La nuova Mini Countryman

Mini, la Countryman è ancora più ambiziosa: “go kart feeling” e anche ricaricabile

di Piero Bianco
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CHAMPOLUC - Il segreto della Mini è gestire l’evoluzione preservando il Dna del modello inventato nel 1959 da Alec Issigonis. Lo ha fatto con successo la Bmw dal 1994 e oggi ogni declinazione della compatta glamour si rivolge, con caratteristiche mirate, a clienti diversi. In gamma è comparsa l’elettrica Cooper SE per i seguaci del green e agli antipodi troviamo la John Cooper Works da 306 Cv per gli smanettoni, mentre la Countryman è concepita (come la Clubman) per chi cerca una 5 porte più spaziosa, versatile, adatta alle famiglie. Dall’introduzione nel 2010 è stata venduta in Italia in oltre 100mila unità: il 45% delle Mini totali.

Con il recente restyling la Countryman è stata ritoccata in numerosi dettagli, è tecnologicamente più ricca ma all’insegna della continuità. Nuovo il design del frontale (con paraurti in tinta carrozzeria e griglia ridisegnata) che esalta il sottile telaio cromato e i fari e fendinebbia a Led (ora di serie). Dietro, paraurti ridisegnato e gruppi ottici a Led con la sorgente luminosa a grafica Union Jack, un tocco di raffinatezza. Volendo, c’è la versione “Piano Black Exterior” con rifiniture in nero lucido, e sono disponibili cerchi in lega da 17 e 19”. Le dimensioni non cambiano, 4,29 metri di lunghezza, 1,82 di larghezza e 1,56 di altezza, mentre il bagagliaio spazia da 405 a 1.390 litri grazie al divanetto abbattibile.

All’interno, sfoggio di materiali hi-tech e di info-tecnologia, fedele allo schema classico: grande display circolare a centro plancia da 8,8” contornato da Led che si colorano a seconda delle indicazioni fornite. La novità è l’opzione del display digitale da 5” (come sulla Mini elettrica) di fronte al guidatore. Aggiornata l’intera offerta di sistemi audio e per la navigazione, che propone in opzione Connected Media e Connected Navigation Plus. Di serie viene fornita una scheda Sim per utilizzare (l’auto lo fa autonomamente in caso d’incidente) l’Intelligent Emergency Call con rilevamento della posizione, oltre ai sistemi TeleServices. 

Molto ricca la gamma motori, con varianti a due e 4 ruote motrici e cambi manuali o automatici. Tra i benzina, si parte dalla One 1.5 da 102 Cv, per salire alla 1.5 da 136 Cv e alla Cooper S 2.0 da 178 Cv (tranne la versione d’ingresso tutte anche con l’opzione della trazione All4). Sono Diesel la One D 1.5 da 116 Cv, la Cooper D 2.0 da 150 Cv (cambio automatico a 8 rapporti per la versione 4WD) e la Cooper SD 2.0 da 190 Cv. Non manca l’opzione green della Countryman SE plug-in, che abbina al motore benzina da 136 Cv un propulsore elettrico da 88 Cv per una potenza combinata di 220 Cv.

L’autonomia nella marcia full-electric è di 60 km. Il test della nuova Countryman (compreso un persorso off-road che ha esaltato l’efficienza delle quattro ruote motrici e la maggior altezza da terra) conferma qualità già note: il go-kart feeling è totale, la marcia in autostrada svela una conclamata solidità, lo sterzo è diretto e preciso, insomma guidare la nuova Mini è un piacere. E i consumi (poco più di 7 litri per 100 km senza spremerla a fondo) sono nella norma. La velocità massima per la versione 2 litri biturbo da 178 Cv e 280 Nm, è di 224 km l’ora.

Disponibili tutti i sistemi di sicurezza, dalla frenata d’emergenza al cruise control adattativo, dal mantenimento carreggiata al riconoscimento dei segnali stradali, all’anti-abbagliamento automatico. Prezzi nell’ordine dei listini Mini. Si parte dai 26.950 della One benzina (che arriverà a fine anno) e si sale ai 29.500 della Cooper. Il Diesel va dai 29.600 della One D ai 40.600 della Cooper SD All4 top di gamma in allestimento Boost. L’ibrida SE costa 39.500 euro. 

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Domenica 21 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 22-03-2021 14:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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