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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Lewis Hamilton e Adrian Newey si conoscono da tanto tempo ma non hanno mai lavorato insieme

Newey-Hamilton, la coppia britannica su cui punta la Ferrari per aprire un ciclo vincente

di Giorgio Ursicino

Dopo Lewis Hamilton, Adrian Newey. Il primo è una certezza. Ha un contratto già firmato, costoso e blindatissimo. L’altro, per ora, è ancora una speranza, anche se parecchio fondata. Insomma, molto più di un semplice sogno. La Ferrari guarda al futuro partendo dal Regno Unito, un percorso che per il Cavallino non è certo una novità. Erano britannici, infatti, due dei primi campioni del mondo vestiti di rosso. Lo sfortunato Mike Hawthorn, vincitore della drammatica 24 Ore di Le Mans del 1955 durante le quale persero la vita 83 spettatori, arrivò a Maranello già nel 1953 e, cinque anni dopo, divenne Campione del Mondo. Con il titolo Mike, che aveva problemi di salute, si ritirò e l’anno successivo perse la vita in un incidente stradale.

Sei anni più tardi un altro suddito di Sua Maestà divenne iridato con la Scuderia. John Surtees, il solo capace di vincere il titolo in entrambe le massime categorie del motociclismo e dell’automobilismo, passato dalle due alle quattro ruote, si aggiudicò il Campionato di F1 nel 1964 al volante della 158 dell’ingegner Ferrari. John aveva un legame speciale con l’Italia avendo vinto tutti i suoi 7 Mondiali nelle moto (4 in 500cc e 3 in 350cc), e 37 dei 38 GP (su 64 partenze), in sella alla MV Agusta. Non è una novità anche una guida tecnica anglosassone. Sarà perché sono di lingua madre inglese tutti i più grandi progettisti di monoposto: Newey (20 titoli di F1 con 3 squadre diverse), Byrne e Brown (14 in coppia con 2 team) e Chapman (12, tutti con la sua Lotus). Proprio il tandem B&B ha scritto la leggenda di Maranello, realizzando le Rosse dell’era Todt con cui Schumacher vinceva dappertutto.

E Rory e Ross (R&R...) sono stati anche gli ultimi tecnici iridati di Maranello che non acchiappa più il titolo dal 2007. Prima di loro avevano lasciato il segno nella Motor Valley anche Harvey Postlethwaite e John Barnard che si passarono il testimone negli anni Ottanta. Ma la manovra della coppia british ideata da Frédéric Vasseur ricalca molto quella voluta da un altro team principal francese oltre due decenni fa. E l’obiettivo era lo stesso. Non solo tornare a vincere dopo un lungo digiuno (in entrambe le volte oltre tre lustri), ma aprire un nuovo ciclo tecnico destinato a durare diversi anni, come vuole la tradizione della F1. Per costruire un grattacielo alto, servono fondamenta adeguate e in questi casi l’esperienza e tutto.

L’unico pilota al mondo ad aver vinto oltre cento gran premi ed aver conquistato più di cento pole certamente sa come si fa per realizzare un’alchimia vincente. Anche se, alla tenerà età di oltre quarant’anni, si può pagare un filo in termini di velocità nei confronti dei ventenni. Vincere è un’arte, gli ingredienti indispensabili sono molteplici. Pochissimi li hanno tutti, attualmente solo Verstappen sarebbe stata un’alternativa all’Imperatore. Ma Max è un padrone assoluto, voleva dire mettere in un angolo il principino che è stato predestinato come il futuro del Cavallino. Ancora più fondamentale può essere la presenza di Adrian, capace di vincere con Williams, McLaren e Red Bull che con Ferrari metterebbe in bacheca un poker ineguagliabile.

È vero, se lo Shakespare della F1 (sono nati nella stessa città, a Stratford-upon-Avon) approderà in Emilia lo farà a 67 anni trascorsi non proprio a riposarsi e i progetti attuali sono realtà complesse, gestite anche dall’Intelligenza Artificiale. Come può risolvere tutto un uomo attempato abituato a lavorare con gli appunti sul tavolo da disegno? A parte che Byrne ha già festeggiato ottant’anni ed ha ancora un legame di “consulenza” con Maranello, ma un genio come Adrian non è per l’implementazione, alla quale contribuiscono milioni di dati giornalieri da elaborare da supercomputer, ma per interpretare un nuovo regolamento tecnico ed estrarre il massimo. In questa particolare occupazione Newey ha dimostrato di essere unico.

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Mercoledì 8 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 09-05-2024 09:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA