Veicoli aziendali

Arriva la delega fiscale: una grande chance per veicoli aziendali e noleggio che può allinearci all’Europa

di Nicola Desiderio
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La delega fiscale al Governo potrebbe permettere di rivedere tutti i meccanismi che regolano il gettito generato dall’automobile, riallineare – almeno parzialmente – il regime per i veicoli aziendali e il noleggio ai livelli europei e fare in modo che la leva tributaria sia un incentivo strutturale alla transizione verso i veicoli a emissioni sempre più basse. Questo è, in sostanza, l’obiettivo di ANIASA che ha già presentato le sue proposte. Le questioni più annose sono quelle relative a detraibilità e deducibilità, voci alle quali sono applicate soglie notevolmente inferiori a quelle di tutti gli altri paesi dell’Unione Europea.

Per la prima, l’Italia è dal 2006 in regime di proroga forfettario del 40% che scade il 31/12/2025. La proposta di ANIASA è modulare la detraibilità dell’IVA al 90% per i veicoli che emettono tra 20 e 60 g/km di CO2 e del 100% per quelli da 0 a 20 g/km. Questa misura accelererebbe l’introduzione di auto più pulite e sicure. Per la deducibilità, il valore di riferimento medio pari a 18mila euro è fermo dal 1998 e la Riforma Fornero ha abbassato dal 40% al 20% la percentuale di deducibilità per i veicoli non strumentali. L’ANIASA chiede di portare tale valore ad almeno 25mila euro, come per gli agenti di commercio tornando almeno alla soglia del 40%.

Questo provvedimento renderebbero più concorrenziali le aziende italiane su asset come mobilità, trasporti e logistica che pesano per il 4-5% sul bilancio totale. ANIASA poi punta a estendere al noleggio a lungo termine la detrazione IRPEF del 19% e l’IVA agevolata al 4% per i veicoli destinati ai disabili, già previste per l’acquisto ed il leasing, e ad aggiornare le tabelle ACI per le auto concesse in fringe benefit ai dipendenti.
Quest’ultime sono state intaccate significativamente dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse e l’ANIASA propone allora di rimodularle per incentivare gli utilizzatori di veicoli a basse emissioni, ritoccando dal 25% al 10% il coefficiente per quelli con emissioni al di sotto dei 60 g/km di CO2. Altra proposta riguarda invece la semplificazione del pagamento della tassa automobilistica regionale. Dal 2020 infatti il versamento spetta all’utilizzatore del veicolo e non al noleggiatore. Le società di locazione si sono allora assunte il ruolo di sostituto d’imposta per 1,1 milioni di veicoli e 250.000 locatari distribuiti su 20 regioni, ognuna con una normativa differente.

ANIASA propone che tali regimi siano armonizzati, la riscossione centralizzata presso il PRA e sia l’amministrazione centrale a ripartirla tra le regioni. Le ultime due proposte riguardano il car sharing e il noleggio a breve e prevedono l’applicazione, almeno a livello sperimentale, dell’IVA al 10%. Il car sharing sarebbe dunque equiparato come trattamento al trasporto pubblico con l’obiettivo di ridurre il possesso e l’utilizzo dei mezzi privati. L’associazione confindustriale vorrebbe che anche il rent-a-car per utilizzo “leisure” godesse di un’IVA al 10% come alberghi e ristoranti.


La misura avrebbe un effetto di potenziamento sul settore turistico per due ragioni: l’80% del patrimonio UNESCO presente sul suolo italiano (il 60% del totale nel mondo) è raggiungibile solamente con l’automobile e, secondo uno studio di Ambrosetti European House, la spesa per noleggio a breve termine ha un effetto moltiplicatore sull’intera spesa turistica pari a 15.

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Martedì 30 Maggio 2023 - Ultimo aggiornamento: 13:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA