La Acura ASX-06 LMDh con la quale Honda corre nell'IMSA. Sarà lei la prima auto a portare in pista il logo della nuova HRC in occasione della 24 Ore di Daytona il 27-28 gennaio 2024.

Honda fonde HRC e HPD per dare vita alla HRC US che curerà tutte le attività motorsport a livello globale

di Nicola Desiderio
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Honda fonde Honda Racing Corporation (HRC) e Honda Performance Development (HPD) per dare vita alla Honda Corporation USA (HRC US) che avrà la responsabilità di tutte le attività di motorsport a livello globale. La mossa va di pari passo con il processo di riorganizzazione del costruttore giapponese e, per quanto riguarda lo sport, segue quella del 2022 con la quale le attività di Formula 1, fino a quel momento staccate dal resto, erano state già di fatto integrate con quelle di HRC che dal 1982, anno della sua nascita, è stata il motore di tutte le vittorie nei campionati mondiali motociclisti su pista, nella Superbike, nel Motocross, nel Trial e alla Dakar. Dallo scorso anno tale divisione non esiste più ed è semplicemente fisica: il Sakura Center è dedicato alle auto da competizione e l’Asaka Center alle moto.

Rimaneva ancora una divisione: quella tra HRC e HPD che nacque del 1993 per iniziativa della American Honda Motor Co. per seguire, al pari delle attività industriali e commerciali in Nord America, i programmi sportivi di quell’area fondamentale per i programmi di Honda collezionando una quantità impressionante di vittorie e titoli: su 510 gare corse alla IndyCar, la casa giapponese ne ha fatte sue ben 280, 180 su 410 se si considerano quelle in cui erano presenti più costruttori. Ci sono poi 15 edizioni della 500 Miglia di Indianapolis (9 multicostruttori), 13 titoli piloti e 10 costruttori, senza contare le vittore dell’Acura nell’IMSA dove ha stradominato negli ultimi tre anni prendendosi tutti i titoli e la 24 Ore di Daytona.

Ed è proprio l’impegno nelle gare di durata da parte di Honda che potrebbe ricevere l’evoluzione più interessante, in particolare verso il WEC e la 24 Ore di Le Mans. Come è noto, l’Acura è stata la prima casa in assoluto ad aderire al regolamento tecnico LMDh (Le Mans Daytona hybrid) che permette di partecipare sia alla classe GTP dell’IMSA sia alla Hypercar del WEC, ma è anche l’unica a non partecipare o a non aver ancora annunciato l’impegno contemporaneo in tutti e due campionati. Lo fanno già Cadillac e Porsche, dal prossimo anno lo farà anche la BMW (che già corre in Nordamerica) e lo faranno le new entry Lamborghini e Alpine, quest’ultima però è ancora alla ricerca di un team oltreoceano.

Che questo sia l’obiettivo della nuova HRC lo ha chiarito Davide Salters, presidente di HPD e che assumerà la stessa carica della nuova entità. «Abbiamo sempre detto che deve avere un senso dal punto di vista commerciale, del marchio e del marketing» ha detto Salters alludendo ad un fatto molto semplice: il marchio Acura è confinato al Nordamerica e non avrebbe senso portarlo in un campionato mondiale. Allo stesso senso però sarebbe fondamentale massimizzare un investimento e farne un veicolo di comunicazione verso una platea più ampia correndo nel WEC, ma soprattutto alla 24 Ore di Le Mans.

Non si sa se l’ACO abbia già provato ad invitare l’Acura per l’edizione del 2023 o sia stata la Honda stessa a declinare, proprio per le esigenze di comunicazione, oppure per motivi di competitività. Se però questo salto ci dovesse essere, è chiaro che sarà fatto con il marchio Honda e, per ammissione, dello stesso Salters, non avverrà prima del 2025. Quel che è sicuro è che la fusione tra HRC e la HPD diventerà ufficiale dal I gennaio 2024 e il logo della nuova HRC campeggerà sulle ARX-06 in occasione della 24 Ore di Daytona in programma per il 27-28 gennaio 2024. La HPD sarà coinvolta nel supporto al motore che ora equipaggia la Red Bull e l’Alpha Tauri e dello sviluppo del sistema propulsivo ibrido di Formula 1 che nel 2026 equipaggerà l’Aston Martin.

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Sabato 23 Settembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 24-09-2023 11:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA