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MILANO - Soprattutto in Italia, dove i Suv compatti sono le vetture oggi più gettonate, la Kona è un modello strategico per Hyundai. E la seconda generazione non fa che confermarlo, riproponendo con dimensioni più importanti (la lunghezza è cresciuta di 15 cm a 4,35 metri, sfiorando il limite superiore del segmento B, grazie all’impiego della piattaforma K) i contenuti d’avanguardia del brand coreano e dell’intero gruppo che include anche i “cugini” della Kia. Il look è gradevolmente fluido, e la sua spiccata personalità viene enfatizzata dal frontale, alleggerito dalla sottile e suggestiva fascia luminosa delle luci diurne a Led che lo percorre a tutta larghezza. Un elemento che si ritrova, ma con i diodi in questo caso rossi, nella “firma” luminosa posteriore avvolgente che si protende fino alle fiancate.
Non è un caso che il nuovo Suv Hyundai esibisca una linearità stilistica ispirata al futuristico mondo della famiglia Ioniq a emissioni zero. L’evoluzione della specie è infatti il frutto di una filosofia progettuale che ha capovolto i canoni tradizionali, partendo dalla declinazione 100% elettrica (peraltro l’ultima ad arrivare sul mercato a ottobre) per indicare la strada alle altre varianti: la termica con il 3 cilindri 1.0 a benzina da 120 cv, cambio manuale a 6 marce o automatico doppia frizione a 7, la mild-hybrid con lo stesso motore “assistito” dalla rete di bordo a 48 Volt e la full-hybrid i cui 141 cv sono dovuti all’abbinamento tra il 4 cilindri 1.6 da 105 cv e un’unità elettrica da 43,5 cv (32 kW). È una composizione dell’offerta coerente con l’andamento di un mercato come il nostro che registra un crescente interesse nei confronti dell’ibrido il cui peso sulle immatricolazioni totali di B-Suv – ricorda il direttore Marketing di Hyundai Italia Paolo Greco – è passato negli ultimi cinque anni dal 5 al 27%. Nel caso specifico della nuova Kona, che punta a 4.300 consegne nella seconda parte di quest’anno per arrivare a 12.500 nel corso del 2024, la doppia motorizzazione dovrebbe fare la parte del leone con il 60% delle vendite del modello (contro il 52% delle generazione precedente), lasciando il 24% alla “sorella” a benzina e il restante 16% alla versione a elettroni.
Il salto di qualità determinato dal cambio di generazione si fa sentire – e soprattutto vedere – anche nell’abitacolo, dove sono numerosi i dettagli che si ispirano esplicitamente ai concetti stilistici e tecnologici della gamma elettrica Ioniq. Ne danno testimonianza, tra l’altro, i due display “gemelli” da 12,3 pollici ciascuno – il quadro strumenti digitale e l’interfaccia del sistema multimediale – integrati in un’unica cornice per regalare la sensazione di uno scenografico maxischermo in grado di gestire una grande quantità di funzioni, alcune delle quali esclusive della versione “full electric” come la possibilità di cedere parte dell’energia eccedente ad altri dispositivi (“Vehicle to load”) e la modalità di guida i-Pedal che consente di guidare l’auto con un solo pedale, quello dell’acceleratore, premendolo e rilasciandolo a seconda che si debba aumentare la velocità o ridurla fin quasi all’arresto completo dell’auto. Nell’articolato percorso che dal centro di Milano ci ha condotto in Piemonte, sulle sponde del lago d’Orta, alternando veloci tratti autostradali a strade più tortuose, la Kona full hybrid ha saputo coniugare la brillantezza delle performance con il contenimento dei consumi e il comfort – davvero elevato – garantito a tutti gli occupanti. Merito di un assetto sempre equilibrato, e modificabile in base alle condizioni di viaggio grazie alla possibilità del pilota di scegliere tra le modalità di guida Eco, Sport e Snow che aiuta ad affrontare fondi stradali più problematici.
È il risultato degli interventi che hanno consentito al nuovo B Suv della Hyundai di rivendicare il primato di categoria soprattutto per quanto riguarda lo spazio disponibile per le gambe, la testa e le spalle dei passeggeri posteriori. Merito di un’architettura moderna e razionale, testimoniata tra l’altro dagli innovativi sedili “Relaxation seat” più sottili di 30 mm rispetto al modello precedente. Rispetto al quale anche i bagagli beneficiano della “ricerca dello spazio” grazie a un vano da 466 litri, aumentato del 30% nel cambio di generazione.
Alla sicurezza del viaggio sovrintende una nutrita serie di sistemi Adas di assistenza alla guida raggruppati sotto l’etichetta Hyundai Smart Sense: i sei opzionali di possono aggiungere ai dieci di serie su tutte le varianti di allestimento denominate X Line (associabile al benzina 1.0 Gdi), N Line dal carattere più sportivo e X Class top di gamma che compongono un listino per ora compreso tra 28.500 e 37.500 euro, visto che il prezzo della “full electric” è ancora top secret.