La Suzuki Vitara 140

Suzuki, espansione senza confini: l’ulteriore passo dei “maestri”. Vitara 140, una intelligente declinazione del recupero d'energia

di Piero Bianco
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Se l’elettrico puro ancora spaventa molti automobilisti (soprattutto per costi, difficoltà di ricarica e limitata autonomia), l’ibrido non desta scetticismo. Semmai c’è scarsa conoscenza delle sue varie declinazioni, ma la formula è valida e meno ansiogena. Partì da queste premesse la grande sfida di Suzuki, che già nel 2016 lanciò, prima di tutti, la sua tecnologia mild-hybrid che aiutava a ridurre consumi ed emissioni migliorando le prestazioni. Oggi la Casa giapponese – unica tra i brand non di lusso - può vantare una gamma interamente Hybrid, e con tutte le formule più innovative disponibili.

Ma tutto ebbe inizio con quell’intuizione sulla validità dell’ibrido “leggero”. Che non consente di viaggiare a zero emissioni, ma prevede una batteria supplementare che funge anche da generatore e regala un plus di coppia nell’avvio e quando il motore termico lo richiede. La formula originale ormai si è evoluta parecchio. Intanto con l’arrivo della seconda generazione Mild: motore 1.2 termico da 83 Cv e 107 Nm più l’aiutino del moto-generatore elettrico con batteria di 10 Ah per un incremento di 2,6 Cv. Il più recente step d’innovazione è stato però lanciato questa primavera con l’introduzione della Vitara 140 V.

La sua tecnologia è una via di mezzo intelligente, né mild Hybrid tradizionale, né full hybrid classico, a cui pure si avvicina. L’iconico Suv giapponese già prevedeva la versione mild a 48 volt, questa evoluzione è però molto più efficiente, con un nuovo motore 1.5 DualJet, un nuovo cambio robotizzato Ags e un nuovo sistema ibrido con motogeneratore da 24,6 kW e batteria di trazione da 140 V al litio titanato. La potenza complessiva è di 102 cv, che salgono a 115 in combinazione con il motogeneratore elettrico. In partenza e nelle manovre in retromarcia, il sistema muove la Vitara con la sola trazione elettrica fino a 80 km/h e per un massimo di 4,5 km. L’architettura è studiata anche per mantenere inalterato il funzionamento del sistema di trazione 4WD AllGrip (offerto in opzione). Il modulo ibrido integra il pacco batterie da 840Wh, la centralina di gestione, l’inverter. La batteria principale eroga fino a 24,6 kW con una coppia equivalente a 152,7 Nm. In frenata o rallentamento funge da generatore per ricaricare la batteria da 140 V. A questa si affiancano altre due batterie, una al piombo 12 V nel vano motore e una al litio 12 V sotto il sedile del guidatore: servono per gestire l’Integrated Starter Generator con funzioni di motorino di avviamento e alternatore, oltre ad alimentare i sistemi di bordo.

Tra le recenti novità Suzuki, anche la S-Cross Hybrid, completamente rinnovata nello stile e arricchita nelle dotazioni. La sua formula di ibrido è quella Mild a 48V che abbina un propulsore Boosterjet 1.4 turbo da 129 Cv e 235 Nm a un motore elettrico da 10 kW e 50 Nm. Quando viene rilevata una maggiore richiesta di potenza, il sistema di compensazione della coppia e il torque boost aumentano la risposta, la fluidità e l’accelerazione ma non si viaggia mai a emissioni zero. Grazie alla partnership con Toyota, Suzuki è in grado di offrire anche un’opzione plug-in. Il Suv Across, infatti, adotta la tecnologia ricaricabile alla spina che garantisce una potenza massima di 306 Cv ed emissioni di soli 22 g /km di anidride carbonica, con la possibilità di percorrere a emissioni zero anche 75 km. E non è tutto. La station wagon Swace adotta invece la tecnologia dell’ibrido classico: non si deve ricaricare perché la vettura recupera energia in decelerazione e in frenata. La percorrenza a emissioni zero in questo caso è al massimo di un chilometro.

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Giovedì 30 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 11-07-2022 11:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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