Le tre velocissime Audi; TT RS, RS3 ed RS5

Fascino e sportività, la cavalleria è Audi. TT RS, RS3 e RS5: in pista e su strada, le signore di Ingolstadt danno spettacolo

di Sergio Troise
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FIRENZE - Una volta dicevi Audi e il pensiero volava alla costruzione in alluminio, soluzione che privilegia il rapporto peso/potenza, diventato una sorta di marchio di fabbrica per il brand bavarese. Ma da qualche tempo a questa parte, ricerca e sviluppo hanno abbracciato, a Ingolstadt, campi ben più ampi, coinvolgendo lo stile (il nuovo centro di design è stato appena inaugurato), la progettazione digitale, la guida autonoma, la motorizzazione elettrica, fino all’annunciata discesa in campo nel campionato di Formula E e all’imminente arrivo del primo Suv a emissioni zero prodotto dalla casa dei quattro anelli. Un impegno a 360 gradi, dunque, che ha già prodotto modelli di assoluta avanguardia come la nuova ammiraglia A8 e la A7 Sportback, attesa nelle concessionarie nel 2018. Ma nel core business della Casa tedesca resiste un “valore aggiunto” giudicato imprescindibile: è lo sport, ovvero la divisione che si occupa delle gamme R e RS.
 

 

Che negli ultimi 5 anni hanno raddoppiato le vendite, passando da 10.000 a 20.000 unità. E il trend è stato confermato anche in Italia, dove nel 2015 l’incremento è stato del 60%, nel 2016 del 35%. Lo ha rivelato Fabrizio Longo, dg di Audi Italia, spiegando che tutto ciò è stato possibile non solo per la qualità del prodotto, ma anche per l’aggiornamento della rete commerciale, che può contare su 21 concessionarie specializzate nella vendita delle Audi più prestazionali. «Se è vero che stiamo rafforzando sempre più l’impegno sull’innovazione, è anche vero – ha tenuto a sottolineare Longo – che le versioni sportive rappresentano una certezza nella gerarchia dei valori aziendali».

Nei piani di Ingolstadt c’è dunque il consolidamento delle gamme R e RS, con la previsione di contare 16 modelli nel 2020. In questa ottica è partita qualche mese fa la commercializzazione di TT RS, RS3 e RS5, tre purosangue per complessivi 1.250 cv, che abbiamo avuto la possibilità di guidare in un test speciale, su strada e in pista, su un percorso di 420 km, tra Firenze e l’autodromo di Misano, attraversando l’appennino tosco-emiliano, e dunque il Muraglione, la Futa, la Bologna-Raticosa: strade ricche di fascino e di storia, che hanno esaltato le capacità di handling, accelerazione, frenata, delle sportive tedesche. Tutte e tre le RS possono raggiungere – a richiesta – la velocità massima di 280 km/h, anche se la Casa prevede l’autolimitazione elettronica a 250.
 

 

La RS3 è forse la più sorprendente: si presenta come un’auto compatta adatta all’uso quotidiano, ma sotto al cofano ruggisce il medesimo 5 cilindri 2.5 TFSI della cattivissima coupé TT RS, per 7 anni “motore dell’anno” e ora diventato, con 400 cv e 480 Nm, il più potente 5 cilindri del mondo. Il comportamento dinamico è formidabile. Ciò grazie a una corretta distribuzione dei pesi (ridotti di 36 kg rispetto al modello precedente), alla trazione integrale quattro abbinata al cambio S tronic a 7 rapporti e, soprattutto, ai sistemi che consentono di regolare la guida su modalità diverse e di adattare la rigidità degli ammortizzatori.

La RS3 accelera da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi: appena 4 decimi più della TT RS, che è una sportiva pura, con carrozzeria coupé 2+2, in grado di distinguersi per un assetto più rigido e un comportamento ancor più vicino a quello di un’auto da corsa. Ciò detto, l’acquisto della RS3 è assai meno impegnativo di quello della TT RS: 53.500 euro contro 73.700. La più costosa (89.900 euro) è ovviamente la RS5 Coupé, sintesi perfetta tra l’eleganza di una GT di lusso e le prestazioni d’una supercar. Delle tre è l’unica con motore V6 2.9 biturbo da 450 cv/600 Nm: un campione di esuberanza e di efficienza, in grado di assicurare il passaggio da 0 a 100 in 3,9 secondi. Qui il cambio è un Tiptronic a 8 marce, mentre la trazione quattro può essere abbinata a un differenziale autobloccante sportivo che provvede a distribuire la forza motrice all’asse posteriore.
 

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Martedì 3 Luglio 2018 - Ultimo aggiornamento: 04-07-2018 14:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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