NAPOLI - Una bella giornata di tiepido autunno, con tanto sole e mare calmo, ha salutato l’apertura della 37ma edizione di Navigare, salone nautico allestito a Napoli, nel porto di Mergellina, lungo il molo Luise, per l’occasione “rinforzato” da un pontile supplementare di 100 metri allestito dagli organizzatori con l’obiettivo di rendere più agevole l’esposizione: un vantaggio per i visitatori, ma anche un espediente per dimostrare concretamente alle autorità cittadine quanto facile sia guadagnare posti barca, così come richiesto da anni dagli operatori del settore, in testa il presidente di Afina (Associazione Filiera Italiana della Nautica) Gennaro Amato, che di Navigare è l’organizzatore.
Dell’antico problema s’è parlato una volta di più in occasione della cerimonia inaugurale, alla quale ha partecipato anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Il quale ha ammesso, come già in passato, che “la città necessita di un piano concreto sulla portualità e la diportistica”, ma non ha potuto fare altro che elencare una volta di più la lista dei buoni propositi, non certo dei progetti operativi.
“Occorre rilanciare Mergellina, i tempi sono maturi e occorre muoversi con rapidità” ha detto il primo cittadino alla presenza del presidente dell’Autorità Portuale Andrea Annunziata e di altre personalità. “Siamo favorevoli alla proposta di Gennaro Amato sull’ampliamento del porto di Mergellina, ma la cosa coinvolge diverse competenze e questioni. E poi – ha aggiunto il sindaco - è nostra intenzione intervenire anche sulla parte a terra per riqualificare una zona importante della città e contribuire a trovare soluzioni di qualità, durature nel tempo, che attraggano turismo di valore”.
Il primo cittadino ha colto anche la necessità di uno sviluppo e sostegno della filiera nautica, riconoscendone il ruolo strategico in funzione dell’occupazione, della capacità produttiva e del contributo all’economia del territorio, una voce legata soprattutto allo sviluppo del diporto e del turismo nautico, che riguarda non solo la parte costiera, ma anche l’entroterra. “La cantieristica nautica campana – ha ammesso Manfredi - è una risorsa che va rafforzata e sostenuta da chi ha competenze sulla politica industriale. Chiaramente, avere approdi sufficienti è un modo per sostenere questa filiera produttiva importante che porta lavoro e valore alla città”.
Incoraggiato dalle affermazioni del sindaco, il presidente di Afina Amato ha ribadito: “Benvenga il sostegno all’industria nautica che, specie nel segmento delle imbarcazioni tra i 5 e i 12 metri, sta registrando notevoli incrementi di fatturato. Tuttavia, a ciò non corrisponde un’adeguata dotazione infrastrutturale e Napoli è l’esempio di quanto sia necessario intervenire al più presto per avere un numero maggiore di posti-barca”.
Ignorata del tutto la possibilità di trasformare in un vero porto turistico l’area di Nisida-Coroglio, attualmente data ogni anno in concessione demaniale temporanea, Afina insiste nel sostenere l’allungamento di 250 metri del molo di sopraflutto dell’antico porto di Mergellina, utilizzando gli scogli e allestendo 6 pontili galleggianti perpendicolari da 100 metri lineari ciascuno, in modo da ottenere 1200 metri di attracco e avere la possibilità di ormeggiare 350-400 imbarcazioni.
Arriverà mai il via libera? Pare che Capitaneria di Porto e Soprintendenza sollevino le maggiori perplessità. Ma lascia altrettanto perplessi vedere ogni estate, lungo il litorale affacciato sul golfo di Napoli, centinaia di barche attraccate a ormeggi abusivi. Uno sconcio che provoca, di conseguenza, denunce e sequestri. Lasciando irrisolto il problema.
Quanto all’esposizione, nonostante la qualifica di internazionale, di cui vanno fieri gli organizzatori, è bene chiarire che Navigare è sempre stato, per tradizione, un piccolo evento espositivo, incentrato sulla possibilità di provare le imbarcazioni in mare e non sulla ricerca dei grandi numeri. Basti dire che ai pontili di Mergellina sono ormeggiate poco meno d’un centinaio di unità, meno della metà di quelle esposte appena due settimane fa nel porto di Marina d’Arechi, dove il Salerno Boat Show ha dedicato ampio spazio anche alla vela, ai catamarani e al charter.
