I primi posti della Porsche, sia nelle Hypercar che nelle GT

Porsche fa doppietta nella 6 Ore di Spa sia nell’assoluta che in GT, Ferrari a podio

di Michele Montesano
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SPA-FRANCORCHAMPS – Il Mondiale Endurance ha, ancora una volta, offerto una gara combattuta e ricca di colpi di scena. Anche se la pioggia è stata la grande assente, sul circuito di Spa lo spettacolo non è di certo mancato. Tra Full Course Yellow, safety car e persino una bandiera rossa, Porsche è riuscita a siglare una perentoria doppietta in Belgio. Ma questa volta, a differenza della 1812 km del Qatar, a tagliare per prima il traguardo è stata la 963 LMDh del team Jota seguita dalla vettura gemella della squadra ufficiale Porsche Penske. L’impresa del team inglese, primo privato a conquistare un successo assoluto nell’era delle Hypercar, porta la firma della coppia Will Stevens e Callum Illot (vista l’assenza di Norman Nato impegnato in Formula E a Berlino).

La protagonista assoluta dell’avvio della 6 Ore di Spa-Francorchamps è stata la Porsche del Proton Competition. Julien Andlauer, partito terzo, ha sorpassato di già al sesto giro la Cadillac di Alex Lynn. Questi, dopo aver subito il sorpasso, ha poi alzato il piede per preservare le gomme. Indemoniato, Andlauer ha messo nel mirino il poleman Frederic Makowiecki. Complice il doppiaggio della Lexus di Takeshi Kimura, l’ufficiale Porsche ha perso secondi preziosi venendo infilato senza pietà da Andlauer alla Bus Stop.

Scattate da centro gruppo, le Ferrari si sono fatte largo a suon di sorpassi. Antonio Giovinazzi si è portato al terzo posto seguito dalla 499P griffata AF Corse di Robert Kubica. La gara, già neutralizzata con un paio di Full Course Yellow per la presenza di detriti in pista, ha subito il primo vero colpo di scena a metà della seconda ora. Phil Hanson è arrivato al contatto con la BMW di René Rast nella staccata della curva Bruxelles, il pilota del team Jota ha poi perso il controllo della Porsche centrando l’incolpevole Ahmad Al Harthy. La safety car si è resa indispensabile per spostare le vetture e mettere in sicurezza la pista.

Sul finire della terza ora Michael Christensen è stato protagonista di un errore clamoroso. Il pilota Porsche ha perso il controllo della sua 963 LMDh sbattendo contro il muro all’uscita della curva Blanchimont. Immediato il ritiro così come l’ennesima Full Course Yellow. Al restart James Calado, secondo, ha quindi approfittato di una fase di doppiaggio per scalzare Neel Jani e conquistare il comando delle gara prima di cedere il volante della Ferrari 499P ad Alessandro Pier Guidi. Ugualmente Antonio Fuoco, dopo aver preso il posto dell’ottimo Miguel Molina, ha iniziato una furiosa rimonta culminata con il sorpasso su Jani mettendosi alle spalle del compagno di squadra Pier Guidi.

A poco mendo di due ore al termine della gara, un incidente ha interrotto bruscamente le ostilità. Earl Bamebr, all’inseguimento di Jani, ha provato una manovra infilandosi tra la Porsche e la BMW M4 GT3 di Sean Gelael. La manovra, però, non è andata a buon fine e lo scontro tra la Cadillac V-Series.R e la GT bavarese è stato inevitabile. Nell’impatto la LMDh è sbattuta violentemente prima contro la barriera destra, rischiando quasi di capottare, per poi attraversare la pista e impattare contro il guardrail di sinistra. Immediata l’esposizione della bandiera rossa con i piloti che sono usciti indenni dall’abitacolo.

Tuttavia i danni alle barriere si sono rivelati subito ingenti. Il cronometro è continuato a scorrere e, nonostante il lavoro febbrile in pista, le sei ore stavano volgendo al termine. La direzione ha quindi deciso di estendere la gara di un’ulteriore ora e quarantaquattro. La 6 Ore di Spa è inizialmente ripresa dietro la safety car. Diverse squadre sono state subito costrette ad effettuare la sosta ai box ad eccezione delle Porsche di Jota e Penske. Infatti Illot aveva rifornito poco prima della bandiera rossa. L’inglese, tallonato da Kevin Estre, si è quindi ritrovato al comando della gara. È toccato poi ai meccanici del team Jota completare il lavoro consentendo al suo pilota di tagliare per primo il traguardo. Secondo posto per il terzetto composto da Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor che hanno chiuso con un distacco di oltre dodici secondi dai vincitori.

A completare il podio la Ferrari 499P di un volitivo Fuoco che, in coppia con Molina e Nicklas Nielsen, ha provato a ricucire il distacco sulle Porsche fino alla fine. Sia la rossa numero 50 che quella di Pier Guidi, Calado e Fuoco, si sono rese protagoniste di un intenso duello con le due Toyota. Alla fine i vincitori della 24 Ore di Le Mans 2024 sono riusciti a chiudere quarti davanti la GR010 Hybird di Brendon Hartley, Ryo Hirakawa e Sebastien Buemi, quest’ultimo costretto a un drive through per un overboost nelle prime fasi di gara. La gemella di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Nyck de Vries ha invece preceduto la Ferrari 499P di AF Corse.

A chiudere la zona punti l’Alpine di Charles Milesi, Jules Gounon e Paul-Loup Chatin. La A424 LMDh si è rivelata finalmente competitiva sui saliscendi delle Ardenne precedendo la Peugeot 9X8 di Mikkel Jensen e Nico Müller. Quindicesima assoluta, e in continua crescita, la Isotta Fraschini Tipo 6 LMH, mentre la Lamborghini è stata costretta al prematuro ritiro per un problema alla sospensione posteriore destra.

Doppietta Porsche anche in LMGT3 che ha vissuto un finale thrilling. A vincere è stata la 911 del Manthey di Yasser Shain, Morris Schuring e Richard Lietz davanti i compagni di squadra Alex Malykhin, Joel Sturm e Klaus Bachler. Peccato per il team Lamborghini Iron Lynx che fino all’ultimo ha accarezzato il sogno di conquistare il primo successo nel WEC con Claudio Schiavoni, Matteo Cressoni e Franck Perera. Proprio quest’ultimo è stato protagonista di una rimonta finale culminata con la conquista del primo posto. Tuttavia uno splash and go all’ultimo giro gli è costata la vittoria terminando la 6 Ore di Spa sul gradino più basso del podio.

Quarto posto che va’ decisamente stretto per le Iron Dames. Dopo aver siglato la pole, Sarah Bovy, Rahel Frey e Michelle Gatting hanno dominato gran parte della gara. Nelle battute finali, dapprima un pit stop lento, e poi una tamponata da parte di Kobayashi alla staccata de La Source hanno rallentato la corsa delle ragazze che hanno chiuso al quarto posto. Top 5 per James Cottingham, Nicolas Costa e Gregoire Saucy, l’equipaggio McLaren United Autosports ha avuto la meglio sulla Ferrari 296 GT3 del trio Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr.

FIA WEC – 6 Ore Spa-Francorchamps: Gara

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Domenica 12 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 09:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA