La Maserati Quattroporte m.y. 2018

Maserati Quattroporte 2018, l'ammiraglia Made in Italy alza l'asticella: lusso e tecnologia al top

di Sergio Troise
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COURMAYEUR - Dopo l’anteprima al Salone di Francoforte 2017, è appena arrivata nelle concessionarie la Maserati Quattroporte Model Year 2018, ultimo aggiornamento dell’ammiraglia made in Italy che ha scritto la storia delle super berline ad alte prestazioni: un’auto di straordinario prestigio, che deve continuare a recitare la parte che le compete nella scia del Suv Levante, attuale leader dell’operazione rilancio, recentemente affidata da Marchionne a Timoty Kuniskis, il manager che ha preso il posto di Reid Bigland al vertice del polo Alfa Romeo-Maserati.

Grandi firme. E’ una storia cominciata 55 anni fa, nel 1963, quando la Casa modenese – molto prima che scendessero in campo pezzi da novanta come Porsche (Panamera) e Aston Martin (Rapide) - presentò la prima Quattroporte disegnata da Pietro Frua, l’auto che ha fatto da apripista a sei generazioni di ammiraglie del Tridente, via via firmate da maestri del design come Bertone, Giugiaro, Gandini, Pininfarina, fino all’attuale modello realizzato “in casa” dal Centro Stile Maserati e costruito nella fabbrica di Grugliasco intitolata a Gianni Agnelli (103.000 metri quadri, 1500 addetti, capacità produttiva di 135 unità al giorno).

Cina e USA davanti. Lussuosa, comoda, imponente (supera i 5 metri e ha il passo più lungo della categoria), dotata di potenti motori V8 e V6, benzina e diesel, e capace di altissime prestazioni, la Quattroporte MY 2018 non è un’auto del tutto nuova, ma cambia molto nella sostanza: pur conservando l’identità che ne ha decretato il successo in 72 mercati sparsi per il mondo (le 34.500 unità della sesta generazione prodotte dal 2013 sono andate soprattutto negli USA e in Cina, dove il 30% della domanda – chi l’avrebbe mai detto - proviene da pubblico femminile), si avvale infatti di modifiche e integrazioni che la proiettano nella categoria delle auto di ultima generazione, arricchendola di tecnologie ed equipaggiamenti all’avanguardia, come i sistemi di assistenza alla guida ADAS (Advanced Driving Assistance Systems). Tutto ciò pur rinunciando a “fughe in avanti” nel campo della guida autonoma, ambito nel quale si sono recentemente esibiti concorrenti qualificati (vedi la nuova Audi A8), costretti tuttavia a limitarne le potenzialità per la mancanza di normative adeguate all’innovazione.

Fari Full Led e nuovo sterzo. Il meglio della nuova Quattroporte sta dunque, al di là del mix di fascino, eleganza e sportività, nella solida struttura di base, costituita da una sintesi di acciaio e alluminio (più qualche parte in magnesio), capace di assicurare rigidità e di contribuire al controllo dei pesi, che restano elevati (attorno ai 1900 kg), ma saggiamente distribuiti al 50% tra avantreno e retrotreno. A queste qualità già note e collaudate si aggiungono ora, come detto, le novità del model year 2018. Novità che riguardano poco l’estetica e molto la funzionalità. I fari, ad esempio, conservano lo stesso profilo, ma ora adottano la tecnologia full led adattiva, che migliora considerevolmente la visibilità (+20%) e raddoppia la durata delle lampade rispetto ai fari bi-xeno. Altra novità è l’introduzione dell’EPS (Electric Power Steering), ovvero lo sterzo elettroassistito in sostituzione del sistema idraulico: soluzione moderna, in linea con i tempi, che non compromette minimamente, anzi esalta la precisione e il piacere di guida, visto che si adegua alle diverse tarature e configurazioni dell’auto e consente, in funzione della sicurezza, di “collaborare” a sistemi automatici come il mantenimento della corsia di marcia.

Controllo integrato. A ciò va aggiunta un’altra importante innovazione legata al comportamento dinamico in funzione della sicurezza: come già sperimentato sulla Ghibli, anche sulla Quattroporte è stato introdotto il cosiddetto sistema di controllo integrato del veicolo. Contrassegnato dalla sigla IVC (Integrated Vehicle Control) si basa su una nuova funzione del software dell’ESP che non si limita a correggere ma addirittura previene l’instabilità della vettura. Il tutto – vale la pena ricordarlo – va a supporto del supercollaudato sistema di sospensioni a quadrilatero con doppio braccio oscillante all’anteriore e multilink a 5 bracci al posteriore, con ammortizzatori a controllo elettronico.

Sorveglianza a 360°. Così equipaggiata, e provata su un percorso di circa 100 km nel comprensorio tra Courmayeur e Cervinia (autostrada e colli alpini), la Quattroporte di nuova generazione ci ha regalato sensazioni positive in materia di handling e comfort, nonché la conferma di una maneggevolezza per nulla scontata su un’auto di queste dimensioni. Ma la novità più significativa per chi si pone al volante dell’ammiraglia modenese è sicuramente l’aggiornato pacchetto di sistemi avanzati di assistenza alla guida. Che prevede, a integrazione dei dispositivi già previsti di serie sul modello uscente, le funzioni necessarie per riconoscere i segnali stradali, rispettare i limiti, controllare autonomamente la velocità (fra 30 a 145 km/h) in base al traffico e tenere autonomamente la distanza dai veicoli che precedono, frenare in automatico in caso d’emergenza, sorvegliare l’angolo cieco, evitare di sconfinare oltre la linea di mezzeria, scorgere ostacoli a bordo strada. Tutto ciò grazie a un sistema di telecamere, sensori e radar che sorvegliano a 360° su tutto, dalla manovra in garage al viaggio in autostrada.

Motori Ferrari. Al top della gamma si colloca il V8 3,8 litri (per la precisione 3.799 cc) realizzato a Maranello dalla Ferrari e fornito alla Maserati per la Quattroporte GTS AWD (trazione posteriore). Con una potenza di 530 cv e una coppia di 650 Nm (incrementabile fino a 710 Nm con la funzione automatica di overboost) assicura una velocità massima di 310 km/h (ove consentito) e un’accelerazione 0-100 in 4,7 secondi. L’altro benzina è un V6 3.0 litri twin turbo con potenza di 430 cv (20 in più del modello precedente) e 580 Nm (30 in più) e può essere abbinato sia alla Quattroporte con trazione posteriore sia a quella con l’integrale, con minime variazioni nelle prestazioni, che oscillano tra 290 e 288 km/h per la velocità massima e tra 4,8 e 4,9 secondi per l’accelerazione 0-100. In teoria ci sarebbe anche un V6 da 350 cv abbinato alla sola trazione posteriore, ma per il momento non è prevista la commercializzazione in Europa.

Turbodiesel VM. Da noi è disponibile invece il V6 3.0 litri turbodiesel adottato anche sulla più piccola Ghibli: un propulsore in grado di erogare 275 cv, ridotti – su richiesta - a 250 esclusivamente per il mercato italiano, in modo da evitare il superbollo. Prodotto dalla VM su specifiche Maserati, assicura consumi dell’ordine di 6,2 litri/100 km con CO2 a 162 gr/k, senza tuttavia trascurare le prestazioni. Che restano ragguardevoli, con velocità massima di 252 km/ (242 nella versione da 250 cv) e accelerazione 0-100 in 6,2 (6,4) secondi.

Il sound giusto. Particolare non trascurabile, gli ingegneri hanno lavorato a un sistema di scarico che assicura, oltre all’efficienza, un sound adeguato alla personalità dell’auto. Diesel o benzina, insomma, la “musica” (quasi) non cambia. E se si viaggia (non in modalità sport) in autostrada a filo di gas, si fa apprezzare persino la silenziosità, valore legato anche alla buona penetrazione aerodinamica (Cx 0,28).

Meccanica DOC. Adeguati al rango e alla tradizione del modello sono gli altri organi meccanici fondamentali, vale a dire il cambio automatico ZF a 8 marce (con 5 opzioni per le modalità di cambiata e gli ultimi due rapporti tipo overdrive); il sistema di trazione integrale “intelligente” Q4 progettato in collaborazione con l’austriaca Magna (disponibile esclusivamente sulla Quattroporte S a benzina da 430 cv) e il differenziale posteriore autobloccante a slittamento limitato. Quest’ultimo rappresenta un’autentica chicca hi-tech a sostegno della sicurezza: il sistema, infatti, è capace di reagire in 150 millisecondi ai cambiamenti di aderenza dell’auto e di modificare la ripartizione della coppia dal 100% della trazione posteriore fino al 50:50 fra ruote anteriori e posteriori. Il tutto avviene in automatico e un guidatore poco esperto potrebbe addirittura non rendersene conto: a informarlo della variazione provvede però un display collocato nella strumentazione.

Due varianti. GranSport e GranLusso sono i due allestimenti previsti: si differenziano per le personalizzazioni, che prevedono l’impiego di legni pregiati o fibra di carbonio, finissima pelle o Alcantara, e per altre variabili, dai cerchi in lega alle pinze freno, passando per numerosi dettagli affidati alle preferenze dei clienti. Al netto degli elementi di distinzione, su entrambe si fa notare, nell’abitacolo, l’immancabile orologio analogico Maserati al centro della plancia, mentre per la GranLusso fanno “scena a parte” gli allestimenti firmati Ermenegildo Zegna.

La configurazione degli interni prevede 5 o 4 posti (solo sulla Granlusso). Lo spazio non manca, anche il vano bagagli è adeguato (530 litri) e le dotazioni disponibili, tra equipaggiamenti di serie e optional, è in linea con il rango d’ammiraglia. Altezza e profondità del volante possono essere regolate con un comando elettrico, così come i sedili, con il posto-guida che prevede 12 regolazioni (8+4 per il supporto lombare). Il sistema infotelematico, introdotto già sul MY17, ha un display touch screen capacitivo da 8,4” ad alta risoluzione ed è compatibile con le funzioni di mirroring per smartphone sia Apple CarPlay che Android Auto. In più c’è un display TFT da 7” per le funzioni operative dell’auto.

Dotazioni al top. Tra gli accorgimenti mirati a migliorare la qualità dell’insieme si fanno apprezzare la chiusura assistita delle portiere, il vano portaoggetti con bloccaggio elettrico davanti al passeggero azionabile dal display touch screen, e un impianto audio di alto livello che prevede, di serie, 10 altoparlanti e un amplificatore a 12 canali da 900 W (un altro impianto con 15 altoparlanti e amplificatore da 1.280 W è disponibile come optional).

C’è anche la Tv. A sostegno della qualità della vita a bordo, su tutte le versioni della Quattroporte è stato adottato un sensore della qualità dell’aria che dovrebbe migliorare notevolmente il comfort. Sulla GranLusso con 4 sedili singoli, tra l’altro, si può usufruire anche dietro di movimento elettrico e ventilazione, oltre che di schermi per l’intrattenimento con tanto di cuffie wireless, telecomando, capacità di riprodurre audio, video o fotografie provenienti da sorgenti esterne, connessione per dispositivi quali console per videogame, fotocamere, videocamere. Non è esclusa la possibilità di sintonizzarsi per vedere la televisione.

Comandi vocali. Se non bastasse, è disponibile anche l’”assistente personale intelligente” SIRI: sfruttando la tecnologia Bluetooth, il sistema permette a chi guida di utilizzare l’iPhone, l’iPad o l’iPod con i comandi vocali e di formulare domande per ottenere vari tipi di informazioni. In questo trionfo di dotazioni hi-tech è un vero peccato che il navigatore satellitare non sia all’altezza di tutto il resto. Una lacuna da colmare.

Il nuovo listino. I prezzi della Quattroporte MY 2018 variano da un minimo di 101.752 euro (Iva compresa) per la diesel (indifferentemente se scelta con potenza di 275 o 250 cv), a un massimo di 166.017 euro per la top di gamma con motore V8 da 530 cv. Per la versione intermedia con motore V6 da 430 cv si va dai 124.947 euro della Quattroporte con trazione posteriore, ai 129.392 euro necessari per quella con trazione integrale. Ovviamente sono previste variazioni in base agli optional e alla scelta tra GranLusso e GranSport.

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Lunedì 5 Marzo 2018 - Ultimo aggiornamento: 06-03-2018 18:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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