L'Azimut Grande 32 metri

Azimut allo Yacht Show di Monaco con la Collezione Grande. Il Ceo Valle: «In arrivo barche di dimensioni maggiori»

di Sergio Troise
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MONACO - Con una quota di mercato che nel 2017 ha raggiunto il 45,3%, l’Italia è leader mondiale nel campo dei super yacht under 50, ovvero delle imbarcazioni di lusso fino a 50 metri di lunghezza. E’ in questo contesto che i nostri cantieri stanno profondendo le migliori energie, concentrando i propri sforzi sul design di esterni ed interni e sull’innovazione tecnologica.

In prima linea, su questo fronte, c’è Azimut, che ha partecipato al Monaco Yacht Show svoltosi dal 26 al 29 settembre a Montecarlo, con tre imbarcazioni della linea Grande: l’ammiraglia 35 Metri, l’entry level 27 e il nuovissimo 32 Metri, reduce dall’anteprima mondiale al Salone di Cannes, dove si è aggiudicato il titolo di Best Interior Design, assegnato dal Word Yachts Trophy.

«La collezione Grande – ha dichiarato il Ceo di Azimut Yacht, Marco Valle - è composta da cinque modelli e a breve sarà completata con nuovi esemplari di dimensioni ancora maggiori, dati gli incredibili feedback che abbiamo ricevuto. La nostra presenza al Salone di Monaco – ha aggiunto il manager - è stata una diretta conseguenza di questo approccio strategico».

Com’era facile immaginare, l’imbarcazione che ha attirato le maggiori attenzioni è stata l’Azimut 32M, un super yacht che propone soluzioni inedite nella sua taglia dimensionale, che ne fanno un unicum in termini di utilizzo dei volumi e numero di ambienti. Le linee esterne sono firmate da Stefano Righini e, grazie a elementi stilistici tesi e inclinati verso poppa, tendono a ingannare l’occhio senza anticipare i grandi volumi interni. Questi, firmati da Achille Salvagni, sono caratterizzati da un family feeling che esalta la continuità stilistica della linea e offrono spazi sofisticati, che esprimono un’eleganza senza tempo.

Sul piano tecnico, il cantiere assicura che il connubio tra carbon tech e l’esclusiva carena D2P porta a un’efficienza inusitata, con riduzione dei consumi superiore al 30% e relativo incremento dell’autonomia. A velocità in dislocamento di 12 nodi – viene assicurato - la barca può raggiungere un’autonomia di 1.000 miglia nautiche. Ciò detto l’Azimut Grande 32M è motorizzato con due potenti MTU da 2.200 hp ciascuno (16V M86) in grado di assicurare una velocità massima di 26,5 nodi, mentre quella di crociera è stata calcolata attorno ai 21 nodi.

Inutile dire che non sono pochi gli elementi in comune con l’Azimut 35 Metri, ammiraglia della collezione disegnata da Righini. Il profilo dell’imbarcazione maggiore è quello che gli esperti definiscono wide body RPH (Raised Pilot House), che si segnala per un design esterno estremamente filante e caratterizzato dalle finestrature a tutta altezza di dimensioni eccezionali, sia a prua che nel salone. Unica nel suo genere l’opzione di aggiungere un ulteriore sundeck di quasi 30 metri quadri.

La carena D2P Displacement to Planning unisce le caratteristiche di comfort tipiche di un dislocante alle prestazioni di una imbarcazione planante, ed è accoppiata al bulbo prodiero “anti onda”. Ciò – assicura il cantiere – contribuisce ad ottimizzare il range di velocità più spesso utilizzate e consente un incremento di efficienza in navigazione. I motori sono due MTU 16V2000 M93 da 2.400 hp ciascuno.

Si accontenta invece di due motori da 1900 hp (MAN V12) l’Azimut Grande 27, il più piccolo della famiglia, che tuttavia ha riscosso non poco interesse allo Yacht di Show di Monaco, per via di alcuni plus che lo rendono unico nella sua categoria: su tutti il wide body che ospita sul main deck la cabina armatoriale e offre la possibilità di avere cinque cabine, caso raro su imbarcazioni di queste dimensioni. Il Grande 27M si caratterizza inoltre per l’impiego esteso della fibra di carbonio e per gli ampi volumi. Anche qui gli arredi interni ed esterni sono firmati da Achille Salvagni e caratterizzati da linee fluide e armoniose.

Per quanto riguarda le qualità nautiche, il cantiere rammenta che «lo scafo è stato progettato secondo gli standard più alti». La carena è a spigolo planante (Hard Chine) di tipo “Deep V”, testata in vasca al Brodarsky Institute di Zagabria, in linea con l’impegno del cantiere sull’innovazione. A Montecarlo, infatti, è stato ricordato una volta di più che «l’imbarcazione presenta soluzioni tecniche di ultima generazione individuate dall’Innovation Lab di Azimut nell’ambito del programma ECS, Enhanced Cruising Solutions».

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Martedì 9 Ottobre 2018 - Ultimo aggiornamento: 11-10-2018 10:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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