Dakar 2025 sempre più dura, 400 km di cronometrate in più. Confermati la prova maratona di 48 ore e l'Empty Quarter
Mini, triplete zero emission: la nuova Aceman nel mezzo tra Cooper e Countryman
Mini, triplete zero emission: la nuova Aceman nel mezzo tra Cooper e Countryman
BERLINO – Soddisfatto, ma esigente. Gabriele Mini, l'unico pilota con passaporto esclusivamente italiano impegnato sull'asfalto dell'ex scalo internazionale di Tempelhof nell'ultimo dei quattro giorni di Formula E di Berlino, ossia i rookie test di lunedì, ha archiviato l'esperienza al volante della Nissan e-4Oorce 04 con il nono crono assoluto dopo aver chiuso la mattinata con il quinto. Il siciliano della Academy di Alpine (uno dei marchi di Renault, che fa parte dell'Alleanza automobilistica franco nipponica) seguito da Nicolas Todt, figlio dell'ex numero uno della Formula 1 e della scuderia Ferrari, ha 19 anni ed era fra i più giovani in assoluto. Ha guidato la monoposto numero 23 di Sacha Fenestraz con Oliver Rowland, il terzo del mondiale, impegnato al “muretto” a elargire consigli non solo a lui, ma anche al brasiliano Caio Collet che ha girato con l'altro bolide elettrico.
«È stata la mia prima volta con una elettrica. Una bella esperienza – ha esordito – molto differente rispetto a quelle cui sono abituato anche perché ci sono più cose che posso controllare dall'abitacolo». Mini non ha nascosto i “problemi”: «È stato molto molto difficile – ha sorriso – insomma, per niente facile. Rispetto ad altre classi, in Formula E devi essere perfetto ad ogni frenata impiegando anche le varie funzioni che hai in macchina per essere più veloce».
Nissan ha dato fiducia a Mini, che è di fatto subentrato a Luca Ghiotto, il pilota che aveva completato i primi giri riservati degli esordienti a Valencia, lo scorso ottobre, prima dell'avvio della stagione: le strade del costruttore nipponico e del pilota veneto si erano separate. Tommaso Volpe, capo delle operazioni della casa giapponese in Formula E ha definito Mini «un pilota molto promettente». Per il manager sono anche importanti le sinergie interne all'Alleanza per dare «opportunità come queste ai giovani». A giudizio di Volpe si tratta non soltanto di giocare un ruolo nello sviluppo della carriera professionali dei piloti, ma anche di «gettare le basi per potenziali collaborazioni future».
La guida palermitana non si è sbilanciato sul futuro e si è limitato prudentemente a valutare le prove di Berlino: «Mi sembra che per essere stata la prima volta sia andata abbastanza bene, anche nel capire come interpretare la monoposto», ha argomentato. «Del resto – ha concluso - anche il mio miglior tempo l'ho ottenuto proprio alla prima tornata con il massimo della potenza, i 350 kW». È ancora presto per capire quali saranno i “volti nuovi” della prossima Formula E, ma le prove riservate agli esordienti (ai 30 minuti di Misano si sono aggiunte le 6 ore di Berlino: Mini ha completato 100 giri, 64 al mattino e 36 al pomeriggio) hanno fornito indicazioni interessanti. L'Italia aspetta sempre un pilota vincente dopo le ultime non troppo fortunate apparizioni di Luca Filippi e Antonio Giovinazzi.