuto a sottolineare, il numero uno di Toyota Italia, che l’arrivo della Mirai, cinque anni fa, cadde in una fase storica decisiva per le sorti del nostro malandato pianeta, un anno in cui almeno quattro circostanze risultarono decisive per un’autentica presa di coscienza.

“Nel 2015 – ha ricordato il manager - per la prima volta l’Expo di Milano parla di ambiente e ha per tema Nutrire il pianeta, energia per la vita; papa Francesco emette l’enciclica Laudato si’, che tratta esclusivamente di temi ambientali, chiamando la società ad una conversione ecologica. E ancora: il 2015 è l’anno del COP21 di Parigi, l’accordo siglato tra 195 paesi per ridurre di 2 gradi il riscaldamento globale, e l’Onu fissa i 17 obiettivi per la promozione dello sviluppo sostenibile entro il 2030. Nello stesso anno – ha ricordato ancora Caruccio - Toyota lancia l’Envirnomental Challenge 2050 con l’obiettivo di diminuire del 90% la propria impronta di CO2 rispetto ai livelli del 2010”.

E oggi? Dove va oggi il colosso giapponese con i suoi 69 impianti di produzione, i 400mila dipendenti sparsi per il mondo (3300 in Italia) e il record consolidato di 15 milioni di veicoli elettrificati già venduti a livello globale? “Oggi – ha spiegato il numero 1 di Toyota Italia - la nostra visione è quella di poter contribuire, attraverso lo sviluppo tecnologico, i nostri prodotti e i nostri servizi alla creazione di una società centrata attorno alla persona, all’individuo, dove ognuno possa essere libero di muoversi”.

Sembrerebbero parole astratte, descrittive di un’ambizione visionaria più che di un piano operativo. Ma la cultura giapponese impedisce atteggiamenti di questo tipo. E infatti ai ragazzi di Giffoni è stato illustrato il progetto della Woven City, la città del futuro, che non sorgerà in un domani tutto da scoprire, ma è già in avanzata fase di realizzazione e si concretizzerà entro il 2021. Sorgerà alle pendici del monte Fuji su un’area di 70 ettari. Pensata come un laboratorio vivente, costituirà un ecosistema completamente connesso e alimentato da celle a combustibile a idrogeno; ospiterà residenti e ricercatori, i quali potranno testare e sviluppare in un ambiente reale tecnologie come l’autonomia, la robotica, la mobilità personale, le case intelligenti e l’intelligenza artificiale.

La Woven city della Toyota è progettata per essere completamente sostenibile, con edifici realizzati per lo più in legno, in modo da ridurre al minimo le emissioni di CO2, utilizzando le tradizionali tecniche di falegnameria giapponese combinate con metodi di produzione robotizzati. I tetti saranno provvisti di pannelli fotovoltaici per generare energia solare oltre a quella generata dalle celle a combustibile a idrogeno. Toyota prevede di tessere gli esterni di tutta la città con vegetazione autoctona e idroponica, ovvero con la possibilità di coltivare piante senza l’impiego di un substrato terroso. Le residenze saranno dotate delle più recenti tecnologie di domotica per assistere la vita quotidiana e verrà utilizzata l’intelligenza artificiale basata su sensori per controllare la salute degli occupanti, prendersi cura delle esigenze di base e migliorare la vita quotidiana. Inizialmente è prevista una popolazione di 2000 persone, che andrà ad aumentare man mano che il progetto si evolverà.

Il Giffoni Opportunity ha offerto a Toyota anche l’opportunità di illustrare ai ragazzi quali iniziative ha messo in campo la Casa nel lungo periodo di lockdown imposto dalla pandemia da Coronavirus. Vista la platea, non s’è parlato certo di iniziative commerciali legate a sconti, promozioni e offerte speciali, ma dell’impegno profuso per affrontare la vita nel migliore dei modi, anche in condizioni difficili, se non impossibili. E in questa ottica è stato illustrato il progetto Unbreakable, definito dall’azienda “un nuovo capitolo della campagna globale Start Your Impossible”.

Gli Unbreakables, gli Invincibili, sono persone fuori dal comune, che hanno superato con coraggio una sfida difficile, fisica o emotiva, per diventare ancora più forti di prima. La Casa nipponica ne ha selezionati 7, tra atleti olimpici e paralimpici, formando il Toyota Team Italia con Bebe Vio, Ivan Zaytsev, Simona Quadarella, Andrea Pusateri, Vanessa Ferrari, Ivan Federico e Gabriele Detti. Costretti dalla pandemia a rinunciare, almeno per ora, alle Olimpiadi e paralimpiadi di Tokyo 2020, non mollano, continuano ad allenarsi, credono nel futuro, come hanno sempre fatto, nello sport e nella vita. “Con loro – ha detto Mauro Caruccio – intendiamo celebrare coloro che hanno il coraggio di sfidare l’impossibile e che, di fronte a insuccessi o avversità, sono in grado di rinascere più forti di prima. Per questo motivo sono fonte d’ispirazione per chiunque trovi ostacoli lungo il proprio percorso: niente è impossibile se ci crediamo davvero”.

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Lunedì 18 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 19-05-2020 16:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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