Le Nissan di Buemi e Rowland durante i test di Valencia

Nissan, la mamma di tutte le elettriche. È stata la casa giapponese ad imboccare per prima la svolta energetica

di Nicola Desiderio
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ROMA - Le il 3 è il numero perfetto, allora questo potrebbe essere l’anno buono per Nissan, il costruttore che affronta la sua terza stagione, prima di tutti ha creduto nella diffusione dell’auto elettrica e che dal 2018 ha fatto della Formula E la propria attività agonistica principale, l’unica a livello globale. Se infatti sono i numeri a parlare, la Nissan ha preso come team un ottimo 4° posto al suo primo campionato, è arrivata seconda lo scorso anno e quest’anno punta per la terza volta sulla sua coppia di piloti. Quello con il palmares più prestigioso è sicuramente l’elvetico Sébastien Buemi. A parlare per lui sono il campionato vinto nella stagione 2, il record assoluto di vittorie (13) e i 783 punti conquistati – meglio di lui ha fatto solo Lucas di Grassi (796) – con ben 29 podi, 12 pole e 7 giri veloci in gara. Degni di menzioni sono anche 29 punti raccolti nei tre campionati disputati in Formula 1 con la Toro Rosso motorizzata Ferrari e soprattutto le tre vittorie alla 24 Ore di Le Mans (2018, 2019 e 2020) e i due titoli WEC (2014 e 2018-2019), sempre con la Toyota.

In Francia il pilota di Aigle ha ottenuto altri 3 podi in 9 partecipazioni mentre negli 8 campionati mondiali di durata disputati ha ottenuto anche un 3°, due secondi posti e un totale di 17 vittorie. Per Buemi tuttavia la scorsa stagione in FE è stata la peggiore della sua carriera: 4° posto e 84 punti quando non era mai sceso sotto i 119. Complice la pandemia certo, ma è anche vero che il suo compagno di squadra, Oliver Rowland, si è fatto sotto. Il britannico infatti ha ottenuto quasi gli stessi punti (83) e, ad un round dalla fine, era addirittura secondo in classifica grazie ad una quinta gara a Berlino praticamente perfetta: superpole, la sua prima vittoria e giro veloce. Solo il successivo ritiro, la grande gara di Vandoorne con la sua Mercedes e il 2° posto dello stesso Buemi hanno relegato il pilota di Sheffield al 5° posto finale.

Quel che è sicuro è che Rowland è cresciuto, soprattutto nella condotta di gara, anche perché al suo debutto aveva già dimostrato di essere molto veloce centrando in 3 occasioni la superpole, ma 3 ritiri e altrettante gare fuori dalla zona punti ne avevano determinato il 10° posto finale. E a suggellare questo percorso di avvicinamento ci sono stati i tempi dei test di Valencia dove, dopo 389 giri complessivi, Rowland si è piazzato all’8° posto finale e Buemi al 15°. A separarli 191 millesimi che in Formula E non sono pochi e certificano i progressi del britannico che mostra di esserne perfettamente consapevole. «Ho chiuso lo scorso anno con una nota positiva – ha commentato Rowland – vincendo per la prima volta a Berlino e punterò a spingere me stesso verso nuovi traguardi nella stagione 7 per raggiungere qualche risultato importante».


Dal canto suo, Buemi ha apparentemente un approccio più collettivo: «Come team, abbiamo fatto un grande lavoro lo scorso anno raggiungendo il secondo posto in campionato e spingeremo forte per diventare i primi. A Valencia abbiamo portato alcuni aggiornamenti per migliorare ulteriormente la macchina». Parlando di aggiornamenti, il pilota elvetico si riferisce al fatto che Nissan, così come DS Techeetah e Dragon Penske, ha deciso di utilizzare il powertrain dello scorso anno e presentare quello completamente nuovo all’E-Prix di Roma. Di sicuro c’è grande curiosità per vedere quali benefici porterà il nuovo sistema propulsivo, visto che quello attuale ha dimostrato di essere ancora competitivo e che Nissan in passato ha utilizzato approcci originali come l’utilizzo di un generatore in parallelo con il motore di trazione prima che la FIA vietasse questa soluzione.

A dare manforte alla sperimentata coppia di piloti c’è un team esperto come E.dams, presente in Formula sin dal 2014, dapprima con Renault e poi, una volta che i francesi hanno abbandonato, con l’alleato nipponico.
La mano di Nissan è espressa dalla partecipazione finanziaria al team fondato da Jean-Paul Driot e dall’ex pilota di Formula 1, René Arnoux, e dalla presenza diretta del direttore globale delle attività motorsport, Tommaso Volpe. L’italiano, dopo un’esperienza in Infiniti Motorsport a supporto del programma Renault di Formula 1, è subentrato all’americano Michael Carcamo dal I aprile dello scorso anno. Curiosità: quest’anno la Nissan ha deciso di ribattezzare Leaf la macchina numero 22 di Rowland, ovvero il primo modello elettrico presentato 10 anni e prodotto in oltre mezzo milione di unità, mentre la numero 22 si chiama ora Ariya, come il nuovo suv ad emissioni zero atteso quest’anno. Sperando che questo sia quello buono per Nissan anche in pista.

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Mercoledì 24 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 25-03-2021 18:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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