NAPOLI - Si è concluso con piena soddisfazione degli organizzatori il Nauticsud, il salone napoletano della nautica da diporto giunto alla 50ma edizione con l’ambizione di tener vivo l’interesse non solo per le barche, ma anche per i problemi che condizionano la crescita del settore, in primis la mancanza di portualità turistica e il dilagare di ormeggi abusivi, ma non solo.
Al di là delle molte novità di prodotto proposte negli spazi al chiuso e all’aperto della Mostra d’Oltremare di Napoli, il salone ha offerto dunque ad Afina (l’Associazione Filiera Italiana della Nautica) anche l’occasione per organizzare gli Stati Generali della Nautica, un’happening della riflessione sui temi caldi del settore, che ha coinvolto ben tre esponenti del Governo (il ministro del Mare Musumeci, la ministra del Turismo Santanchè, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso) oltre al sindaco di Napoli Manfredi e ai presidenti di Regione De Luca (Campania) e Bonaccini (Emilia Romagna).
Oltre all’antica questione dell’insufficienza di posti barca (problema particolarmente sentito a Napoli, città di mare priva di un vero e proprio marina attrezzato per il diporto e il turismo nautico), nel corso degli Stati Generali si è parlato anche di aree marine protette e del difficile rapporto tra diporto nautico ed ecosostenibilità. Al centro dell’attenzione anche il problema della sicurezza in mare: una questione sollevata dai vertici di Afina, il cui presidente, Gennaro Amato, ha lanciato una proposta che potrebbe avere un seguito in Parlamento.
“A nostro giudizio – ha detto nel corso degli Stati Generali della nautica il numero uno dell’associazione – è giunto il momento di fare una scelta di civiltà e di impegnarci per migliorare la sicurezza in mare. Come? Abbassando a 25 cavalli, rispetto ai 40 cavalli attuali, l’obbligo di patente per mettersi ai comandi di un natante e obbligando coloro che otterranno questa sorta di patentino a navigare non oltre 4 miglia dalla costa”.
Secondo Amato “è assurdo che nel nostro paese sia obbligatorio il patentino per i motorini e le microcar e non per i piccoli natanti, in molti casi guidati da gente che non solo ignora le regole fondamentali della navigazione, ma magari non sa neanche nuotare. Introdurre l’obbligo a partire da potenze di 25 cavalli servirà a garantire maggiore sicurezza sia per chi sta a bordo, sia per altri diportisti e sia per i bagnanti”.
Per portare avanti il progetto del “patentino“, durante gli Stati Generali della nautica è stato raggiunto un accordo con il deputato di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano, membro della commissione parlamentare Trasporti con delega al mare, impegnatosi a presentare un disegno di legge scritto a quattro mani dagli avvocati dell’Afina e da alcuni giuristi già contattati.
Per il resto, il salone napoletano ha premiato espositori e visitatori, rivelandosi un evento in ripresa, in grado di rappresentare bene, nonostante alcune assenze importanti, ciò che offre il mercato della piccola e media nautica, la più diffusa sul territorio. Una nota degli organizzatori sottolinea che “il Nauticsud ha tagliato il traguardo del mezzo secolo dimostrando di essere una risorsa e un’opportunità per la città di Napoli e per l’intero Mezzogiorno. I dati di affluenza e di vendita si sono confermati stabili, ma con una crescita della qualità dell’offerta e delle vendite”.
E’ su queste basi che i soci di Afina si augurano di rinnovare al più presto il contratto di collaborazione con l’ente Mostra d’Oltremare, in modo da poter programmare le future attività fieristiche, con l’ambizione di riportare sotto i riflettori del salone napoletano alcuni dei “grandi assenti” dell’edizione appena conclusa. Un’edizione che ha potuto comunque giovarsi della presenza di alcuni marchi prestigiosi, come Riva, che grazie a Nautica Casarola e al neo rappresentante per la Campania Branchizio ha deciso addirittura di lasciare a Napoli l’esemplare del Rivale esposto al salone e di ormeggiarlo nel porto di Mergellina per altri 10 giorni, per la definizione di alcune trattative avviate in fiera.