VENEZIA - Come ogni anno i Boat International World Superyacht Awards, giunti alla 19° edizione, celebrano l’eccellenza in mare premiando i migliori superyacht su scala mondiale. Quest’anno l’esclusiva cerimonia di assegnazione dei premi ha avuto luogo a Venezia, la città che unisce mare e bellezza diventando la cornice perfetta per il premio più ambito nel mondo dello yachting, e ha visto la collaborazione di Glenrothes (uno dei più prestigiosi distillatori di whisky) e Acquera Club, protagonista di una espansione da record nell’assistenza e nella fornitura di servizi agli yacht che operano in Mediterraneo e nel Golfo Arabico. Circa 500 gli ospiti top class presenti alla cerimonia di premiazione, fra cui molti armatori e rappresentanti di società di charter che gestiscono i più prestigiosi gioielli del lusso sul mare.
E’ in questa cornice che per l’Italia è arrivata l’ennesima conferma di una leadership indiscussa: i riconoscimenti più importanti sono stati assegnati infatti a imbarcazioni prodotte da cantieri italiani noti nel mondo per l’eccellenza dei propri prodotti. Su tutti spiccano i riconoscimenti a Rossinavi, Baglietto e Benetti. Ma non solo. Tra i premiati figurano altri nomi eccellenti del Made in Italy nautico, come Maiora e Cantiere delle Marche. Ma andiamo con ordine.
La giuria di esperti ha assegnato il premio “Barca dell’anno” ad Alchemy, superyacht di 65,7 metri costruito nel cantiere Rossinavi di Viareggio su progetto del famoso e pluripremiato architetto-designer francese Philippe Briand, dello studio Vitruvius Yachts. E’ una barca di 66 metri con scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, sviluppata su tre ponti, alla cui realizzazione ha collaborato, per gli esterni e gli interni, anche Enrico Gobbi di Team for Design. La sua silhouette è esaltata dall’impressionante volume interno di 1.194 GT con caratteristiche di design come la scala sospesa in vetro nel salone principale che si collega al ponte e ai ponti superiori. Per gli arredi sono stati utilizzati materiali come il teak naturale combinato con superfici in pietra naturale bianca e prestigiosi dettagli in acciaio per gli esterni. Lo yacht ha una configurazione a 5 cabine e ognuna presenta un tocco personale grazie alle opere d’arte che i proprietari hanno reperito nei loro viaggi in tutto il mondo.
Il beach club è stato progettato per dare l’impressione di entrare in una spa. È adornato con legno di teak e arricchito da dettagli raffinati in acciaio inossidabile e marmo bianco con finitura opaca per offrire un’atmosfera rilassante. La sala massaggi è inoltre dotata di finestre ad arco che creano un’atmosfera armoniosa. Alchemy dispone inoltre di un ampio garage con spazio per due tender di 7 e 8 metri. C’è anche spazio sufficiente per riporre una vasta gamma di attrezzature, tra cui tavole da paddle, windsurf, sci d’acqua, scivoli, pontili gonfiabili e mountain bike per le escursioni a terra.
Particolare interessante, il superyacht di Rossinavi è dotato di un sistema di propulsione diesel-elettrico ed è spinto da pod per ridurre la perdita di energia tra i motori e la velocità di navigazione. La significativa riduzione delle emissioni nocive è dunque una delle caratteristiche principali dell’imbarcazione premiata ai Boat International World Superyacht Awards 2024.
Nelle categorie riservate a yacht tra 50 e 54,99 metri, e tra 40 e 44,99, gli Oscar della nautica assegnati dalla giuria di armatori ed esperti sono andati a un Baglietto T52 e a un Oasis 40M di Benetti. Il primo è un superyacht di 52 metri in acciaio e alluminio, con carena dislocante, firmato da Francesco Paszkowski Design sia per gli esterni che per gli interni (questi ultimi realizzati in collaborazione con Margherita Casprini); l’altro, impostosi nella categoria riservata alle imbarcazioni sotto i 499 GT, tra i 40 e i 44,9 metri, è invece l’Oreos della famiglia di Oasis 40M di Benetti, che ha stupito i giudici per l’affascinante layout, l’attenzione al design che mette in comunicazione esterni e interni e l’ampia possibilità di personalizzazione.
