La nuova Hyundai Genesis sulle strade tedesche

Sbarca in Europa l'ammiraglia Genesis,
portabandiera della tecnologia Hyundai

di Giampiero Bottino
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AMBURGO - Paradosso Hyundai. Se in Europa l'immagine del costruttore coreano, pur accreditato degli enormi e rapidi progressi compiuti in termini di qualità e tecnologia, resta essenzialmente legata al mondo delle utilitarie e dei crossover, in altri mercati importanti come Stati Uniti e Cina (oltre che in patria, naturalmente) il successo del marchio dipende in larga misura dalle vetture di dimensioni medio-grandi, nelle quali molti clienti vedono delle alternative credibili alle berline premium europee e giapponesi.


Buona parte del merito spetta a vetture come la Genesis, particolarmente apprezzata negli USA dove è un autentico must e praticamente sconosciuta da questa parte dell'Atlantico. Almeno finora, perché la nuova generazione è pronta a sbarcare in Europa con delle vetture adattate alle nostre abitudini di guida grazie al lavoro di affinamento compiuto nel Centro tecnico Hyundai al Nürburgring. La vettura si presenta con obiettivi numerici limitati e un ruolo ben definito: avviare un processo di riposizionamento la marca nell'immaginario collettivo della clientela europea, considerata la più esigente e "viziata" del mondo, legittimando l'ambizione di Hyundai di essere protagonista nell'alto di gamma anche sulle strade del Vecchio Continente.

La prova condotta sulle strade che collegano Amburgo alle sterminate spiagge sabbiose che si affacciano sul Mare del Nord ha confermato le premesse: la sensazione, una volta entrati nell'abitacolo, è quella di trovarsi in una spaziosa e confortevole ammiraglia. L'ambiente accogliente e rilassante, l'impeccabile qualità dei materiali, il ricorso al legno per impreziosire la plancia e le finiture delle portiere, la larga consolle-bracciolo ripiegabile che separa i due occupanti dei posti posteriori, consentendo loro di gestire con fin troppi comandi la climatizzazione, la posizione delle sedute e i sistemi d'intrattenimento: tutto parla di un'auto di categoria superiore.

Dal punto di vista dinamico, la vettura ha esibito un temperamento esuberante ed educato al tempo stesso: l'abitacolo silenzioso e del tutto privo di vibrazioni garantisce un comfort elevatissimo anche quando si viaggia a velocità sostenuta nel tratti "no limits" della autostrade tedesche. E quando si opta per la modalità Sport utilizzando il selettore degli assetti collocato sul tunnel centrale, la Genesis è anche capace di mostrare i muscoli. Senza mai sconfinare nella brutalità, ma regalando alla bisogna - per esempio in fase di sorpasso - tutta l'accelerazione che serve per cavarsi rapidamente d'impaccio.

Artefice di queste prestazioni è il motore, un V6 a benzina 3.8 in grado di erogare 315 cv con 397 Nm di coppia massima ben assecondato dal cambio automatico a 8 rapporti interamente sviluppato nell'ambito del gruppo Hyundai, rapido e fluido nei passaggi di marcia e gestibile manualmente in modalità sequenziale anche con i paddle al volante. All'equilibrio dinamico della nuova Genesis concorre l'inedita trazione integrale intelligente Htrac di serie (anch'essa frutto di uno sviluppo interno e non disponibile per mercati guida a destra), che tra l'altro migliora la tenuta di strada e l'agilità di una vettura la cui lunghezza sfiora il muro dei 5 metri.

L'insieme delle dotazioni rappresenta lo stato dell'arte della tecnologia Hyundai e trova la sua manifestazione più evidente nel grande display centrale da 9,2 pollici, interfaccia del sistema di navigazione, comunicazione e intrattenimento comandato da una manopola rotante e da numerosi comandi raggruppati sul tunnel centrale in una configurazione che sembra ispirata alla razionalità Audi. Un'anteprima mondiale, a mezza via tra comfort e sicurezza, è costituita dal sistema di rilevazione di CO2 che, quando la concentrazione di anidride carbonica raggiunge livelli che potrebbero indurre sonnolenza nel guidatore, interviene automaticamente per ripristinare il giusto equilibrio. Originale anche il sistema di apertura a mani libere dell'ampio bagagliaio: per attivarlo, basta stare fermi per tre secondi dietro la vettura con in tasca la chiave intelligente.

Nel campo della sicurezza i dispositivi sono numerosi, a partire dall'head-up display a colori che pone davanti agli occhi del guidatore, evitandogli di distogliere gli occhi dalla strada, numerose informazioni utili. Non mancano il sistema di controllo dell'angolo cieco e quello del mantenimento della corsia di marcia, e la Genesis è capace di intervenire automaticamente per frenare in caso di collisione imminente, mantenere la distanza di sicurezza e gestire gli abbaglianti abbassandone il fascio quando si incrocia un altro veicolo. E il cofano attivo contribuisce a ridurre le conseguenze per i pedoni vittime di un eventuale investimento.

Può bastare tutto questo per impensierire davvero i grandi specialisti tedeschi che proprio con il loro strapotere tecnologico dominano questa fascia di mercato? Certamente no, soprattutto puntando su una sola motorizzazione, per di più a benzina, e quindi la meno confacente al mercato europeo. Se fosse questo l'obiettivo, la sfida sarebbe persa in partenza. Ma il compito della nuova ammiraglia è soprattutto quello di mostrare bandiera, di dimostrare che la Hyundai ha le competenze e le capacità per competere senza complessi con i rivali più reputati, per allargare la sua presenza a segmenti mai esplorati prima in Europa. E in Italia, dove la nuova Genesis arriva a luglio con ambizioni numeriche contenute, due soli colori di carrozzeria (grigio metallizzato e nero) e un prezzo non ancora definito, che potrebbe oscillare tra 60 e 70.000 euro.

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Lunedì 1 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 05-12-2014 06:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA