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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Ma Verstappen festeggia ad Abu Dhabi il successo numero 19 della sua straordinaria stagione

Verstappen entra nella leggenda: 19 vittorie in 22 gare. Leclerc magnifico chiude in crescendo

di Giorgio Ursicino

Solita musica. Ma con un tocco di rosso in più. Il Leone olandese ha chiuso dove aveva cominciato. Vincendo. E, cosa mai accaduta nella storia della F1, dopo nove mesi e 22 GP disputati, si ritrova con 19 trionfi in più, diventando l’unico pilota che, in una sola stagione, ha percorso più di mille giri in testa. Roba da non credere. Sono saltati tutti i precedenti record e, probabilmente, resteranno validi all’infinito perché è impensabile che qualcuno ripeta un’annata tanto esaltante. La Red Bull ha vinto tutte le gare, ad esclusione di quella a Singapore, strappata da una Ferrari e un Carlos Sainz che non hanno sprecato nemmeno un millesimo in tutto il weekend. Due il cannibale le ha lasciate come mancia allo scudiero Sergio Perez che, quando sembrava poter essere un’alternativa all’olandese, è stato annichilito perdendo, oltre alla tranquillità alla giuda, anche se stesso.

Dal GP di Miami, andato in onda il 7 maggio, Max ha fatto filotto, lasciando solo il trofeo della Città Stato, altrimenti avrebbe realizzato una collana di 17 primi posti consecutivi. Inumano. Non ci si può sorprendere per la guida dell’orange, è sempre stato più veloce della luce. E neanche della straordinaria abilità nel gestire le gare, sfruttando al massimo le gomme, arma letale nella F1 moderna. L’aspetto che più sorprende è fare tanti chilometri con bolidi così performanti, senza sbagliare neanche una virgola. Una pennellata di rosso, dicevamo, proprio nel giorno in cui non è riuscito lo scavalco alla Mercedes per prendersi la seconda piazza nella graduatoria Costruttori. Questa volta non serve analizzare troppo le prestazioni di Charles e Carlos. Troppo distanti, quasi agli antipodi. E la colpa del mancato sorpasso è tutta di Sainz.

Un disastro per uno come lui di solito molto affidabile. Scattato nella sedicesima piazza per non essere entrato in Q2, lo spagnolo era atteso ad una maiuscola rimonta visto che nelle mani del principino la SF-23 ha fatto vedere anche un passo gara secondo solo ai razzi di Newey. Il figlio d’arte, in realtà, non è mai stato in zona punti con un andatura veramente scialba. Quando è così in palla, invece, il monegasco è capace di esprimersi alla Verstappen, infallibile e rapidissimo. Leclerc aveva dei dubbi prima di partire. Tolte le RB, temeva il passo gara della Mercedes e, soprattutto, della McLaren. Invece, con molta autorità, la Rossa di Charles ha sempre avuto un ritmo superbo, sia con la gialle che con le bianche, inarrivabile per le rivali.

Per il Cavallino è un ottima notizia perché, finita la stagione, già si è al lavoro per la prossima. La vettura di Maranello ha dimostrato un buono stato di forma e gli sviluppi, che hanno funzionato, sono un ottima base per il 2024. Leclerc, nei primi giri, ha addirittura ingaggiato un duello con Max, ma sapeva che non era lui il suo avversario. Ha invece tenuto a distanza, senza dare l’impressione di faticare, la Mercedes di Russell finita sul podio e le due McLaren che si sono un po’ sciolte. Nessuno sembra interessarsi della classifica Piloti, ma Charles, che era settimo, chiude quinto, mentre Carlos, che era quarto, finisce settimo. Una pessima prestazione proprio quando entra nel vivo la fase di rinnovo contratti. Il compagno, invece, esce a testa alta, sia da Las Vegas che dal Golfo.

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Lunedì 27 Novembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 28-11-2023 15:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA