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SHANGHAI - Vince la Mercedes, ma la Ferrari c’è. Un Gran Premio di Cina ancora più importante di quello d’Australia per il Cavallino poiché, nonostante il secondo posto finale di Sebastian Vettel alle spalle di Lewis Hamilton, la SF70H ha confermato anche su una pista diversa e molto meno anomala rispetto a Melbourne di essere ormai al livello delle Frecce d’Argento e quindi di potersela giocare in tutti i circuiti. La gara è stata caratterizzata da una partenza su asfalto umido e poi da due safety car nei primissimi giri (una virtuale e una reale) che hanno penalizzato Sebastian impedendogli di restare nella scia del campione britannico e quindi di mettergli pressione.
Subito dopo il via Stroll si è toccato con Perez ed è finito nella ghiaia. Con la virtual safety car la Ferrari richiamava il tedesco ai box per sostituire le intermedie con le slick soft visto che Sainz, l’unico scattato con le gomme da asciutto, aveva un buon passo. Sembrava la scelta giusta, ma subito dopo Giovinazzi si girava di nuovo sul rettilineo dei box come già fatto nelle qualifiche e distruggeva la sua Sauber contro il muretto dei box. Il direttore di corsa spediva in pista l’auto di sicurezza costringendo tutto il gruppone a passare in pit lane per ripulire il rettilineo d’arrivo. Tutti i primo effettuavano la loro sosta e rientravano davanti a Sebastain (oltre ad Hamilton anche Ricciardo, Verstappen e Raikkonen, Bottas si era girato dietro la safety car).
La gara finiva lì, le Red Bull si superavano fra loro, Vettel dopo qualche giro di dura lotta scavalcava sia Kimi che le due monoposto di Adrian Newey, ma il cuscinetto di una decina di secondi che si era guadagnato è stato sufficiente ad Hamilton per gestire la gara. Ora Vettel e Hamilton sono in testa a pari punti in classifica con un primo ed un secondo posto ciascuno, mentre Stoccarda precede Maranello di un soffio nella graduatoria Costruttori. Sul podio un eccellente Verstappen partito dalle retrovie; Maxha preceduto il compagno di squadra Ricciardo, un opaco Raikkonen e Bottas buon sesto nonostante in grave errore iniziale.
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