La Hyundai i30 N

Hyundai “N”, la i30 si mette a volare. Stile e grinta, la compatta coreana sfoggia versione ad elevate prestazioni

di Cesare Cappa
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VALLELUNGA - La forte percezione di marchio generalista, non limita la volontà sportiva intrinseca in Hyundai. Il Costruttore coreano però, ha deciso di affrontare nel migliore dei modi questa nuova realtà. Come? Creando un apposito reparto con il preciso compito di sviluppare le auto più sportive del Gruppo. La divisione N si divide tra la sede di Namyang in Corea del Sud e quella tedesca di Russelsheim; che vanta pure il Nurburgring come sito di sviluppo delle proprie sportive stradali (e non solo).
 

È la i30 la prima a fregiarsi della firma N, puntando quel segmento di mercato che, sebbene non faccia numeri da capogiro, fa certamente “colore”. Così la nuova generazione di hot-hatch si avvale anche della competenza delle media coreana. Un’auto rielaborata sin nei minimi particolari, manifestando una forza del reparto N quasi inattesa. Tutta la componentistica, dalla A alla Z, è stata sottoposta ad un importante lavoro di riprogettazione finalizzato ovviamente alla performance. Una prestazione che però non intacca il valore di un’auto di segmento C, che alle velleità più sportive deve assecondare anche quelle famigliari più legate al trasporto.

Non si tratta solo di sfidare le rivali più celebri, che hanno costruito una fama spopolando tra diverse generazioni di appassionati acquirenti. Si tratta pure di modificare la percezione di un brand che, con la sportività, non ha mai avuto molto da spartire, fatta eccezione per l’esperienza nelle competizioni. Esperienza che nel caso della i30 N è stata (quasi) parallela alla realizzazione della i30 destinata alle competizioni di classe TCR. Un’auto che ha debuttato con una vittoria, con al volante un pilota italiano del calibro di Gabriele Tarquini, assistito da una squadra italiana come la Brc Racing. Un dato inequivocabile, utile per capire chi siano gli uomini e le donne che hanno realizzato il progetto i 30 N.

Due le versioni che saranno disponibili a listino. La prima, da 250 cavalli, e la seconda da 275. Stesso valore di coppia motrice, 353 Nm, che possono arrivare sino al picco di 378 Nm grazie alla funzione di overboost. Per il resto, la variante “normale” e quella equipaggiata con il Perfomance Pack si distinguono per i cerchi da 19” della più prestazionale (altrimenti da 18”), e il differenziale a slittamento limitato (LSD) a gestione elettronica. Anche l’impianto frenante maggiorato propende a favore di quella da 275 cv, che conta di pneumatici specifici Pirelli P Zero. Il quadro prestazionale segue a ruota, con una velocità massima dichiarata di 250 km/h e un passaggio da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi per la 250 cv e di 6,1 secondi per la i30 N con Performance Pack. Il consumo nel ciclo combinato è simile: 7 l/100 km la prima, 7,1 l/100 km la seconda. Tenendo sempre a mente la politica Hyundai: 5 anni di garanzia a chilometraggio illimitato.
 

 

Se non fosse per la presenza degli pneumatici, in Casa Hyundai tengono a sottolineare che (quasi) tutto sia frutto del loro sapere. Ennesima dimostrazione di forza di un Costruttore che si approccia in modo molto metodico prima di lanciare la sfida al segmento delle cosiddette hot-hatch. Una sfida coadiuvata da una dinamica di guida si frizzante, ma assolutamente alla portata di tutti. Da chi il manico ce l’ha davvero e da chi invece aspira ad averlo.
Così scegliere tra le diverse modalità di guida diventa un gioco irresistibile sia per mettersi alla prova, sia per mettere sotto esame la i30 N. A tal proposito sul volante sono presenti due bottoni rilevanti ai fini della guida. A sinistra quello di selezione dei modi che vanno da Eco a Sport, mentre a sinistra si trova quello riservato all’attivazione della modalità N, ossia la più sportiva possibile. In realtà si riferisce anche a quella “Custom”, in cui chi siede al volante può settare i parametri di sterzo, assetto, motore secondo i propri gusti.

La i30 N, indipendentemente dalla variante, è equipaggiata di serie con un cambio manuale a sei rapporti dotato di Rev Matching Function, che altro non è che la doppietta in scalata. Bene l’erogazione del 2.0 T-GDI, che vi porta sino alla soglia dei 7000 giri/min. Nessun tentennamento e nemmeno calci nella schiena. Ma il vero cambio di passo passa sopra i 4000 giri/min. Lo sterzo è duro in modo sin troppo artificiale, ma questo non preclude una buona direzionalità delle ruote anteriori. Una sportiva pronta all’uso, con un retrotreno reattivo, ma mai nervoso tale da mettervi in difficoltà. Bisogna sapere “dove, come e quando” saper frenare, per regolare al meglio la risposta di quello che succede dietro le spalle, con la certezza che la i30 N è esente dal tradire chi conduce la marcia. La nuova Hyundai i30 N sarà ordinabile dal mese di novembre e il prezzo del modello da 250 cavalli supererà di poco i 30.000 euro. Quanto al divario con la Performance Pack, non è ancora stato ufficializzato nulla.

 

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Domenica 29 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 23:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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