Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, si augura che Stellantis nei suoi accordi per vendere auto cinesi in Europa abbia «tenuto conto di quale sarà la prossima politica industriale europea che noi determineremo con gli altri partner, cioè una politica che tenda a tutelare la produzione europea e nazionale». «Mi auguro che ne abbiano tenuto conto, così come mi auguro che ci siano investimenti nel nostro Paese volti ad aumentare la produzione di veicoli» per arrivare ad «almeno un milione di veicoli», numeri che sarebbero «comunque insufficienti» e richiederanno «che altre case vengano a produrre nel nostro Paese».
«Le affermazioni di Tavares confermano le nostre analisi: è assolutamente necessario che in Italia ci sia almeno un secondo produttore d'auto». Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo a un convegno a Milano. In Italia, prosegue Urso, «ce ne è solo uno, che tra l'altro intende importare e vendere nella propria rete auto elettriche o comunque auto cinesi».
«In Francia ce ne sono quattro, in Germania, Spagna, Polonia, Ungheria quattro, cinque, sei, sette case automobilistiche che producono» mentre «in Italia ce n'è solo una che tra l'altro intende importare e vendere nella propria reta auto elettriche o comunque auto cinesi». A tal riguardo Urso si è augurato che Tavares, nelle sue intese con il partner cinese, abbia preso in considerazione quelle che saranno le politiche di difesa commerciale che l'Europa e i suoi nuovi organi di governo assumeranno per «tutelare la produzione europea e nazionale».
«Se il mio collega Le Maire, pur avendo già quattro case automobilistiche in Francia, l'altro giorno ha aperto le porte invitando le case automobilistiche cinesi a investire in Francia non vedo perché non possa farlo io che ho una sola casa automobilistiche. Credo ci sia spazio per il lavoro in Italia». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a margine dell'evento Investopia Europe 2024 in corso a Milano.
«Credo che l'Unione Europea dovrà muoversi necessariamente su una politica industriale assertiva che investa sulle imprese come stanno facendo gli Stati Uniti» che hanno puntato «3000 miliardi di dollari in pochi mesi sul sistema produttivo americano». L'Europa, al pari, dovrà investire «almeno 500 miliardi di euro all'anno ogni anno per i prossimi 10 anni» e «dovrà investire sulla produzione e sul lavoro in Europa, è la nostra indicazione per la prossima Commissione europea». Urso auspica che l'Europa attinga a «risorse comuni, sul modello di quanto è stato fatto con il Pnrr perché soltanto con risorse comuni si potrà investire in modo così ingente senza creare ulteriori danni tra chi può e chi non può". Sul fronte delle politiche commerciali «oggi gli Usa hanno annunciato dazi al 100% sulle auto elettriche cinese oltre che altre dazi si prodotti siderurgici, tecnologia green, pannelli solari. E' inevitabile che anche l'Europa dovrà tutelare la produzione da fenomeni di concorrenza sleale», ha concluso.