Jacopo Cerutti in sella alla sua Aprilia Tuareg

Aprilia è la “regina” dell’Africa Eco Race. Trionfo di Jacopo Cerutti su Tuareg. Montanari è tra primi dieci

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È stata un’edizione tutta all’insegna dei colori dell’Italia e di Aprilia, quella dell’Africa Eco Race che si è conclusa a Dakar e che ha visto la vittoria di Jacopo Cerutti in sella alla sua Aprilia Tuareg. Risultato positivo anche per l’altro pilota Aprilia, Francesco Montanari, al suo debutto assoluto in un raid rally ed entrato tra i migliori dieci della classifica finale. La coppia italiana è partita da esordiente per l’avventura della gara in off-road, confrontandosi con avversari già esperti del leggendario percorso che dall’Europa porta a Dakar attraverso Marocco e Mauritania. La Aprilia Tuareg, sviluppata dal prodotto di serie da Aprilia Racing con la collaborazione tecnica di GCorse dei fratelli Guareschi, affrontava per la prima volta le piste africane e il deserto. Nel corso del 2023 la moto aveva dato prova delle sue capacità vincendo, sempre all’esordio, il titolo italiano nel Motorally e conquistando un podio nel rally Transanatolia in Turchia, al primo assaggio di grande raid.

I piloti Aprilia hanno approcciato la gara con sicurezza sin dalla partenza e la vittoria nelle prove speciali delle prime due giornate ha permesso a Cerutti di accumulare e poi gestire il vantaggio contro avversari come Botturi e Tarres, entrambi su Yamaha, che hanno costantemente attaccato, alla ricerca della rimonta. Per Francesco Montanari, esordiente assoluto, il traguardo di Dakar era il risultato più bello. A questo ha aggiunto due podi di tappa, una presenza costante nelle zone alte delle classifiche delle speciali e un ottavo posto finale. «Quello che Jacopo ha fatto, vincendo a Dakar - ha commentato Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing - non ha precedenti.

È una vera, enorme impresa sportiva che esalta un grande campione, un’eccezionale moto italiana, progettata, sviluppata e prodotta a Noale e un lavoro incredibile fatto da Aprilia Racing e dai Guareschi, ai quali va un mio speciale ringraziamento. Aver comandato fin dal primo giorno una delle gare più difficili che ci siano al mondo, di fronte ad avversari fortissimi è uno straordinario segnale di forza che è andato al di là di ogni nostra aspettativa». 

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Mercoledì 17 Gennaio 2024 - Ultimo aggiornamento: 10:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA