La nuova DB11 porta la firma di Marek Reichman, capo del design della casa di Gaydon. E a lui va indubbiamente il merito di aver saputo combinare l'hi-tech di un'auto all'avanguardia con l'eleganza regale di una GT made in England

Gran Turismo regale, la Aston Martin svela la DB11: il primo modello della nuova era

di Sergio Troise
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GINEVRA - Nuovi mostri con prestazioni da record. Ma le supercar devono essere per forza brutte e cattive? E il gusto del bello? E il fascino, l'eleganza, lo stile? Per fortuna resiste qualche eccezione. E a Ginevra se n'è avuta conferma visitando lo stand dell'Aston Martin. Dove ha debuttato la DB11: una GT regale, ultima erede delle dive del cinema di James Bond, sintesi perfetta di eleganza e raffinatezza sulla base meccanica d'una supercar. Un
capolavoro.


Sarebbe piaciuta al compianto Sergio Pininfarina, che ripeteva spesso il suo credo: «Non mi rassegnerò mai all'idea che una supercar non possa essere anche bella». Se vogliamo, la DB11 ricalca in chiave moderna proprio ciò che facevano negli anni 50/60 i maestri dello stile italiani, quando vestivano certe granturismo ad alte prestazioni rendendole uniche e affascinanti. Del resto l'Aston Martin è controllata dalla Investindustrial dell'italiano Andrea Bonomi, che della nostra tradizione stilistica sa, eccome.

Ciò detto, la nuova DB11 porta la firma di Marek Reichman, capo del design della casa di Gaydon. E a lui va indubbiamente il merito di aver saputo combinare l'hi-tech di un'auto all'avanguardia con l'eleganza regale di una GT made in England. Esattamente ciò che aveva richiesto ai suoi progettisti Andy Palmer, Ceo della prestigiosa casa, il quale ha dichiarato, senza tanti giri di parole, che «questa Aston è il modello più importante nei 103 anni di storia del marchio», aggiungendo che «l'obiettivo è diventare il nuovo punto di riferimento nel settore delle luxury car ad alte prestazioni».

Vuoi vedere, allora, che la Grande Bellezza batterà i Nuovi Mostri? Per avere conferme bisogna aspettare l'autunno, quando avranno inizio le prime consegne. Ma intanto è trapelato che a Gaydon sarebbero già arrivate 1.400 “intenzioni d'acquisto”. Non male per un'auto da 205.000 euro.
Seppure non tradisca la tradizione di stile ed eleganza del marchio, la DB11 - vale la pena sottolinearlo - è un'auto tutta nuova, nel telaio, nel motore, negli allestimenti. L'ampio uso di alluminio contribuisce a contenere il peso in 1.770 kg, mentre l'aerodinamica è affidata a poco vistosi aeroblade, ovvero a una gestione intelligente dei flussi d'aria intorno al corpo vettura.

Il motore, collocato in posizione anteriore, è un V12 biturbo da 5.2 litri in grado di erogare 608 cv/700 Nm, quanto basta per fare della DB11 l'Aston Martin stradale più potente di sempre. La trazione è posteriore, il cambio è uno ZF a 8 rapporti con paddles al volante. La velocità massima dichiarata è di 322 km/h con passaggio 0-100 in 3,9 secondi.


Per contenere consumi ed emissioni non mancano lo start/stop e il sistema di disattivazione dei cilindri. Sono nuovi anche l'impianto frenante e il sistema di sospensioni adattive, sul cui funzionamento si può incidere attraverso la selezione di tre modalità di guida (GT, Sport e Sport Plus) in grado di influire su trasmissione, servosterzo elettrico, sospensioni elettroniche e Active Torque Vectoring.


Gli interni sono tipicamente inglesi, dunque molto chic e molto accoglienti. L'angolo di apertura degli sportelli è stato maggiorato, il vano bagagli raggiunge i 270 litri e sui sediolini di dietro compaiono per la prima volta i ganci Isofix per bambini. Quanto alle dotazioni, Daimler ha collaborato per l'elettronica di bordo, che prevede due display da 12,1 e 8 pollici, il primo per la strumentazione e il secondo per l'infotainment. Vogliamo trovare un difetto? Visibilità posteriore ridotta. Ma c'è la telecamera con immagini a 360 gradi.
 


 

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Sabato 9 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 11-04-2016 14:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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