Un incidente stradale

Durante il lockdown in 17 province italiane aumentati gli incidenti stradali. E in Sardegna crescono i morti. Nel complesso però il calo è consistente

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ll lockdown del 2020 ha ridotto in maniera consistente il numero degli incidenti stradali in quasi tutte le 107 province italiane, ma non in 17 di esse: lo rileva uno studio di Aci e Istat secondo cui lo scorso anno si sono verificati 118.298 incidenti con lesioni a persone, con un calo del 31,3% sul 2019, che hanno causato 2.395 decessi (-24,5%) e 159.248 feriti (-34%), con una media giornaliera di 324 incidenti, 6,5 morti e 436 feriti. Anche i feriti gravi risultano in forte diminuzione rispetto all’anno precedente: il calo è del 20%. Tra le Province in cui si è assistito a un incremento del numero delle vittime ci sono Oristano (+140%; 12 morti nel 2020, 5 nel 2019), Barletta-Andria-Trani (+120%; 22 morti nel 2020, 10 nel 2019) e Sud Sardegna (+76,5%; 30 morti nel 2020, 17 nel 2019). Inoltre, Oristano e Sud Sardegna portano la regione ad essere l’unica con un aumento di vittime rispetto all’anno precedente.

E’ andata meglio in altre province: in quella di Aosta, dove non vi è stato alcun decesso per incidente stradale; a Vibo Valentia, dove si è registrato un -77,8% (2 morti nel 2020, 9 nel 2019); nel territorio di Gorizia, segnato da un -70% (3 morti nel 2020, 10 nel 2019) e in quello di Trieste, in calo del 66,7% (5 morti nel 2020, 15 nel 2019). In totale sono cinque le regioni che hanno totalizzato un decremento apprezzabile di decessi: Valle d’Aosta (0 decessi), Calabria (-41%), Basilicata (-38%), Emilia-Romagna (-37%) e Friuli Venezia Giulia (-35%). Ci sono poi Milano (-32 morti), Venezia (-31), Padova (-28), Roma (-27), e Torino (-26) tra le province dove sono state risparmiate più vite umane. Tra i Comuni capoluogo, oltre a Roma (-27 come per la provincia), anche Ravenna (-14), Torino (-12) e Cesena (-12). Da segnalare il drastico calo di incidenti in alcune province della Lombardia, dove il lockdown è iniziato prima e la pandemia ha colpito più duramente: Milano, Como, Monza e Brianza (-41%), Bergamo (-39%), Pavia (-38%). A queste si aggiungono Avellino (-44%), Cagliari (-40%) e Siena (-39%).

Aci e Istat hanno acceso un faro anche sui ‘costi sociali’ degli incidenti stradali, che rimangono “proporzionali alla dimensione e alla gravità del fenomeno”, e in questa lista svettano Roma e Milano tra le province che incidono maggiormente, rispettivamente con 945 e 631 milioni di euro, seguite da Napoli e Torino e con 377 e 370 milioni. Piacenza, Livorno e Genova sono invece le province con il maggior costo sociale rispetto alla popolazione, rispettivamente con 328, 317 e 315 euro per abitante. A livello territoriale, informa ancora il rapporto, sono state 37 le province che hanno raggiunto l’obiettivo EU 2020 per il dimezzamento dei morti sulle strade: dal 2010 complessivamente si sono verificati 7.700 decessi in meno a causa di sinistri, distribuiti diversamente sul territorio nazionale.

Sette le province però nelle quali il numero dei morti nel 2020 è stato più alto rispetto al 2010: Lodi, Bolzano, Piacenza, Pistoia, Isernia, Trapani e Enna. E in 16 province l’indice di mortalità - morti per 100 incidenti - è risultato più che doppio rispetto al valore medio nazionale (pari a 2,02): Sud Sardegna (7,8), Campobasso (6,8), Isernia (6,1), Oristano (5,8), Nuoro (5,8) le situazioni più critiche. Poi ci sono i casi di Gorizia, Milano, Genova, Savona, Prato, Rimini e Trieste dove, viceversa, gli incidenti sono risultati essere meno gravi. L’indice di mortalità, infatti, è inferiore ad un morto ogni 100 incidenti.

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Venerdì 8 Ottobre 2021 - Ultimo aggiornamento: 14:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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