In sintonia con quanto avvenuto a Salerno, anche a Napoli s’è tentato comunque di elevare il tasso di qualità della manifestazione, riservando parte dell’esposizione a imbarcazioni di grandi dimensioni. Tra queste s’è guadagnato il titolo di ammiraglia della manifestazione il Pershing 9X, yacht planante di oltre 20 metri disegnato da Fulvio De Simoni, in grado di volare a 43 nodi nonostante una stazza di ben 80 tonnellate. Grazie ai concessionari di zona hanno fatto bella mostra, tra le imbarcazioni più grandi, anche il Cranchi 60 HT, i Daytona 50 e 45 di Rio, l’Azimut Atlantis 45, i due modelli di Jeanneau Prestige 42 Sport e DB 37, il Wellcraft 355.
Tra i cantieri locali non ha fatto mancare la propria presenza EVO Yacht, reduce da un tour che ha toccato Cannes, Genova, il Biograd Boat Show in Croazia, il Fort Lauderdale Boat Show in Florida e il Salerno Boat Show a Marina d’Arechi: una dimostrazione lampante dell’internazionalizzazione del marchio fondato a Napoli dai fratelli Mercurio e della volontà di promuovere anche “in casa” l’EVO R4 WA, il modello più recente della gamma realizzato con la collaborazione del designer napoletano Valerio Rivellini.
E’ un walkaround di 13 metri caratterizzato dalle sponde laterali “XTension” che si aprono idraulicamente in meno di 30 secondi incrementando del 40% lo spazio della beach area a poppa, fino a configurare una terrazza sull’acqua di oltre 25 metri quadrati. Se a tutto ciò si aggiunge la capacità di navigare a 35 nodi e la disponibilità di 4 posti letto, si avrà chiaro il quadro di un’imbarcazione “media” di grande interesse.
Su standard innovativi, ma meno esclusivi, si fanno apprezzare i collaudati Seawalker 35 e 39 prodotti a Baia da Fiart, che però ha rinunciato ad esporre i suoi prodotti più recenti, ovvero la versione Panorama del 39 e gli innovativi P54 e P48 firmati da Stefano Pastrovich (uno già varato, l’altro in lavorazione).
Tutta da scoprire, per il pubblico di casa, è l’America 35 del giovane cantiere Echo Yacht, reduce dalle passerelle internazionali a Cannes e Genova e dal vernissage a Salerno. L’ha progettata Giuseppe Cimino, l’ingegnere navale che negli anni 90 del secolo scorso disegnò la rivoluzionaria (per l’epoca) America di Conam, e propone ora una barca simile, ma più grande, più comoda e più performante della progenitrice.
L’America 35 misura 11,20 metri, offre sottocoperta un ampio open space con letto matrimoniale a prua, secondo letto matrimoniale a centro barca e locale toilette; la motorizzazione è affidata due fuoribordo da 300 cv alloggiati sotto al prendisole di poppa, secondo un recente trend che offre molteplici vantaggi nella pulizia del design, nella disposizione dei pesi, nella sicurezza (chi si trova in acqua è sempre distante dalle eliche) e nella fruibilità. Quanto alle prestazioni, viene dichiarata una velocità di punta di 38 nodi. Provare per credere: a Navigare sono ammessi i test in mare.
Meno originali, ma sicuramente interessanti sono le proposte di Orange-Italyure Yacht, marchio di Torre Annunziata presente a Mergellina con il 38 (già prodotto in 20 unità) e il più recente 35, che ha debuttato a settembre a Genova e si candida al ruolo di protagonista su vari fronti: è infatti una barca cabinata di 9,40 metri (dunque omologata come natante) che può adottare indifferentemente motorizzazioni entrobordo, entrofuoribordo o fuoribordo, assicurando varie soluzioni di layout anche per gli spazi all’aperto e sottocoperta. Tra le barche in vtr si fanno notare, lungo le banchine di Mergellina, anche le proposte di Marine System, concessionario per i marchi Bavaria, Beneteau e Ideamarine.
Nel campo delle barche in vtr recita un ruolo particolare, e suscita molta curiosità, la “500 Offshore”, ovvero il piccolo natante (4,7 metri) realizzato ispirandosi all’auto della Fiat, della quale ricalca fedelmente le forme, ma dalla quale si distingue essendo una vera e propria imbarcazione, con tanto di motore fuoribordo (da 40 cv per la guida senza patente, ma è possibile utilizzare anche propulsori più potenti).
