Le novità Toyota al Kenshiki Forum di Bruxelles

Toyota, un passo nel futuro. Al Kenshiki Forum, la casa di Nagoya mostra le novità del domani. Non solo BEV

di Nicola Desiderio
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Toyota entro il 2026 introdurrà 5 nuovi modelli elettrici da affiancare alla bZ4X portando a 15 il totale insieme agli altri due marchi (Lexus e Toyota Professional) con l’obiettivo di venderne 250mila pezzi, pari al 20% del totale. Nel frattempo chiuderà il 2023 con 1,17 milioni di unità (+8%) e una quota di elettrificato del 71% che salirà al 75% nel 2024 con un’ulteriore crescita dei volumi grazie all’arrivo delle Yaris e Yaris Cross rinnovate e a quello della C-HR di seconda generazione. L’annuncio è stato dato al Kenshiki, l’evento annuale giunto alla quinta edizione con il quale il costruttore numero uno al mondo dichiara risultati e piani per l’Europa. Primo fra tutti la decarbonizzazione, che sul nostro Continente sarà raggiunta nel 2040, 10 anni prima che nel resto del mondo.

Per tale obiettivo, Toyota sostiene un approccio basato su più tecnologie, dunque non solo BEV, ma anche ibrido, ibrido plug-in e idrogeno applicati in modo mirato per rendere la mobilità sostenibile, accessibile ed inclusiva. Il 2024 sarà l’anno del modello derivato dall’Urban Suv concept, elettrica lunga 4,3 metri che avrà la trazione anteriore o integrale e due tipi di batterie. Nel 2025 arriverà il modello di serie della Sport Crossover Concept, berlina ad assetto rialzato realizzata insieme a BYD cui seguiranno entro l’anno successivo altri tre Suv elettrici. In salute anche Toyota Professional che nel 2023 chiuderà con 119mila unità (+20%) e nel 2024 punta a 140mila (+18%) con l’arrivo del Proace Max che completa la gamma insieme all’Hilux dotato del diesel 2.8 da 204 cv ibridizzato a 48 Volt, lo stesso che troveremo nel cofano della nuova Land Cruiser. Così come i rinnovati Proace City e il Proace, il “Max” è realizzato con Stellantis e avrà una variante elettrica costruita a Gwilice, in Polonia, mentre quella con il diesel arriverà da Atessa (Chieti) facendone la prima Toyota “italiana” della storia. L’obiettivo del marchio per il 2026 è arrivare a 180mila unità, il 7% di quota e un posto tra le top 6 del marcato dei commerciali leggeri. Stesso orizzonte anche per un altro cavallo di battaglia per Toyota: l’idrogeno. Nel 2026 debutterà la fuel cell di terza generazione: +20% di autonomia e -37% nei costi con la possibilità di arrivare al -50% qualora si raggiungano volumi produttivi di 200mila unità all’anno. Il quadro di investimenti (45 miliardi fino al 2027) e normativo (almeno una stazione di rifornimento ogni 200 km sui grandi corridoi di comunicazione e obbligo per l’industria di approvvigionarsi da fonti energetiche rinnovabili per almeno il 42% entro il 2030) nell’Unione Europea offre all’idrogeno prospettive di crescita stabili non solo per la mobilità.

A questo business Toyota dedica la divisione Hydrogen Factory e promette 10 applicazioni di mobilità basate sull’idrogeno per i prossimi giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi nel 2024. La casa giapponese metterà a disposizione una flotta di 2.674 mezzi, tra cui 500 Mirai che si aggiungeranno alle mille già adibite a taxi nella Ville Lumière, il 60% ad emissioni zero, più 500 strumenti di mobilità individuale per supportare l’obiettivo di dimezzare le emissioni di CO2 dell’intero evento rispetto a Tokyo 2021. La casa giapponese sta lavorando anche a nuovi sistemi di stoccaggio, a serbatoi dalla forma complessa (non più solo cilindrica) e all’idrogeno non solo come vettore energetico, ma anche come combustibile. La sperimentazione è già partita nelle corse di durata e ci sarà anche alla prossima Dakar dove la Toyota, oltre a puntare alla quarta vittoria con il suo Hilux, parteciperà in consorzio con Honda, Kawasaki, Suzuki, e Yamaha schierando il buggy HySE X1 con motore a idrogeno. E a proposito di competizioni, anche quest’anno il Gazoo Racing ha fatto man bassa di titoli nel World Rally Raid, nel WEC e nel WRC dove già si corre con biocarburanti mentre ha già iniziato la sperimentazione degli e-fuel sulla Supra GT4.

Il messaggio è: la transizione non è solo l’elettrico dove l’accelerazione tecnologica vera e propria avverrà nel 2026. Ci saranno infatti batterie di nuova generazione con più tipi di chimica (NMC, LFP e stato solido) per un’autonomia fino a 1.200 km e un’inedita piattaforma la cui scocca avrà il pavimento stampato in soli tre pezzi (al posto degli attuali 170 complessivi) attraverso gigapresse, all’interno di stabilimenti dove le vetture si muoveranno da sole tra le postazioni di montaggio. La nuova piattaforma sarà “software based” e girerà su un sistema operativo proprietario denominato Arene. La prima auto a beneficiarne sarà il modello di serie derivato dalla Lexus LF-ZC seguito dalla Toyota basata sul concept FT-3e, un crossover lungo 4,89 metri, e dalla FT-Se, una coupé 2 posti che si ispira chiaramente alla MR-2.

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Giovedì 14 Dicembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 16-12-2023 08:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA