Renault, auto termiche ed elettriche per il futuro della mobilità. Il ceo Cambolive: «Servono tempi chiari su fasi di riduzione CO2»

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MONACO - L'arrivo della sesta generazione di Clio è certamente un momento importante per Renault, visto che dal lancio nel 1990 è stata venduta nel mondo in 17 milioni di esemplari, e che il nuovo punta a proseguire in questo cammino di successo. Ma va anche letto come elemento 'forte' di una strategia globale che punta in primo luogo a rafforzare la Losanga non solo nel mercato europeo ma anche in ambito internazionale facendo crescere la quota delle esportazioni dall'attuale 35% al 45%. Ed anche a rispondere efficacemente alle sfide normative. Questo accompagnando la transizione con modelli sempre più su misura del cliente la transizione della mobilità. «Questa fase - ha detto Fabrice Cambolive ceo della marca Renault a margine della IAA Mobiity di Monaco - dovrà essere progressiva per garantire un accesso continuo alla mobilità tramite veicoli termici ed elettrici. Ed evitare aumenti ingiustificati dei costi».
In Renault - ha ribadito Cambolive - abbiamo la flessibilità produttiva che occorre per adattare il mix di motorizzazioni alle regole, ma è cruciale che ci sia il giusto compromesso tra queste, gli investimenti e la domanda dei clienti». E per soddisfare questi ultimi ha confermato che Il Gruppo «sta valutando opportunità di lanciare veicoli elettrici con range extender». Per il ceo della marca Renault «l'industria europea dell'auto è sotto uno tsunami di regolamenti, con nuove norme ogni 6 mesi che assorbono il 25% del budget di ricerca e sviluppo di un costruttore». Ed ha sottolineato energicamente che «la data del 2035 per il bando dei termici è meno importante della traiettoria di riduzione della CO2 e del livello di regolazione imposto fino a quella data». Al riguardo, sollecitato da una domanda, Cambolive ha toccato l'argomento di grande attualità delle Kei Car europee, cioè di una versione per i nostri mercati del concetto di piccole auto con piccoli motori che in Giappone hanno tanto successo per i vantaggi fiscali e soprattutto per il fatto di non richiedere all'acquirente il possesso di un box o di uno spazio privato di sosta. Parlando di Kei Car, ha detto il ceo della marca Renault, «dobbiamo parlare anche del segmento A che è stato trascurato e che ha un grande potenziale Inespresso come dimostrato dal successo di Twingo».
Per la Losanga l'imminente lancio della Twingo Elettrica, che costerà meno di 20mila euro ha come «obiettivo primario quello di ripetere il successo della Twingo termica». A queste novità, visto che Renault sotto la gestione De Meo ne è stata uno dei promotori di questo cambiamento, si potrebbero aggiungere i vantaggi per l'ambiente e soprattutto per i clienti delle citate Kei Car europee. Per questo programma, rilanciato da Ursula von der Leyen, «servono però regole molto chiare. Perché per contenere i prezzi attorno ai 15mila euro - ha detto - servono regolamentazioni meno stringenti sulla CO2 e soprattutto sulle dotazioni di Adas e di elettronica». Si tratterà molto probabilmente di una inedita categoria di auto elettriche che secondo lo studio di Ernest & Young - su cui dalla scorsa estate ha lavorato la commissione europea - dovrebbe essere inserita tra i quadricicli a motore (classe L6/L7) e le autovetture (M1). Questo con l'obiettivo di consentire ai produttori di mettere sul mercato modelli elettrici di piccole dimensioni e a basso costo. «E' indispensabile seguire questa strada - ha ribadito Cambolive - perché per mantenere i listini della elettriche entry level a valori accettabili, una nuova normativa meno stringente, in quanto legata alle inferiori prestazioni (si parla di una velocità massima di 110 km/h) servirebbe a contrastare l'aumento dei prezzi dovuto alle imminenti normative Euro 6bis, Euro 7 e GSR2». Questo, naturalmente, «senza compromessi sulla sicurezza».




