La Volvo V90

Volvo 90, le signore svedesi berlina e station wagon in top class

di Antonino Pane
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TRANI - Sicure, affidabili, comode e lussuose. S90 e V90 le sigle margine di Volvo per affacciarsi nel segmento delle auto di lusso. Auto extra-large dove tutto è studiato per far percepire, anche al primo contatto, di essere seduti in un salotto di grande qualità. È così se prima Volvo faceva rima solo con sicurezza e affidabilità, ora il Nord Europa sfida a viso aperto i colossi tedeschi sul piano del luxory automobilistico. La conferma che S90 è V90 sono vetture di classe è arrivata puntuale sulle strade pugliesi, tra Trani e Altamura: entrambe hanno messo in mostra doti e qualità di ottimo livello. Silenziosità totale, posto di guida accogliente. E poi quel vero e proprio tablet incastrato nel cruscotto con mille funzioni.
 

 

Il volante, poi, è sensibilissimo, percepisce, come vedremo, anche i battiti del polso. Insomma tutto mirato al meglio. Volvo è riuscita a fare tutto senza forzare il listino dei prezzi. Il segreto è piattaforma SPA, quella che da un solo punto fisso del pianale riesce a sfornare modelli di auto diverse.
Lusso, ma anche tanta tecnologia come l’interfaccia uomo-macchina per la guida assistita. Un terreno, questo, dove Volvo è con i piedi ben piantati per terra. «Noi non vendiamo illusioni - ha detto il presidente di Volvo Italia, Michele Crisci - come pure qualcuno tenta di fare. Lo stato dell’arte dice che c’è bisogno di un pilota al volante. I nostri tecnici sarebbero anche pronti a mettere in strada la guida autonoma, ma c’è bisogno di adeguare le infrastrutture, le strade e le autostrade dovrebbero avere segnaletiche degne di questo nome».

Il sistema di guida assistita montato sia sulla S90 che sulla V90 ora funziona fino a 130 km/h, un bel salto in avanti dai 60 km/h del precedente. E poi è stato perfezionato. L’auto sente le mani del pilota sul volante con una sensibilità strabiliante, le percepisce. Non supera i limiti di velocità impostati o indicati, rallentata se individua l’ostacolo, si ferma senza l’intervento del pilota. Ma se si tolgono le mani dal volante il sistema si disattiva automaticamente e indica al pilota in maniera chiara che è lui ad avere la guida. Non si disattivano, comunque, anche in questo caso i dispositivi legati al controllo della velocità. E ora i motori. La cooperazione cino-svedese promette cose strabilianti per il futuro elettrico. Intanto c’è la gamma di motori “Drive-E”, tutti 2 litri e 4 cilindri. Si lavora a moduli anche per i motori. Il meglio parte dalla T5 254 cv e T6 320 cv a benzina. Più giù, invece, ci sono la D3 e la D4 diesel. Motori da 150 e 190 cv. Poi c’è quello che ci ha dato le migliori impressioni durante la prova, il D5 che dispone di ben 235 cv.

Combinando tutta questa disponibilità di motorizzazioni, si va dai 210 ai 250 Km/h, con i cambi manuale 6 marce o automatico a 8 rapporti e con la trazione integrale, si forma un ventaglio di offerte che supera le trenta proposte. Essere è in arrivo la T8 integrale ibrida che fra i due motori totalizza 407 cv. Con una scelta così ampia anche il listino oscilla. Per la V90 si va dai 44.960 euro della 150 cavalli ai 61.500 della D5. Per la berlina S90 bisogna sottrarre più o meno 3.000 euro dal costo della V90.
 

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Venerdì 25 Novembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 01:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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