Il primo Suv di Seat si chiama Ateca

Magica Ateca, ora anche Seat ha il suo Suv: un modello agile e compatto

di Mattia Eccheli
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BARCELLONA – Il primo Suv spagnolo ha il nome di un paese dell'Aragona, duemila abitanti a oltre seicento metri di quota, Ateca. Seat omaggia la nazione dove il marchio nasce, cresce e offre lavoro. E in futuro sarà ancora più sbilanciato su Barcellona, quasi un marchio, una sorta di denominazione di origine controllata. Dentro Ateca c'è l'orgoglio della Spagna e del suo costruttore, che beneficia delle sinergie del gruppo Volkswagen del quale fa parte. «Ateca è una vettura che poteva essere creata solo a Barcellona – spiega Alejandro Mesonero-Romanos, responsabile del design di Seat – da un marchio in continua evoluzione e con un design che coniuga passione e precisione. Le linee di Ateca sono cariche di tensione  trasmettono potenza ed energia».
 

 

Il sito dedicato ad Ateca ha fatto il pieno di visite e tra ordini e manifestazioni di interesse, il Suv sembra destinato un sicuro successo. In Italia debutta tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno con ben due “porte aperte”, il 17/18 ed il 24/25 settembre. Il listino è allettante perché il modello da 4,36 metri di lunghezza, appena una decina di centimetri in più rispetto alla Leon a cinque porte, ma anche una dozzina in meno rispetto alla cugina Tiguan, è offerto a partire da 20.850 euro. E non si tratta di un modello “finto”, perché la dotazione della Refernce (il primo dei quattro allestimenti, uno dei quali è esclusivo per l'Italia) è già interessante e comprende tra gli altri equipaggiamenti il Media System Touch, i cerchi in lega da 16”, i fari alogeni con luci diurne a Led, i fendinebbia anteriori con funzione cornering, gli alzacristalli anteriori e posteriori elettrici, il bracciolo anteriore, il climatizzatore manuale, il freno di stazionamento elettrico, 7 airbag (incluso quello per le ginocchia del guidatore), Abs, Esc, Asr, l’Xds, il front assist, l’Hill Hold Control, il sistema Isofix con Top Tether e la funzione di riconoscimento della stanchezza del conducente.

Ateca è essenziale, ma non banale nelle linee, tanto che la visibilità posteriore è leggermente penalizzata dalle dimensioni del lunotto e dalla forma dei montanti. Se fuori sembra “grande”, dentro è addirittura immenso nonostante i suoi “soli” 2,63 metri di passo. Tre passeggeri possono accomodarsi dietro, anche particolarmente alti. E per i bagagli c'è poco da preoccuparsi, fra 510 e 1.604 litri a seconda della posizione dei sedili (nella versione a trazione integrale, 4Drive, si perdono 25 litri di capacità, tra 485 e 1.579). Al volante è una “rivelazione”, perché malgrado i 19 centimetri di altezza da terra occupa bene la strada ed offre un elevato comfort a bordo. Nelle traiettorie lo sterzo assicura una precisione svizzera, pardon, catalana, e la trazione del motore Tdi da 2.0 litri da 150 cavalli con cambio DSG (340 rotondi Nm di coppia) è eccellente. Un divertimento e non una “fatica” guidare. Perfino nel disordinato traffico metropolitano Ateca si destreggia bene, anche se occorre qualche minuto per adattare l'occhio alle misure.

Un modello completo, che combinando equipaggiamenti, versioni ed accessori può venire “creato” su misura, con un prezzo finale anche decisamente importante: il top di gamma, la Xcellence con motore Tdi da 2.0 litri 4Drive con trasmissione automatica a doppia frizione DSG da 190 cavali e 400 Nm di coppia, costa 35.500 euro.
Con Ateca, Seat si rivolge ad una clientela nuova, che probabilmente non aveva mai pensato al marchio spagnolo. «Ateca è il Suv che costituisce una parte chiave della nuova strategia di marca per sostenere la redditività a lungo termine», sintetizza Luca de Meo, il manager italiano dallo scorso autunno dirottato alla guida di Seat. «È l'inizio della più grande offensiva di prodotto che Seat abbia mai intrapreso», aggiunge. Tra non molto arriverà anche un Suv più piccolo, ma ci sarà anche dell'altro.

I motori sono tutti turbo e “tradizionali”. La gamma a benzina è basata su un'unità Tsi da 1.0 litri e 115 cavalli (200 Nm di coppia) e su quattro propulsori da 1.4 litri da 150 cavalli con funzione di disattivazione dei cilindri, che si possono avere con cambio manuale, a due ruote motrici, con trasmissione Dsg e 4Drive i cui consumi sono compresi tra 5,2 e 6,2 litri per 100 chilometri. La gamma diesel parte dall'1.6 Tdi da 115 cavalli (250 Nm) da 4,5 litri per 100 chilometri e prosegue con i Tdi da 2.0 litri da 150 cavalli e 340 Nm (cambio manuale, trasmissione Dsg e 4Drive) per arrivare fino al già citato top di gamma destinato a chi ama prestazioni importanti (fino a 212 km/h di velocità massima e spunto da 0 a 100 in 7,5 secondi).

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Sabato 6 Agosto 2016 - Ultimo aggiornamento: 07:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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