Renault Talisman Sporter costerà da un minimo di 31.700 euro a un massimo di 44.200

Renault all’attacco con Talisman Sporter, familiare alla francese per business class

di Sergio Troise
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SORRENTO. Non si fa altro che parlare dei Suv e del loro successo senza fine. Ma in Europa è in crescita anche il segmento D, quello delle auto “medie”, cresciuto nel 2015 del 16%, con un picco speciale nelle versioni station wagon (630.000 contro 550.000 berline), che ha interessato in particolare l’Italia (oltre Germania, Belgio e Olanda): 47.548 station (contro 18.311) immatricolate nel 2015 nel nostro paese.

E’ in questo scenario che Renault prepara il lancio commerciale della Talisman Sporter, versione station wagon dell’ammiraglia che nel 2015 ha preso il posto della Laguna. Un’auto su cui Renault Italia fa molto affidamento, al punto da dichiarare che “se finora si son vendute circa trenta Talisman al mese, con la versione Sporter si prevede di passare a trecento”. Dieci volte di più. Quanto al prezzo, la wagon costerà mille euro più della berlina, e dunque il listino spazierà, in base alle motorizzazioni e agli allestimenti, da un minimo di 31.700 euro a un massimo di 44.200.

Il lancio commerciale non contempla il solito “porte aperte” del fine settimana, ma una intera “premium week”, in programma dal 13 al 18 giugno, ovvero una settimana intera di eventi nelle concessionarie. Obiettivo dichiarato, un attacco frontale a concorrenti che rispondono ai nomi di Volkswagen Passat, Ford Mondeo, Peugeot 508, Opel Insignia, Mazda 6, cioè il meglio della categoria collocata a ridosso della classe premium dominata da Audi, BMW e Mercedes.

La nuova familiare francese è costruita sfruttando la piattaforma modulare CMF (la stessa di Talisman berlina, Espace e Kadjar, oltre che delle “cugine” Nissan X-Trail e Qashqai), le motorizzazioni e le tecnologie già sperimentate con successo sull’ammiraglia, ma si distingue, ovviamente, per la carrozzeria, che qui si allunga di un cm (4,86 metri) e offre, naturalmente, la praticità e la modularità di una wagon con tanto spazio supplementare per i bagagli (il vano di carico raggiunge i 1700 dm3) e una serie di comodità come l’apertura e chiusura automatica del portellone (azionabile passando un piede sotto al paraurti) e il divano posteriore divisibile per 1/3 o 2/3 e dotato della modularità Easy Break (consente di ripiegarlo facilmente con due apposite leve).

Da un punto di vista stilistico, l’auto è “il prolungamento naturale della berlina, della quale riprende le proporzioni dinamiche, il profilo filante e la linea di cintura alta, trasmettendo un’impressione di lunghezza e di larghezza” dice Laurens van den Acker, responsabile del design di Renault, aggiungendo che “la Sporter si distingue dalla berlina per lo stacco posteriore e la linea del padiglione prolungata da uno spoiler e sottolineata dalle barre sul tetto”. Se l’obiettivo del designer era esprimere dinamismo e funzionalità, vale la pena sottolineare che è stato centrato in pieno. Tra gli elementi di spicco si segnalano, tra l’altro, le luci diurne a led, i fari “full led pure vision” (anabbaglianti e abbaglianti) e i gruppi ottici posteriori ad accensione permanente caratterizzati da guide luminose con profondità visiva tridimensionale, per un’identità immediatamente riconoscibile. Discutibile, invece, la scelta di dare un tocco di sportività supplementare con due finti terminali di scarico incorporati nel paraurti a puro scopo decorativo.

La Talisman Sporter viene proposta in Italia in tre allestimenti: Zen, Intens e Initiale Paris, che si distinguono per le dotazioni e gli equipaggiamenti. Cinque le motorizzazioni previste, tutte Euro 6, due a benzina (1,6 litri turbo, da 150 e 200 cv) e tre diesel (1.5 e 1.6 litri), rispettivamente da 110, 130 e 160 cv, abbinate al cambio manuale a 6 rapporti o all’automatico doppia frizione EDC, sempre a 6 marce o ancora, sulle versioni top di gamma, a 7. Particolarmente adatte al mercato italiano, le versioni diesel sono quelle su cui Renault punta maggiormente, soprattutto per la capacità di assicurare prestazioni soddisfacenti a fronte di consumi ed emissioni assai contenuti. Per la versione meno potente la casa dichiara 3,7 litri di gasolio per 100 km, con CO2 bloccata a 98 gr/km.

Le prestazioni dichiarate risultano particolarmente brillanti per le versioni a benzina, che raggiungono velocità massime dell’ordine di 209 e 231 km/h con accelerazioni 0-100 di 9,9 e 7,9 secondi. Con la motorizzazioni diesel da 160 cv la velocità massima tocca i 213 km/h con tempo di accelerazione sullo 0-100 in 9,6 secondi, mentre con potenza di 130 cv i valori scendono a 200 km/h e 10,8 secondi. 185 km/h e 12,2 secondi, infine, le prestazioni assicurate dal modello entry level con propulsore di 1.5 litri da 110 cv.

Nelle previsioni della Renault la Talisman Sporter è un’auto destinata prevalentemente alle flotte, che rappresentano il 60% della clientela di vetture di questo tipo. Una clientela costituita da liberi professionisti, imprenditori, commercianti e dirigenti interessati ad un’auto “dallo stile riconoscibile, con doti di abitabilità e comfort per la famiglia e senza compromessi per il piacere di guida”.

Provata su strada, lungo un percorso tra Napoli e la costiera sorrentina, la nuova familiare francese ha confermato, in particolare, le buone qualità già riscontrate sulla berlina in materia di comportamento dinamico, piacere di guida e comfort. Qualità legate alla tecnologia Multi-sense, al sistema 4Control (quattro ruote sterzanti) e al controllo elettronico delle sospensioni (100 impulsi al secondo). Un cocktail di fattori hi-tech che fanno della Talisman Sporter un’auto ad alto tasso di innovazione e di affidabilità, cui si sommano accorgimenti da categoria premium come i sedili con funzione di massaggio, riscaldamento e ventilazione, l’impianto Bose e gli ormai irrinunciabili sistemi di assistenza alla guida, dal navigatore in su.

Tra le tecnologie che facilitano la vita a bordo, sulla familiare francese non mancano l’head-up display a colori, il tablet connesso R-Link 2 con touch-screen di tipo capacitivo verticale da 8,7 pollici, il contagiri con visualizzazione digitale a 7 pollici protetto da visiera, la telecamera di retromarcia, il sistema di parcheggio automatico, l’avvisatore di pericolo nell’angolo cieco, l’allarme in caso di superamento dei limiti di velocità e della corsia di mezzeria. E ancora: l’auto riconosce la card di accesso senza chiave e accoglie il conducente e i passeggeri mentre si avvicinano all’auto, accendendo le luci e il quadro strumenti.

Al volante spicca il Multi-sense, dispositivo che gestisce e coordina le tecnologie presenti sull’auto per procurare un piacere di guida particolare. Grazie a questa tecnologia si ha accesso, tramite un pulsante in console, a quattro modalità diverse: comfort, sport, eco, neutro, più una modalità completamente parametrabile. In base alle scelte di chi sta al volante, dunque, si possono modificare e coordinare diversamente i parametri del sistema 4Control, collegati al monitoraggio elettronico delle sospensioni, alle risposte del motore, ai tempi di passaggio dei rapporti della trasmissione automatica, alle reazioni del volante. Il risultato di tutto ciò è una guidabilità mai da sportiva (com’è logico che sia su un’auto del genere) ma rassicurante per il controllo del sottosterzo e l’agilità inversamente proporzionale alla mole.

L’atmosfera a bordo si armonizza variando la tonalità dell’illuminazione interna (verde, blu, beige, rosso, viola), la colorazione degli strumenti, persino la sonorità del motore. Secondo la Renault, il tutto è attivabile dal tablet al centro della console “con procedure rapide e intuitive”. In realtà occorre studiare approfonditamente il funzionamento del sistema e, prima di mettersi in viaggio, è consigliabile fermarsi per capire come operare sui vari menù touch screen senza correre il rischio di distrarsi dalla guida.

Ciò detto, il 4Control è attivato costantemente e a velocità inferiore ai 50 km/h, in modalità comfort (60 km/h in modalità Neutro e 80 km/h in modalità Sport) le ruote posteriori sterzano in direzione opposta a quella delle ruote anteriori, con un’ampiezza massima di 3,5 gradi. Quanto basta per agevolare le manovre di parcheggio. Viceversa, a velocità superiori le ruote posteriori sterzano nella medesima direzione delle anteriori, migliorando – come detto - la tenuta in curva e tenendo sotto controllo il sottosterzo. In termini di sensazioni, l’effetto è paragonabile a quello che procurerebbe un allungamento del passo, a tutto vantaggio del piacere di guida.
 

 


 

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Sabato 2 Luglio 2016 - Ultimo aggiornamento: 00:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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