Già vista a Genova, e due settimane fa a Salerno, la “500 acquatica” è opera di un intraprendente napoletano di Santa Maria La Carità, con nessun precedente nel campo, ma con una grande passione per il mare e una solida esperienza nel charter nautico. Si chiama Antonio Pietro Maria Galasso, ha 25 anni e ha realizzato il suo sogno in collaborazione con l’amico Carmine Somma (un appassionato di meccatronica) e con l’approvazione di Stellantis, in quanto proprietaria del marchio Fiat. Tra le sue “invenzioni” anche la scelta di nomi e colori diversi in base alla destinazione: in Campania navigheranno 500 Capri e 500 Sorrento.
Tra i gozzi mancano purtroppo alcuni tra i nomi celebri del Made in Campania, come Apremare e Fratelli Aprea, che pure possono vantare prodotti innovativi, di recentissima realizzazione; tuttavia il comparto è ben rappresentato da Mimì, che torna a Navigare con quattro modelli della flotta Libeccio: il 7.5, l’8.5 Walkaround, il 9.5 Walkaround e l’11 Walkaround. Il più interessante è quest’ultimo, che presenta la zona di poppa rivisitata, sul modello del più grande Libeccio 13.5.
Stanislao Esposito ripropone i noti Positano 28, 32 e 38, mentre Vincenzo Mangiapia (Cantiere Venere) espone il Venere 28 e il 25 Flash. Suscita curiosità, tra i gozzi, la proposta di Over The Top, che espone a Mergellina un 28 e un 33 piedi dalle classiche forme “anticheggianti”, ispirate alle antiche barche dei pescatori, motorizzate però con propulsori fuoribordo.
Inutile dire che la parte del leone la recitano, come tradizione del Navigare, i gommoni, tra i quali spicca il Prince 50 di Nuova Jolly presentato da Nautica Cesare: un “mostro” di oltre 15 metri motorizzato con 4 fuoribordo Mercury per un totale di 1600 cavalli! Anche in questo campo, a dire il vero, mancano molti nomi celebri, pure tra i cantieri locali, come MV Marine e Salpa, tuttavia il made in Campania è ben rappresentato, con una varietà di scelta che va dal piccolo tender ai grandi maxi-RIB, passando anche per le misure intermedie, utilizzabili sia con motori da 40 hp (senza patente) sia con propulsori più potenti.
Protagonista incontrastato è Italiamarine, che espone l’intera flotta di 13 battelli, tra i quali spiccano la nota ammiraglia Italia 38 e il recente 36 WA Ponza, un’imbarcazione walkaround di 11,20 metri (catalogata comunque come natante) e larga 3,90, che si distingue per una serie di qualità tipiche della produzione del cantiere, da sempre noto per la capacità di esaltare lo stile, la sportività e le prestazioni, senza trascurare il comfort, la qualità e la quantità delle dotazioni e delle finiture.
Grazie a Collin’s Marine è ben rappresentato il marchio Panamera, radicato sul territorio con una gamma che privilegia la sportività e le prestazioni, ma non solo. Fedeli all’appuntamento in casa sono anche Sea Prop, che presenta una versione aggiornata del suo 33, Oromarine, Starmar e Python, mentre tra i cantieri del Nord spicca Rio (sede a Chiuduno, sul lago d’Iseo, ma ufficio di rappresentanza a Napoli) che espone l’Inagua S, il maxi-RIB da 10,90 metri con cui ha intrapreso un anno fa l’avventura nel settore dei battelli pneumatici, affiancandola alla produzione di barche in vtr.
Tra i nomi emergenti si fa apprezzare Mirimare, cantiere nato nel 2020 che ha annunciato l’ampliamento della sede produttiva di Castel Volturno e interessanti novità di prodotto: il Sunrise di 10 metri sarà anche Open, avrà sedute e consolle più strette ma diventerà più largo lo spazio di calpestio; la zona prendisole sarà inoltre più ampia e ci sarà anche una seconda opzione a poppa. A giugno del 2024 arriverà poi un nuovo battello di 11 metri con 4 posti letto, mentre il piccolo Sunrise 7 si arricchirà di una nuova versione Comfort.
Navigare rimarrà aperto fino a domenica 26 novembre, dal lunedì al venerdì dalle 12,30 alle 17, il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 17,30. L’ingresso è gratuito.