Dacia Spring

Dacia Spring, svetta l'elettrica. Al volante della rinnovata citycar che ora è la vettura a batterie più venduta in Italia

di Giampiero Bottino
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Piccolo è bello. Questa definizione popolare, riferibile a un ampio ventaglio di situazioni, acquista un particolare significato nel mondo dell’auto, soprattutto se al giudizio puramente estetico si affiancano valutazioni rappresentative anche dei contenuti tecnologici, delle doti dinamiche, della sostenibilità e dell’accessibilità. 
Tutti requisiti che si ritrovano nella nuova Dacia Spring che abbiamo avuto modo di provare poco dopo lo sbarco nelle concessionarie del brand che nella galassia Renault rappresenta una stella sempre più luminosa grazie a numeri che non lasciano adito a dubbi, testimoniati dall’aumento delle vendite che hanno chiuso il 2024 con un +13,66% rispetto all’anno precedente. In questo contesto la nuova Spring, che già a scatola chiusa aveva raddoppiato rispetto alle previsioni il numero di ordini, si è imposta a novembre come l’auto elettrica più venduta in Italia (dopo essere stata per due anni consecutivi il terzo modello a elettroni preferito dalla clientela privata) e ha difeso anche nel primo mese del 2025 una leadership che, almeno a giudicare dalle sensazioni provate alla guida, ha le carte in regola per durare a lungo.

Merito anche della rivoluzione stilistica che ha reso più accattivante e moderno il look, ora in linea – come evidenzia il badge ridisegnato – con il nuovo linguaggio del design di marca portato al debutto dall’ultima generazione del Duster e caratterizzato da soluzioni che giovano sia all’appeal estetico, sia alla semplicità d’uso della nuova Spring. Un’evoluzione testimoniata tra l’altro dalle protezioni laterali della parte inferiore delle portiere, facili da montare e da sostituire, come pure dalla rinuncia alle barre porta-tutto sul tetto (ora disponibili in opzione) che consente di ridurre il peso e migliorare l’aerodinamica, e con essa l’autonomia.
Nel contempo, dotazioni e tecnologie più ricche e sofisticate portano la nuova generazione a un livello superiore, ma sempre nel solco della concretezza e della volontà di offrire il miglior rapporto qualità/prezzo che per Dacia è un autentico mantra e che ha fatto della Spring l’auto elettrica in assoluto più accessibile del mercato. Lo testimonia il listino chiaro e lineare che parte da 17.900 euro per la Expression con motore da 45 cv, mentre quello da 65 cv comporta un esborso supplementare di 1.000 euro, mentre bisogna spenderne altri 1.000 per passare all’allestimento top di gamma Extreme, dotata solo del propulsore più potente. L’intera offerta posizionata al di sotto dei 20.000 euro è un dettaglio non secondario per giustificare il successo di un’auto che su strada si è rivelata agile e spigliata, divertente da guidare pur senza eccedere con le prestazioni, come vuole la filosofia del progetto. Significativa in tal senso la velocità massima di 125 km orari per entrambe le motorizzazioni. Un limite che in autostrada scongiura il rischio di sanzioni, ma anche l’ansia provocata dall’indicatore dell’autonomia residua che precipita, lui sì alla velocità della luce.

In viaggio, nuova Spring si è fatta apprezzare per lo spazio a disposizione in una vettura che non arriva a 3,8 metri di lunghezza, per il vano bagagli più capiente della categoria (da 308 a 1.004 litri con gli schienali dei sedili posteriori abbattuti) e per l’abitacolo ridisegnato nel quale l’evoluzione tecnologica trova la sua manifestazione più evidente nei due display: il cruscotto digitale da 7 pollici ampiamente configurabile e lo schermo da 10 pollici del sistema di infotainment che svetta al centro della plancia, sopra le bocchette dell’aerazione caratterizzate dalla tipica “firma” Dacia a forma di Y. Il sistema, di serie nell’allestimento Extreme e in opzione su Expression, è compatibile con Android Auto e Apple Car e comprende anche la navigazione con l’aggiornamento delle mappe gratuito per 8 anni.

Per quanto riguarda le connotazioni specifiche delle auto elettriche, l’autonomia è la stessa per entrambe le motorizzazioni che condividono la batteria da 26,8 kWh: secondo le prove Wltp, la Spring può percorrere fino a 225 km nel ciclo misto e fino a 305 km in quello urbano. Quanto ai tempi di ricarica, altro aspetto cruciale della propulsione “alla spina”, la piccola Dacia che rivendica il titolo di unica auto 100% elettrica a pesare meno di una tonnellata viene proposta di serie con un caricabatterie a corrente alternata da 7 kWh che ricarica dal 20 al 100% in meno di 11 ore da una normale presa domestica e in 4 ore da una wallbox da 7 kW. Con il caricabatterie opzionale da 30 kW in corrente continua bastano invece 45 minuti per riportare dal 20 all’80% il livello di carica. Infine, per la prima volta la Spring dispone della funzione V2L che consente di affidarsi alla batteria dell’auto per ricaricare dispositivi elettrici esterni alla vettura.

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lunedì 3 marzo 2025 - Ultimo aggiornamento: 14:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA