La Toyota GR010 numero 7 di Kobayashi-Conway e Lopez ha avuto la meglio sulla Ferrari 499P numero 50 di Fuoco-Molina-Nielsen

Toyota vince la 6 Ore di Monza davanti alla Ferrari e ad una rinata Peugeot

di Nicola Desiderio
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La Toyota GR010 numero 7 guidata da Kamui Kobayashi Mike Conway e Hosé Maria “pechito” Lopez ha vinto la 6 Ore di Monza, quinta gara del calendario del WEC imponendosi sulla Ferrari 499P numero 50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen e su una rediviva Peugeot 9X8 che, a un anno dal suo debutto, ha trovato sul circuito italiano la competitività che sembrava smarrita, di fronte ad un totale di 65mila persone che, trainate dal successo della Ferrari a Le Mans, hanno seguito prove e gara.

Ed invece la vettura francese con il numero 93 di Paul Di resta, Jean-Éric Vergne e Mikkel Jensen ha portato a casa il primo podio arrivando di fronte alla Toyota guidata Sebastien Buemi, Ryo Hirakawa e Brendon Hartley. La GR018 numero 8 ha beffato alla fine la Ferrari #51 vincitrice a Le Mans di Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado dopo una bella rimonta, imposta da due penalità (stop di un minuto l’una ai box) rimediate nelle prime fasi di gara: la prima per aver ostacolato la Ferrari #50 alla partenza e la seconda per aver toccato duro l’Aston Martin Vantage della D’Station Racing #777 buttandola fuori prima della variante Ascari.

Questo ed altri episodi hanno determinato più fasi di full course yellow e di safety car rimescolando le carte e permettendo di vedere in testa non solo le tre vetture salite sul podio, ma anche le Porsche dei tre team presenti ovvero Penske, Hertz Jota e Proton al debutto. Impalpabile la Vanwall, sempre in fondo ai tempi, consistente la Glickenhaus che si è presa un onorevole ottavo posto mentre stavolta la Cadillac non è riuscita a mantenere il passo delle migliori finendo al decimo posto. L’altra Peugeot #94 di Loïc Duval, Gustavo Menezes e Nico Müller è invece arrivata staccata di 9 giri a causa di problemi al cambio.

La Toyota ha vinto grazie ad un passo superiore che le ha permesso di prendere il largo dalla quarta ora in poi. La Ferrari, per quanto competitiva, più veloce in rettilineo e supportata da una squadra perfetta, non è riuscita mai ad avvicinarsi alla numero #7 condotta nelle ultime due ore da un Kobayashi che ha imposto un ritmo troppo serrato dando la sensazione agli inseguitori che, se fosse servito, ce n’era anche di più. Altri due elementi di vantaggio sono stati il consumo delle gomme in una giornata molto calda e la gestione ottimale dell’energia che ha permesso di compiere stint di un giro in più rispetto ai concorrenti.

Nella LMP2 si è imposta la Oreca #28 della Jota di Fittipaldi, Heinemeier-Hansson e Rasmussen ha avuto la meglio sulla Alpine #36 di Milesi/Canal/Vaxivière e sulla #41 del Team WRT di Kubica, Andrade e Delétraz che aveva registrato il miglior tempo di classe. Nella LGTE AM si registra una clamorosa tripletta di Porsche 911 RSR, con la #77 della Dempsey Proton di Andlauer, Ried e Pedersen davanti alla #60 dell’italiana Iron Lynx guidata da Schiavoni, Cressoni e Picariello e infine la #86 della GR Racing di Pera, Wainwright e Barker. Ma quella che ha fatto più festa è la Corvette C8.R #33 ufficiale di Nick Catsburg, Nicholas Varrone e Ben Keating che con il quarto posto di ieri conquista in anticipo di due gare il titolo mondiale.

Ora il calendario prevede ancora due appuntamenti: la 6 Ore del Fuji (10 settembre) e la 8 ore del Bahrein (4 novembre). Con i risultati di oggi la Toyota #8 conferma il primato in classifica con 115 punti seguita dall’altra a 92 punti, gli stessi della Ferrari #51. Tra i costruttori la casa delle Tre Ellissi è a 152 punti seguita dal Cavallino Rampante a 126 e dalla Cadillac a 72. Dunque la lotta è ancora apertissima, anche perché la Porsche (66) può ora contare su 4 vetture e la Peugeot (50) potrebbe avere imboccato la strada giusta per battersela ad ogni gara.

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Lunedì 10 Luglio 2023 - Ultimo aggiornamento: 11-07-2023 08:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA