«Il confronto con Stellantis fin dall’inizio della legislatura è stato a tutti i livelli, nella piena consapevolezza che occorra partire da Stellantis per delineare una politica industriale sull’auto che punti a invertire la rotta e a riaffermare la produzione e il lavoro nel nostro paese e proseguiremo con convinzione questa strada fino a raggiungere, come auspichiamo, un accordo di alto livello che condividano anche gli altri attori, cioè l’associazione che rappresenta l’indotto italiano (Anfia), così importante e significativo per il sistema industriale del nostro paese e i sindacati e le Regioni in cui insistono gli stabilimenti di Stellantis». Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell'evento "Italia: un valore nel mondo" di Unioncamere. L'obiettivo è di portare la produzione di Stellantis in Italia a 1 milione di veicoli all'anno.

«Nell'epoca della globalizzazione, nel 2001, con l'ingresso della Cina nel mercato globale, mentre tutti delocalizzavano noi facemmo esattamente il contrario. Abbiamo scalato la montagna e abbiamo piantato la bandiera del Made in Italy in cima alla vetta, facendolo diventare sinonimo di bello, buono e ben fatto. Tutti gli altri ci invidiano e quindi imitano. Se siamo riusciti a farlo in questi 30 anni, oggi siamo avvantaggiati, perché nell'epoca della deglobalizzazione occorre tornare alla 'fabbrica Europa', occorre produrre e tornare a investire sulle imprese e sul lavoro europeo. Così come siamo riusciti a riaffermare la centralità dell'alimentazione, dell'abbigliamento e dell'arredo nel sistema produttivo italiano, saremo in condizioni di far capire quanto sia importante ad esempio fare auto nel nostro paese. Sono convinto che anche su questo si possa vincere la sfida. Abbiamo un sistema produttivo capace di coniugare al meglio identità e innovazione». Ha concluso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso intervenendo al convegno.