Un'auto elettrica in ricarica

Incentivi fiscali alle auto EV nelle flotte aziendali. Per alimentare anche mercato usato e quindi la diffusione

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«La fiscalità delle auto aziendali di nuova immatricolazione sia declinata in base alle emissioni di CO2, differenziando tra veicoli inquinanti e non inquinanti». Lo chiedono in una lettera aperta al governo l’associazione ambientalista Transport & Environment e 12 aziende italiane o operanti in Italia - Alfen, Avrios, E-shore, Fastned, Grundfos, Ikea, One Wedge, Plus Ev-Charge, Scame, Totem Electro, Voltaage e Wallbox Chargers. «Una revisione della fiscalità delle auto aziendali, basata sulle emissioni di CO2 dei veicoli - si legge nella lettera - avvicinerà l’Italia agli standard europei e sosterrà lo sviluppo dell’intera catena di valore della mobilità elettrica».

Per T&E, un aumento di auto elettriche nelle flotte aziendali determinerebbe in tempi brevi un incremento di queste auto a zero emissioni nel mercato dell’usato, garantendo maggiore accessibilità a questi veicoli da parte dei consumatori. Questa necessità è emersa anche da uno studio di T&E che mette a confronto la fiscalità applicata all’ auto in 31 stati europei. Molti Paesi adottano misure di tassazione legate in primis alle emissioni di gas serra, promuovendo così la transizione verso veicoli elettrici a emissioni zero. Il sistema di tassazione dell’ auto, in Italia, è invece largamente scollegato dal fattore emissivo: questo elemento di arretratezza della nostra fiscalità è tra le cause principali del ritardo accumulato nella decarbonizzazione del parco auto nazionale, rispetto alla media europea.

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Venerdì 1 Dicembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 04-12-2023 10:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA