Dumas festeggia sopra la I.D. R subito dopo il traguardo della Pikes Peak

Romain Dumas: da Le Mans alla Pikes Peak, il pilota totale che ama scrivere i record

di Nicola Desiderio
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COLORADO SPRINGS - È lui il nuovo Re delle Montagna. Romain Dumas ha conquistato la sua quarta Pikes Peak e la ha fatto scrivendo la storia della cronoscalata più famosa e spettacolare del mondo: vincendo per la prima volta con un’auto elettrica, battendo il record assoluto, scendendo per la prima volta sotto il muro degli 8 minuti e superando per la prima volta i 150 km/h di velocità media.
 

Un poker tutto americano. Dumas aveva già vinto nel 2014, 2015 e 2017 dopo aver perso alla prima partecipazione, nel 2012, per soli 12 millesimi dal neozelandese Rhys Millen che nel 2016 avrebbe fissato in 8’57”118 il record per auto elettriche con la e0 PP100, un mostruoso prototipo a 7 motori da 1.190 kW. Il francese ieri è salito lungo le 156 curve della Pikes Peak Hill Climb finendo i 19,99 km che portano da 2.862 a 4.302 metri in 7’57”418, un tempo che per 3 decimi non significa un minuto in meno rispetto al limite precedente e batte di oltre 17 secondi l’8’13”878 che Sébastien Loeb aveva fissato con la sua Peugeot 208 TI 16 da 887 cv nel 2013, un anno dopo aver vinto il suo nono campionato mondiale rally consecutivo.

Il maratoneta di Le Mans. Anche Dumas ha un indubbio gusto per le sfide e per i record. Il più famoso è sicuramente quello della 24 Ore di Le Mans del 2010 che è ricordata come quella in cui è stata percorsa la distanza maggiore: ben 397 giri pari a 5.410 km e 713 metri al volante dell’Audi R18 TDI plus spinta da un poderoso V10 5.5 diesel da 600 cv. Il pilota di Alès si sarebbe ripetuto nel 2016 guidando una Porsche 919 Hybrid con la quale ha poi vinto anche il campionato mondiale di durata (WEC) ma, giusto per non risparmiarsi nulla, nel 2013 non si era fatto alcun problema a guidare un’auto derivata dalla serie, una 911 RSR con la quale comunque vinse a Le Mans nella classe GTE-Pro.
 

 

Dal WRC alla Dakar. Dumas ha anche vinto nel 2003 e nel 2010 la 24 Ore di Spa, nel 2008 ha fatto sua la 24 Ore di Sebring per ben 4 volte la 24 Ore del Nürburgring (2007, 2008, 2009 e 2011), la corsa che, insieme alla 24 Ore di Le Mans, il pilota transalpino spesso accosta alla Pikes Peak affermando – a ragion veduta – che quest’ultima è la più difficile di tutte perché non ti permette di provare tutto il percorso e ti dà una sola possibilità, senza diritto di replica o senza le vie d’uscita che una gara di durata comunque ti offre. Ma un’altra caratteristica di Dumas è la sua poliedricità che lo porta a cimentarsi anche in discipline non “asfaltate” come il WRC, dove di tanto in tanto si è concesso una wild card, e la Dakar, che disputa da 3 anni e nel 2017 lo ha visto arrivare all’8° posto assoluto.

A Pikes Peak si può fare meglio. Quale sarà dunque la prossima sfida che Dumas vorrà affrontare? Sicuramente la stessa Pikes Peak Hill Climb dove crede che la sua Volkswagen I.D. R possa fare meglio di quanto non abbia già fatto. «C'era un po' di nebbia, perché era piuttosto umido nella seconda parte del percorso» ha detto il pilota francese aggiungendo che «avrei potuto fare meglio se ci fosse stato asciutto nel settore centrale». Alla vigilia della corsa, dopo aver fatto segnare il miglior tempo in qualifica, Dumas si era detto «sicuro al 120%» di battere il record per le auto elettriche e gli osservatori avevano ipotizzato che potesse battere il record assoluto, ma nessuno si aspettava che potesse farlo in modo così dirompente. Con un’auto ulteriormente migliorata e con il favore delle condizioni meteo, Colorado Springs potrà vedere un altro record nel 2019, sempre firmato dal Re della Montagna.

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Lunedì 25 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 27-06-2018 11:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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