Tra i pregi del superyacht di Baglietto premiato – vale la pena ricordarlo – c’è il sistema di propulsione ibrida che consente di scegliere la modalità di crociera più efficiente per contenere il consumo di carburante e ridurre l’impatto ambientale. Un valore aggiunto, questo, che si somma ai pregi di uno stile capace di coniugare bellezza, eleganza ed efficienza, oltre alla straordinaria disponibilità di spazi vivibili all’aperto e al chiuso. Di spicco, in particolare, il prendisole di 135 metri quadri e l’insolito design dell’area poppiera, con un beach club che si sviluppa su tre livelli e comprende una piscina con pavimento a scomparsa.
“Questo premio – ha dichiarato l’amministratore delegato di Baglietto, Diego Michele Deprati - ci riempie di orgoglio e di particolare emozione perché viene riconosciuto un progetto sul quale abbiamo costruito non solo la Baglietto di oggi, ma anche quella di domani e del prossimo futuro. In quest’anno particolare nel quale il nostro cantiere festeggia il suo 170° anniversario, questo premio mette il suggello ad una tradizione che sin dalle origini del marchio ha sempre dimostrato la sua grande capacità ad innovare e la sua visione per il futuro, senza mai tradire le proprie radici”.
Grande soddisfazione anche in casa Benetti: il cantiere guidato da Giovanna Vitelli (presidente) e Marco Valle (amministratore delegato) ha visto premiato per la seconda volta, a distanza di tre anni, lo yacht che per primo ha introdotto l’Oasis Deck, ovvero la rivoluzionaria soluzione di design mirata ad esaltare la gioia dell’andar per mare in armonia con la natura. Come? Proponendosi non come una semplice beach area, ma come un intero ponte multifunzionale dedicato alla convivialità, al relax e alla vita all’aria aperta. Caratterizzato da dimensioni prima impensabili per uno yacht di questa taglia, l’Oasis Deck si fa apprezzare per la infinity pool a pochi gradini dal mare e per le terrazze laterali apribili che creano una sconfinata zona lounge. Insomma, una vera e propria terrazza sul mare.
Altra caratteristica peculiare di questo yacht progettato da Benetti con la collaborazione dello studio britannico di design RWD, è rappresentata dalle vetrate laterali, che non sono più semplici finestre a tutta altezza ma diventano porte apribili manualmente sui corridoi esterni per creare fluidità tra indoor e outdoor. Interessante anche il balcone nella cabina armatoriale che rafforza l’unione degli spazi interni con la natura circostante. Se a tutto ciò si aggiunge l’esclusività degli interni progettati dallo studio newyorkese Bonetti/Kozerski Architecture, si avrà chiaro il grado di eccellenza di questa imbarcazione, definita dal cantiere “un capolavoro nato per la ricerca dell’armonia con il mare e la natura”.
Nella categoria riservata a yacht semidislocanti o plananti di misura compresa tra 30 e 34,99 metri il premio è andato al Pesa II, motoryacht in vetroresina di 34,99 metri della linea Exuma, costruito in Italia da Maiora, marchio di Next Yacht Group, che si è occupato anche dell’architettura navale. Accreditato di una velocità massima di 33 nodi e di un’andatura di crociera di 29 (valori superiori alla media della categoria) può ospitare fino a 10 persone in 5 cabine (più 5 membri d’equipaggio) e assicurare un’autonomia di ben 12.000 miglia, navigando però a velocità non superiore ai 10 nodi.
Tra gli yacht un soffio più grandi (35 metri esatti) e con carena dislocante, l’Oscar 2024 della nautica se l’è aggiudicato Stellamar, uno dei due motoryacht RJ115 costruiti dal Cantiere delle Marche nel 2023 su progetto di Francesco Paszkowski Design per esterni e interni, e di Hydro Tec per l’architettura navale. Lo scafo è in acciaio, la sovrastruttura in alluminio e il ponte in teak. L’abitabilità prevede fino a 12 ospiti in 5 cabine (più 5 membri d’equipaggio); la motorizzazione è affidata a due diesel Caterpillar in grado di assicurare, in regime dislocante, velocità di crociera di 12 nodi, con punta massima di 13,5, e autonomia di 5000 miglia.