Un modello cinese di auto elettrica

Cina: preoccupa registrazione UE su nostre auto elettriche. “Da passaggio doganale altri oneri, import in linea con domanda”

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PECHINO - Pechino ha espresso «preoccupazione per lo speciale processo di registrazione doganale dell’Ue sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese». È quanto ha commentato il portavoce del ministero del Commercio He Yadong, per il quale «le misure non faranno altro che aggiungere oneri al normale commercio di veicoli elettrici, ostacolare la cooperazione nel nuovo settore e danneggiare gli interessi dei consumatori dell’Ue». Le esportazioni cinesi di veicoli elettrici, ha notato He nel briefing settimanale, «sono in linea con la domanda europea e non vi è alcuna cosiddetta impennata dell’import che danneggerebbe il mercato dell’Ue». I veicoli elettrici di fabbricazione cinese sono stati soggetti a uno speciale processo di registrazione doganale a partire dal 7 marzo da parte della Commissione Europea, quale passaggio verso l’adozione di nuove misure protezionistiche come i dazi.

La Camera di commercio cinese presso l’Ue ha espresso il suo forte disappunto sulla misura, pur nella consapevolezza di un limitato limitato sul medio termine perché Bruxelles ho bisogno dei veicoli elettrici del Dragone per il processo di trasformazione verde. Secondo i dati della Commissione europea, tra ottobre 2023 e gennaio 2024, l’Ue ha importato 177.839 veicoli ad alimentazione elettrica da Pechino: rispetto al periodo di copertura dell’inchiesta di Bruxelles sui sussidi alla produzione (da ottobre 2022 a settembre 2023), il volume medio mensile delle importazioni è aumentato dell’11%. A febbraio, il ministro del Commercio Wang Wentao aveva chiarito che la Cina era molto preoccupata per l’indagine «sulle misure correttive commerciali rivolte ai veicoli elettrici cinesi e ad altri prodotti», esprimendo «forte insoddisfazione» per l’indagine accusata di «essere priva di una base fattuale». La Cina è dal 2023 il più grande esportatore di automobili al mondo, avendo superato la Germania e da ultimo il Giappone. In termini di destinazione, l’Ue rappresenta il 47% delle spedizioni globali in valore del 2023, secondo un rapporto di Citi Research di gennaio. 

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Giovedì 14 Marzo 2024 - Ultimo aggiornamento: 17:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA