La terza generazione della Volkswagen Touareg

Nuova Touareg, l'ammiraglia a ruote alte di Volkswagen è un concentrato di hi-tech

di Sergio Troise
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SALISBURGO - Nata nel 2002, aggiornata nel 2010, venduta in circa un milione di unità, la Touareg è stata profondamente rivisitata da Volkswagen e approda ora alla terza generazione con le carte in regola per misurarsi con le più qualificate rappresentati della categoria grandi Suv di classe premium: un club qualificato, del quale fanno parte big che rispondono ai nomi di BMW X5, Mercedes GLE, Range Rover (Sport e Velar), Volvo XC90.
 

 

Presentata in anteprima al Salone di Pechino, la nuova ammiraglia tedesca – così l’auto viene definita in casa VW – approda in questi giorni sul mercato italiano, dove le prime consegne avranno inizio da giugno, nelle versioni Style e Advanced, e negli allestimenti Atmosphere ed Elegance, più la sportiveggiante R-Line, tutte estremamente curate nei dettagli e nella qualità dei materiali.

Escluse le motorizzazioni a benzina, sono previsti esclusivamente i V6 3.0 TDI da 231 e 286 cavalli abbinati al cambio automatico a 8 rapporti e al sistema di trazione integrale 4Motion. I prezzi sono compresi tra 61.000 e 76.500 euro. In un futuro ancora da definire dovrebbe arrivare anche una versione con motorizzazione ibrida plug-in da 367 cv.

«Per noi – dice Andrea Alessi – direttore di VW Italia – la nuova Touareg rappresenta un ulteriore, importante passo avanti nell’ambito dell’offensiva di prodotto in atto, una strategia che ci consente di presidiare al meglio tutti i segmenti. Con la nostra nuova ammiraglia ci collochiamo al top del segmento dei Suv, ma siamo al lavoro per potenziare ulteriormente la nostra offerta anche all’estremità opposta del segmento, con la piccola T-Cross che andrà a collocarsi al di sotto della T-Roc. Se non bastasse – aggiunge il manager della filiazione italiana del colosso tedesco – entro il 2020 ci sarà anche un modello a emissioni zero: la I.D. CROZZ, primo Suv completamente elettrico con marchio Volkswagen».

L’innovazione a 360 gradi, intanto, è stata la principale fonte d’ispirazione dei progettisti incaricati di rifare la Touareg. Un lavoro non facile: bisognava infatti rivedere lo stile e i contenuti senza pregiudicare il family feeling, evitando di incidere sui pesi (ragguardevoli, viste le dimensioni) e migliorando guidabilità e sicurezza. Il risultato – diciamolo subito – è stato soddisfacente: pur rimanendo un Suv grande e grosso (è lungo 4,85 metri, largo 1,98, alto 1,70), il nuovo Touareg, costruito in alluminio per il 48% (il resto in acciaio hi-tech) pesa 106 kg meno del modello uscente ed esibisce uno stile più snello e filante del predecessore, somigliante a quello della più piccola Tiguan. Se a tutto ciò si aggiungono le capacità del vano bagagli (113 litri in più), il comfort (esaltato dai sedili massaggianti, dal clima e dal sistema audio) e – non ultime – le capacità di traino, rafforzate tra l’altro dal trailer assist (una genialata che rende semplici anche le manovre con rimorchio agganciato) si avrà chiaro il quadro di uno sport utility di assoluta avanguardia.

In merito, Klaus Bishoff, capo del design VW, sostiene che «design e tecnica si fondono alla perfezione realizzando un’auto che rappresenta la nuova ammiraglia Volkswagen». Noi aggiungiamo che a Wolfsburg è ormai radicata la cultura stilistica introdotta a suo tempo dell’ex capo italiano del design Walter de Silva: lo si evince dalla ricerca della semplicità stilistica, appena scalfita da una certa ridondanza del frontale, probabilmente imposta dai gusti del mercato cinese (il primo, ormai, per auto di questo tipo).

Ma il vero “valore aggiunto” della terza generazione del Touareg è rappresentato dalla notevole quantità di dispositivi hi-tech introdotti a beneficio della dinamica di marcia, del comfort e della sicurezza. Tra le tante novità spicca l’innovision cockpit: la strumentazione digitale e il sistema d’infotainment si avvalgono di un display da 12,3 pollici e di un altro da 15 che si fondono dando vita a una unità digitale di comando, informazione, comunicazione e entertainment sempre connessa. Il sistema, tra l’altro, sfrutta anche l’head-up display e si lascia utilizzare come uno smartphone rinunciando a gran parte dei classici tasti, manopole e interruttori.

La Casa sostiene che il tutto “è intuitivo e di facile utilizzazione”. In realtà ci vuole un po’ di tempo per “spratichirsi”. Una volta entrati in sintonia, comunque, il guidatore può anche regolare i sistemi di assistenza e il controllo della dinamica di marcia e del comfort in funzione delle esigenze individuali. Volendo, per esempio, si può neutralizzare il sistema che sorveglia la marcia all’interno della propria corsia e che interviene sul volante non appena si mettano le ruote sulla linea di mezzeria: basta schiacciare un pulsante sul volante e tutto rientra sotto il controllo diretto del guidatore.

Il sistema Night Vision è forse una delle novità hi-tech più interessanti. Grazie ai nuovi fari IQ.Light a LED Matrix e al nuovo sistema di funzionamento la nuova Touareg riconosce persone e animali in condizioni di oscurità tramite una telecamera a infrarossi. Per il resto, l’enorme mole di sistemi di assistenza alla guida, tutti integrati tra loro, prevede l’introduzione di novità di ultima generazione come l’automazione della guida in colonna (a velocità non superiori a 60 km/h l’auto è in grado di mantenere la corretta corsia di marcia, sterzare, frenare e ripartire in modo parzialmente automatico) e l’intervento automatico di protezione agli incroci (l’auto “reagisce” da sola al traffico trasversale).

Per sua natura il maxi Suv tedesco resta un colosso con forti capacità in offroad, adatto ad affrontare senza patemi la neve e il fango. Quanto al comportamento stradale, rimane – vista la mole e il passo lungo (2,89 metri) - un veicolo tendente al rollio, al beccheggio e al sottosterzo, da guidare senza lasciarsi tentare da velleità sportive. Ciò detto è apprezzabile il lavoro svolto per renderlo più agile nell’uso quotidiano: le quattro ruote sterzanti rendono infatti meno impegnativo il controllo del “colosso”, sia a velocità ridotta, ovvero fino a 37 km/h, quando le ruote posteriori girano in senso opposto a quelle anteriori per semplificare le manovre di parcheggio, sia a velocità elevata, quando le ruote si sintonizzano tutte nello stesso verso, migliorando la tenuta di strada nelle curve su strada e autostrada. Interessanti, inoltre, i nuovi sistemi di assetto come le barre antirollio con stabilizzazione a regolazione elettromeccanica, le sospensioni pneumatiche, la regolazione dell’altezza e il controllo elettronico dell’assorbimento. Di più non si poteva fare.


 

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Sabato 26 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 15:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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