Audi, Qatar Investment Authority si allea con i Quattro Anelli per l'avventura in F1 dal 2026
Audi, tecnologia al top. I Quattro Anelli lanciano due piattaforme, la PPE elettrica e la PPC che è il massimo della termica
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RIAD – Sébastien Loeb e il suo navigatore Fabian Lurquin devono aver impiegato bene il giorno di riposo, lunedì. Perché da allora non hanno più smesso di vincere alla Dakar 2023. Con il successo di oggi il “cannibale” ha portato a 6 il numero di affermazioni parziali in questa edizione e a 5 il numero di quelle consecutive. Ma, soprattutto, con l'Hunter della ProDrive impiegato dalla Bahrain Raid Xetreme, Loeb ha coronato una rimonta “impossibile”: per gli altri, ma non per lui.
Al termine del secondo stage era ventottesimo della generale con un distacco di un'ora e 35 minuti dal primo, che da quel giorno è sempre rimasto Nasser Al-Attiyah (Toyota Gazoo), e di 62 minuti da quello che fino a ieri era il terzo della classifica provvisoria, l'esordiente brasiliano Lucas Moraes (all'epoca nono) schierato dalla Overdrive. Il francese si è imposto in 1.56:21'' rifilando oltre undici minuti e mezzo al sudamericano (comunque decimo: il suo peggior piazzamento finora è stato dodicesimo, la prima tappa) al quale ha così sfilato la piazza d'onore. Alle spalle del transalpino (che a differenza della passata stagione non prenderà parte né al rallye Monte Carlo né al World Rally Championship 2023 del quale costituisce la prima prova) la lotta per il podio di giornata si è giocata sul filo dei secondi. Alla fine l'ha spuntata Mattias Ekström, che tiene la Audi elettrica ad autonomia estesa Rs Q e-tron E2 ancora sul palco d'onore: lo svedese ha chiuso a 3:19'' dalla vetta, ma con 12'' di margine sul principe del Qatar al volante del pick-up Hilux della casa giapponese.
“Gloria” a ridosso del podio anche per Guerlain Chicherit con l'Hunter della Gck Motorsport (quarto a meno di 4 minuti da Al-Attiyah) e per la Mini Jcw dell'X-Raid pilotata dal polacco Jakub Przygonski, arrivato quasi un minuto dopo. A due tappe dalla fine, in genere quasi una passerella (in questo caso di quasi 1.100 chilometri, trasferimenti inclusi), il principe del Qatar può prepararsi a celebrare la sua quinta affermazione alla Dakar, la seconda consecutiva. Con il sorpasso di Loeb a spese di Moraes, il suo margine sul secondo è ulteriormente aumentato.
Il francese ha ridotto il ritardo da Al-Attiyah, ma fra i due ci sono un'ora e 27 minuti: ieri Moraes "rincorreva" a un'ora e 21. Il brasiliano è a due minuti da Loeb e non sembra avere problemi alle spalle, dove ci sono i compagni di squadra del Toyota Gazoo Racing Giniel De Villiers e Henk Lategan, quarto e quinto a oltre 2 ore e 22 minuti e a più di 2 ore e 34 minuti. Con il Ford Raptor, Martin Prokop (Orlena Benzina) mantiene la sesta posizione, che sarebbe la conferma del suo miglior risultato ottenuto finora alla Dakar (2019). Dopo la tappa odierna, il cinese Wei Han (Hanwei Motorsport) ha guadagnato una piazza: l'eventuale ottavo posto rappresenterebbe una progressione di due gradini rispetto all'esito della gara del 2020. Con Brian Baragwanath e Mathieu Serradori la Century Racing chiuderebbe con due veicoli, i Cr6-T nella Top 10 (7^ e 9^) perché Romain Dumas con l'Hilux della Rebellion è uscito di scena.