FE, un simulatore personalizzato per i piloti Nissan. Accordo in vista della stagione 12 con la Dynisma
Nissan, Qashqai e X-Trail con l'ibrido da favola. Si rifornisce nel modo tradizionale ma la spinta è quella di un motore ad elettroni
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LE MANS – Unico costruttore al mondo, almeno sulla base delle convinzioni di Lucian Gheorghe, Ux Innovation Senior Manager, Nissan studia e applica le neuroscienze per migliorare le capacità di guida dei propri piloti in Formula E. Il programma “Brain to Performance” che coinvolge anche il pilota e collaudatore veneto di Nissan Luca Ghiotto verrà esteso anche alle altre serie del motorsport in cui è impegnato il costruttore giapponese. In futuro potrebbe trovare una applicazione pratica anche fra i gli automobilisti, per aumentare la sicurezza della strada. Gheorghe esclude che la stimolazione elettrica si possa configurare doping. E che egli la applichi in campo militare: «Mi avevano chiesto di preparare i piloti dei caccia, ma mi sono rifiutato, non lo accetterò mai», taglia corto severo a Le Mans, il circuito presso il quale il costruttore ufficializza gli studi e ne rivela in parte i risultati.
Varato alla fine della stagione 7 del mondiale elettrico, il programma è scattato in quella successiva. Lo studio ha coinvolto due gruppi dei quali facevano parte anche piloti non professionisti, oltre a quelli sotto contratto con Nissan. Prima di esercitarsi al simulatore, un gruppo veniva sottoposto a una serie di elettrostimolazioni al cervello per alcuni minuti. I componenti di questo gruppo hanno dimostrato di apprendere le caratteristiche del circuito il 50% più velocemente di quelli dell'altro. I piloti professionisti non hanno preso parte a questo test perché i tempi delle elettrostimolazioni erano superiori a quelli della loro rapidità di apprendimento.
A interessare e sorprendere sono però i risultati successivi, sempre sulla base delle ricerche eseguite presso la University of Essex e al Biotech Campus di Ginevra. I piloti sottoposti alle elettrostimolazioni hanno dimostrato un miglioramento del controllo del veicolo del 50% più veloce rispetto agli altri. E a distanza di una settimana è stata rilevata anche la loro incrementata capacità (+22%) di conservare le abilità maturate. Nei piloti di Formula E sono state individuate anche «capacità visuo-motorie più elevate, maggiore coordinazione cerebrale e maggiore consapevolezza dello stato biologico».
«Sapevamo che questa tecnologia neuro-stimolante aveva un grande potenziale per contribuire a migliorare le prestazioni in pista dei piloti del Nissan Formula E Team – ammette Gheorghe - La nostra ricerca condotta durante le stagioni 7 e 8 ha dimostrato che le capacità delle persone di apprendere e conservare la conoscenza erano notevolmente migliorate. I protocolli di allenamento sviluppati insieme a Plato Science e Wave Neuro lo hanno ulteriormente confermato, con miglioramenti nelle funzioni cognitive dei conducenti». «Riteniamo – conclude - che questa tecnologia potrebbe fornire un vantaggio sostanziale ben oltre il mondo degli sport motoristici». Nissan sta lavorando anche a un “casco” che agevola il rilassamento e facilita il riposo, fondamentale per la concentrazione dei piloti. Un “prototipo” viene regolarmente impiegato da Luca Ghiotto.
L'accostamento al doping viene escluso da Gheorghe: l'elettrostimolazione non è dannosa alla salute e non fa ricorso a sostanza medicinali, naturali o sintetiche per migliorare le prestazioni, ma predispone la mente a perseguirle. Una sorta di yoga, che anziché alla salvezza spirituale porta alla sicurezza stradale.