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ASSEN - «È chiaramente il periodo più difficile della mia carriera, per lo meno in pista. Fortunatamente, sono molto soddisfatto della mia vita personale e dei rapporti all’interno della squadra. Tutto questo mi aiuta a continuare a spingere ed a credere che posso farcela»: così Marc Marquez nella conferenza stampa straordinaria convocata ad Assen dopo il suo forfait e allontanando le voci che lo vorrebbero in partenza dalla Honda. Lo spagnolo è ancora alle prese con gli infortuni contratti una settimana fa al Sachsenring, in particolare con il dolore che gli causa una delle due costole fratturate, e ha deciso di non prendere il via nel GP d’Olanda della MotoGP sul circuito di Assen.
«Sinceramente non sarebbe una buona idea commentare ora il mio futuro in un momento così difficile - ha aggiunto Marquez a proposito delle voci che lo danno in rotta con la Honda Hrc -L’obiettivo è prima di tutto trovare la condizione, sentirsi in grado di lottare. Sono un combattente, Ho ancora ambizioni. Ho imparato che non bisogna prendere decisioni a caldo. Sicuramente in futuro bisognerà affrontare le gare in maniera differente». Sulle sue condizioni fisiche prima di Assen Marquez ha aggiunto: «Martedì ho fatto un controllo medico molto approfondito a Madrid, tutto andava bene. Ieri dopo la Sprint race è andata peggio e la sera il dolore è aumentato. Stamattina sono andato al centro medico e ho detto loro che con questi dolori non ero in grado di essere competitivo. Dai controlli è emerso che la costola è rotta e si è spostata anche solo di 2 millimetri.
Ora voglio recuperare, mentalmente e fisicamente. A Silverstone tornerò piano piano, provando a riprendere la giusta confidenza. Non c’è nessun problema con la diplopia, lo giuro, è impossibile perché vedrei doppio. Adesso il problema è un altro. Dopo le cinque cadute al Sachsenring, lo spagnolo si è ritrovato a terra altre due volte, venerdì e ieri in Olanda, dove ha chiuso al 17mo posto nella gara sprint. «Abbiamo un contratto con Marc e su questa base lo vedo continuare con noi l’anno prossimo» ha detto Alberto Puig, capo di Honda Racing, per poi aggiungere: «Honda non è il tipo di marchio che trattiene a forza chi non è contento».
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