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Arriverà soltanto nel 2028, ma il concept che ne configura le forme e i contenuti dice molto su ciò che bolle in pentola in casa Lamborghini: nei piani c’è una rivoluzionaria crossover estrema, a due porte, una sorta di via di mezzo tra la Urus e le supercar a due posti Aventador, Huracan e Revuelto. Si chiama Lanzador (nome di una razza di tori, come tradizione del marchio) avrà doppia motorizzazione elettrica, potenza di 1360 cavalli, trazione integrale, e assicurerà prestazioni da urlo, assicurando però 4 posti (per la precisione 2+2) e spazio sufficiente per sistemare anche i bagagli.
Quando il concept è stato presentato, nella prestigiosa cornice della Monterey Car Week, in California, l’amministratore delegato dell’azienda, Stephan Winkelmann, ha tenuto a dire che il progetto rientra nel piano di elettrificazione dell’intera gamma, che prevede un investimento di oltre 1,9 miliardi di euro in quattro anni, il più grande nella storia del marchio. “Per noi – ha aggiunto Winkelmann - questo quarto modello è l’estensione logica del portafoglio esistente, il collegamento perfetto tra la Urus e le nostre auto supersportive”.
A giudicare da quanto visto in anteprima a Monterey, la Lambo del futuro avrà un aspetto sportivo e muscoloso, caratterizzato dalle forme di una grintosa coupé a ruote alte (con cerchi da 23 pollici), con il tetto basso, non troppo distante dalla linea di cintura, e passaruota allargati; l’altezza dichiarata è di appena un metro e mezzo (ben 13 cm meno della Urus); il frontale, molto affilato, richiama gli stilemi che ormai fanno parte del Dna del marchio, ma le proporzioni sono completamente inedite e rappresentano in sostanza un collegamento tra le biposto estreme e la stessa Urus. In casa Lamborghini affermano che “il Centro Stile si è ispirato alle prime 350 e 400 GT per recuperare lo spirito originale del marchio, rielaborando il concetto di gran turismo nella visione del nuovo millennio”. Ma vale la pena aggiungere che i fari anteriori dal taglio sottile sono chiaramente ispirati a quelli della Countach LPI 800-4, mentre le luci posteriori incorporano tre Led di forma esagonale per lato, creando una distintiva firma luminosa.
Per quanto riguarda la motorizzazione, al momento non sono state fornite dalla Casa informazioni dettagliate, oltre a quelle sulla potenza monstre di 1360 cv. E’ stato anticipato soltanto che “l’energia sarà assicurata da una batteria di ultima generazione ad alte prestazioni, in grado di garantire un’ampia autonomia”. E’ invece certo, come detto, che su ognuno dei due assi verrà installato un motore elettrico ad alta potenza specifica, in modo da garantire la trazione integrale e la massima efficienza in ogni condizione di marcia, su ogni superficie e con i più diversi stili di guida.
“Per noi l’elettrificazione non significa porsi dei limiti, ma rappresenta una preziosa opportunità per sviluppare maggiori prestazioni e migliorare ulteriormente la dinamica di marcia” afferma il direttore tecnico della Lamborghini Rouven Mohr. E aggiunge: “Non ci saranno compromessi in termini di potenza, piacere di guida e performance, la Lanzador deve essere una supersportiva 100% elettrica da guidare con piacere ogni giorno”.
Per raggiungere questi obiettivi, a Sant’Agata Bolognese è diventato più che mai centrale il lavoro del dipartimento Ricerca & Sviluppo, che ha indirizzato la propria attività non solo sull’abbattimento delle emissioni, ma anche sulla ricerca del rapporto ottimale tra potenza, prestazioni, aerodinamica e autonomia. Su questi fronti svolgerà un ruolo decisivo l’elettronica, e infatti è prevista una strategia innovativa, tutta da scoprire, in materia di sistemi di controllo attivi.
Tra i focus su cui si concentra il lavoro spicca anche quello dedicato all’ottimizzazione del comportamento dinamico. Tutto ruota attorno alla sigla LDVI, che vuol dire Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata: sfrutterà un numero maggiore di sensori e attuatori e, secondo i tecnici, sarà possibile differenziare come non mai il carattere dell’auto da pilota a pilota. Ciò grazie anche alle informazioni fornite al guidatore dagli inediti pannelli Pilot Glass installati nella parte anteriore della vettura, un’anteprima della futura tecnologia radar Lamborghini.
Altro intervento decisivo, mirato all’innovazione, riguarda l’aerodinamica attiva. Che – sarà bene sottolinearlo – sui veicoli elettrici gioca un ruolo ancora più importante rispetto alle super sportive termiche, dal momento che può contribuire ad aumentare l’autonomia, migliorando al tempo stesso le prestazioni. A Sant’Agata Bolognese affermano che “sulla Lanzador saranno possibili regolazioni specifiche in modo da migliorare le prestazioni in ogni situazione di marcia e al tempo stesso massimizzare l’autonomia”.
Quanto al comportamento dinamico, un vantaggio sarà assicurato dalle sinergie interne con le cugine Porsche e Bentley, che hanno imposto un approccio nuovo alla messa a punto della Lanzador. Di certo, comunque, si farà apprezzare la precisa distribuzione della coppia motrice, grazie alla presenza dei due motori, uno avanti e l’altro dietro, e all’elettronica che calcola in pochi millisecondi la coppia necessaria su ciascun asse. Facile prevedere che sul comportamento dinamico giocheranno un ruolo importante anche le ruote posteriori sterzanti e le sospensioni pneumatiche, regolabili tramite comandi al volante. Per il momento, la Lamborghini parla di due impostazioni principali denominate Downforce ed Efficient, che regolano la vettura ai due opposti per offrire massime prestazioni oppure una maggiore efficienza.